Il compostaggio si sa è cosa buona e giusta tant’è che abbiamo già analizzato una serie di ottimi motivi per prendere in seria considerazione la buona abitudine di riciclare anche gli scarti organici che quotidianamente produciamo.
I rifiuti adatti al compostaggio li mettiamo nei composter che possono essere di diverso tipo: si va dal semplice cumolo adottato fin dalla notte dei tempi dai contadini ai moderni modelli da giardino che sono di solito dei cilindri di plastica resistente completamente sigillati, sia per attenuare i cattivi odori che si possono sprigionare dalla decomposizione, sia per tenereli al riparo da visite “indesiderate” (leggi ratti in primis).
Molto comodo non c’è che dire ma questo metodo ahimé non è esente da difetti, il maggiore dei quali è senz’altro il fatto che in questo tipo di composter è difficile assicurare una buona areazione al suo interno, essendo piuttosto difficoltoso rigirare la composta in uno spazio così ridotto.
Una valida risposta a questo problema l’ho scovata su Gogglemark, ad opera di ryansturmer, che, con pochi arnesi e molto ingegno, propone un composter “fai-da-te” facile quanto geniale. Sul post “Backyard Composter” (in inglese ma è facile da capire e ben illustrato anche se su flickr ci sono più foto esplicative) verrete guidati alla costruzione (partendo da un semplice bidone per rifiuti) di un composter ben areato al suo interno grazie ad una serie di tubi e con la possibilità di poterlo ruotare periodicamente per ossigenare il compostaggio.
Anche se non siete dei maghi del bricolage dunque potete tranquillamente cimentarvi nella costruzione di questo semplice ma ingegnoso sistema, secondo me ne vale la pena.