Cominciamo a parlare di fatti… dopo le prime dritte per far sì che, almeno spero, i vostri benamati bonzi (ehm, bonsai!!) crescano belli e rigogliosi, andiamo a parlare più nello specifico delle varie essenze che meglio si adattano alla coltivazione in vaso. Oggi illustreremo la scheda di coltivazione per la specie bonsai per antonomasia, l’olmo cinese (per capirci, il classico bonsai che si trova sui banchi di tutti i garden… e persino sui ripiani dei supermercati![ndr]).
Come accennato, l’olmo è una specie che si presta benissimo alla coltivazione e all’educazione a bonsai. In parole povere, È UNA ROCCIA, e potete “straziarlo ” con potature drastiche e avere un buon margine di tolleranza nella frequenza dell’annaffiatura (beh, a volte anche gli eroi cadono in battaglia…) senza che il “Tipo” ne soffra in maniera irreparabile.
Cenni botanici
L’Ulmus parviflora è nativo di Cina, Corea, Taiwan, appartiene alla famiglia dell Ulmacee e, come detto prima, rappresenta la specie di olmo più apprezzata per la coltivazione Bonsai. È un piccolo albero dalla chioma arrotondata con foglie coriacee a maturità che, in inverno, tardano a cadere. Anzi, se coltivata in climi caldi non perde affatto le foglie.
Le foglie, come indica il nome specifico, sono molto piccole e i rami sotili; qualità che lo rendono una delle specie adatte al vaso, soprattutto per le straordinarie proporzioni tronco-foglia che si riescono ad ottenere. Nelle nostre zone è una tipica pianta da esterno, quindi nella stagione invernale non vi impaurite se cadono le foglie… è normale!!! Tuttavia dà buoni risultati anche in appartamento (ovviamente se lo tenete in casa non perderà le foglie! A voi la scelta…).
Potatura
L’olmo sopporta bene anche le potature decise quando si deve intervenire drasticamente per ridurre la chioma; per la potatura di struttura (quella che serve a dare la forma alla pianta) diciamo che si può tranquillamente intervenire non appena l’olmo avrà perso tutte le foglie, nella stagione invernale e fino a Marzo. Riguardo alla cimatura, durante la stagione vegetativa, per il contenimento della vegetazione si interviene regolarmente da Aprile a Giugno quando i germogli hanno raggiunto le 6-8 foglioline, cimandoli subito sopra la 2° foglia. Questa operazione ripetuta nel tempo stimolerà le gemme dormienti provocando un progressivo rinfoltimento della chioma.
Rinvaso e esposizione
Per far sì che crescano le foglie piccole e gli internodi corti, l’olmo deve stare in pieno sole per tutto l’anno e in un posto ventilato. Gli esemplari in “costruzione”, cioè quelli che devono crescere e formarsi per assumere l’aspetto di un albero, generalmente si tolgono dai vasetti di terracotta specifici (appena sono stati acquistati… vi ricordate cosa vi ho detto nell’articolo precedente?) e si rinvasano ogni 1-2 anni, in un bel vaso capiente con terriccio umifero e fertile e pomice al 50%, al fine di stimolare al massimo la crescita. I bonsai già formati, invece, hanno bisogno di un cambio di terreno ogni 2-3 anni, lasciando lo stesso vaso o scegliendone uno leggermente più grande con 50% terriccio universale e 50% sabbia. Ricordate di districare e spuntare di 1/3 le radici e di tagliare quelle più grosse prima di rinvasare!
Annaffiatura e concimatura
Per l’annaffiatura valgono le regole generali che già sapete, bagnando a terriccio quasi asciutto, con l’accortezza di nebulizzare la chioma al mattino e la sera durante la stagione estiva. Logicamente, la frequenza dell’annaffiatura va di pari passo con la temperatura che farà asciugare prima il terreno. Durante l’estate controllate spesso il terriccio perchè spesso ci vogliono anche 2 annaffiature al giorno, se il vaso è piccolo. Per la concimatura, io direi di non esagerare con i fertilizzanti, anche perchè sennò si corre il rischio che il nostro bambino cresca troppo in fretta o si verifichino disseccamenti da eccesso di nutrienti (e noi non vogliamo questo…giusto?). Una dose di fertilizzante disciolto nell’acqua può esser somministrata una volta ogni 20-25 giorni, interrompendo in Luglio e Agosto dove c’è un po’ di ristagno fisiologico dovuto alle alte temperature; altrimenti si può porre sul terreno del concime a lenta cessione (tipo Biogold) che svolgerà la sua funzione per circa 1-2- mesi, senza provocare sovraddosaggi (yeah!).
Bene, direi che a questo punto potete cominciare a trattare il vostro olmo come un bonsai, e non come un “perfetto sconosciuto”. Poi, del resto, queste sono nozioni generiche che vi dò: sta anche a voi imparare a osservare il comportamento della pianta e agire di conseguenza…Ricordate di dedicare un attimo della vostra giornata ai bonsai, perchè beh, “sono personcine che si sdegnano facilmente!”
Buon Bonsai!