Nel precedente post abbiamo parlato della Processionaria e delle sue caratteristiche biologiche, in questo intervento vediamo i metodi di lotta più efficaci per debellare questo parassita (o quantomeno per arginarne i danni).
Cominciamo col dire che la consueta pratica di sparare ai nidi oggi viene considerata non soltanto inutile, ma talvolta addirittura dannosa tanto che le Agenzie Regionali per l’Ambiente ne sconsigliano vivamente l’applicazione.
Tale metodo, attuato generalmente nel periodo invernale quando i grossi nidi bianchi sono visibili anche ad occhi inesperti, facilita la diffusione dei peli urticanti nell’ ambiente favorendo il possibile contatto.
Se siete cacciatori esperti potete comunque tentare di colpire il rametto in cui è posizionato il nido in maniera da farlo cadere ancora integro eliminandolo poi fisicamente mediante fuoco.
Se l’albero infettato risulta isolato e in zona poco frequentata la pratica dello sparo può essere ancora attuata e da buoni risultati se effettuata quando le temperature ambientali sono ancora rigide. La parziale disgregazione del nido riduce il suo effetto coibentante ed espone le larve al freddo (esse non riescono a superare temperature inferiori agli 0 gradi per più di una settimana).
La pratica più efficace rimane comunque l’asportazione fisica del nido attraverso l’utilizzo di scale o carrelli elevatori attuata da operatori muniti di dispositivi di protezione individuale.
I nidi raccolti dovranno poi essere bruciati.
Ad inizio autunno può essere utilizzato il Bacillus Thuringiensis varietà Kurstaki (Btk). È un prodotto abbastanza selettivo che agisce solo su individui che come i lepidotteri hanno intestino a Ph basico, non risultando quindi tossico per l’uomo e gli animali a sangue caldo.
La sua persistenza è però abbastanza limitata (circa una settimana) e il trattamento va ripetuto in caso di pioggia.
I risultati migliori si ottengono agendo sulle larve di prima e secondo età (fine estate-inizio autunno) quindi con temperature adeguate all’ azione del batterio che ha l’ottimun tra i 14 e i 24 gradi.
Per quanto riguarda l’utilizzo di prodotti chimici talvolta viene indicato il DIMILIN, prodotto che rientra nei cosiddetti regolatori di crescita.
Risulta attivo contro tutti gli stadi larvali agendo nel momento in cui l’individuo effettua la muta con la sostituzione tra la vecchia e la nuova cuticola.
L’inconveniente fondamentale è la sua polivalenza (agisce su tutti gli organismi che effettuano la muta, vedi insetti, nematodi, pesci e rettili), ragion per cui se ne sconsiglia l’utilizzo in pinete naturali.
Per concludere vorrei ricordare l’esistenza di un antagonista naturale come la Cinciallegra che d’inverno attacca i nidi di processionaria. È un uccello con abitudini migratorie ma che se trova le condizioni adatte diventa stazionario.
Se non volete aver problemi non vi resta quindi che addomesticarne una…