Questa volta mi sono lasciato prendere la mano e ho dato la precedenza alla bellezza del frutto (che spadroneggia da queste parti) rispetto alla ricetta.
In giro per una delle isole maggiori (ma non in Sicilia…) mi trovo circondato da queste piante succulente, colorate da frutti e fiori, che esaltano la bellezza selvaggia di questi posti (e mi rendono poetico): Si tratta dei Fichi d’India.
Da queste parti trovano le condizioni ideali da farli crescere come veri e propri alberi alti anche alcuni metri. Importato dal Messico niente meno che dal mitico Cristoforo il Fico d’india (Opuntia ficus-indica) si è trovato a suo agio nelle regioni che si affacciano sul Mediterraneo (non gradisce molto periodi prolungati con temperature intorno o inferiori agli 0°C).
Fiorisce tra Maggio e Giugno e giunge a maturazione nei mesi successivi. Se avete la pazienza di raccogliere un bel po’ di fichi sfidando le insidiosissime “pale” pungenti e poi, muniti di guanti robusti sbucciarli avendo cura di eliminare le spine molto sottili e praticamente invisibili che li ricoprono, vi potete cimentare nella produzione di una gustosa confettura:
Ingredienti
1,5 kg di fichi d’India
1 limone
500 g di zucchero semolato
Preparazione
Lasciare i fichi d’India a bagno in acqua corrente per 1 ora; scolarli e trasferirli, senza sbucciarli, in un tegame.
Coprire e cuocere, senza aggiungere acqua, per 15 minuti; poi, eliminare le bucce e passate la frutta al passaverdura.
Versare, quindi, la purea in un tegame a fondo spesso e lasciarla asciugare, su fiamma molto bassa, per una decina di minuti.
A questo punto, aggiungere lo zucchero, il succo e la scorza di limone grattugiata e fare addensare, mescolando continuamente con un cucchiaio di legno.
Appena la confettura sarà densa al punto giusto, spegnere il fuoco e versarla nei barattoli sterilizzati.
La ricetta è consigliata dai “locali” (vi assicuro che l’ho sperimentata prima di proporvela) ma al solito in rete potete scovare molte varianti per il loro impiego: per esempio potete consumare semplicemente il frutto lasciandolo un po’ a bagno e raffreddandolo prima di servirlo.
Come quasi tutti i frutti ha notevoli proprietà benefiche per l’organismo. Contiene vitamine, minerali (soprattutto calcio, fosforo e magnesio), aiuta a controllare la pressione arteriosa, regola gli zuccheri nel sangue, coadiuva la digestione.
L’abuso può causare stitichezza.
Parlando con amici di queste parti ho pure scoperto che viene utilizzato per delimitare le proprietà in maniera molto più “scenografica” rispetto al recinto con filo spinato.
Mi fermo qua, ma intanto godetevi la foto del fiore (scattata personalmente!!!) e a risentirci presto.