Il fegato è l’organo abilitato alla depurazione delle tossine introdotte nel nostro organismo, se però le sostanze tossiche sono superiori a quelle che il fegato può eliminare, inizia la distruzione delle cellule epatiche e il funzionamento dello stesso risulta diminuito. Ecco perchè dovreste conoscere il cardo mariano.Questa pianta è il rimedio naturale alle intossicazioni epatiche.
Il cardo mariano è una pianta selvatica i cui semi sono ricchi di sostanze altamente benefiche per il fegato.Esse agiscono sulle cellule deteriorate dall’alcol, ristrutturandone l’architettura e ripristinandone la normale efficienza. Queste sostanze sono bioflavonoidi antiossidanti dette silimarine che agiscono sia evitando i danni delle cellule epatiche sane sia esortando la rigenerazione di quelle rovinate. Nello specifico la silimarina ostruisce la strada alle tossine bloccandogli l’ingresso a livello dei recettori cellulari situati sulle membrane. Possiede anche la capacità di solleticare la sintesi proteica nelle cellule aumentando l’attività del DNA, aiutando a rigenerare quelle deteriorate. Uno dei più forti antiossidanti epatici è il glutatione; la siliramina ne aumenta del 35% la concentrazione nel fegato e stimola la superossidodismutasi ( potente antiossidante ) che spazza via i radicali liberi presenti nel fegato.
In Europa è molto conosciuto e il suo funzionamento è ampiamente dimostrato da innumerevoli prove scientifiche che mostrano le capacità di prevenire o curare patologie epatiche..
I maggiori studi sono stati effettuati in Germania dove il cardo mariano viene usato a livello governativo come terapia per infiammazioni epatiche e cirrosi. In uno studio tedesco diretto su 116 pazienti con danni epatici procurati dall’alcol, i ricercatori hanno usato il cardo mariano somministrando 420 mmg. al giorno.Dopo due settimane si manifestarono i primi effetti curativi, documentati dai miglioramenti nei dosaggi enzimatici (indicatori di danno epatico). I ricercatori conclusero che il cardo ripristina la funzionalità epatica e riduce il tempo di guarigione. In un’ altra indagine su 57 soggetti con fegato danneggiato da abuso di alcol, il cardo riuscì a ridurre i livelli degli enzimi GOT oltre l’80 per cento. Da un altro studio sempre tedesco, alcuni pazienti affetti da epatite virale cronica , furono trattati con 420 mmg. al giorno di cardo e in seguito dopo aver effettuata la biopsia e determinatone le transaminasi, accertò che i danni epatici erano regrediti.
In Italia, all’ Istituto di clinica medica dell’università di Firenze, furono studiati 60 pazienti affetti da epatite virale cronica o indotta da alcol, furono trattati con cardo e fu notato un netto miglioramento degli enzimi epatici.
L’estratto di cardo è generalmente preparato sotto forma di compresse standardizzate con il 70/80 % di silimarina. Esso viene rapidamente assorbito e i primi miglioramenti si avvertono dopo appena una settimana notando una riduzione degli enzimi e della dimensione del fegato, dopo uno o due mesi si avverte una diminuizione dei danni causati da alcol.
Si consiglia questo rimedio naturale se bevete più di quello che dovreste o dopo aver abusato di sostanze alcoliche in seguito a qualche serata in discoteca.
Fate attenzione se siete malati di cirrosi o se sospettate una qualche malattia epatica non prendete il cardo mariano senza avvisare il proprio medico curante.
Nei prossimi post parlerò di altre due piante “sorelle” del cardo, il tarassaco e il carciofo, che hanno proprietà curative simili.
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Ana Cristina Tavares
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