Di ritorno dalle ferie mi scrive Paolo, mi allega un paio di foto e preoccupato mi chiede:
“Help! Mica riconosci questa schifezza che s’è appiccicata al mio limone? sai anche come posso fare per salvarlo?”
Beh, caro Paolo, non sono certo un espertone in materia, ma questa è piuttosto facile da indovinare:
Si tratta Icerya purchasi più comunemente conosciuta con il nome di cocciniglia cotonosa solcata ed è l’ennesimo “regalino” prodotto da quel fenomeno che chiamiamo globalizzazione.
Originaria dell’Australia la cocciniglia cotonosa solcata si è diffusa in tutto il mondo a cavallo tra l’800 e il secolo scorso diventando di fatto cosmopolita.
Essendo un organismo che si nutre della linfa delle piante può risultare potenzialmente molto pericoloso attaccando prevalentemente gli agrumi (limone in primis) ma non disdegna altre piante come la ginestra e e la robinia.
Per combatterla si possono usare insetticidi ma difficilmente troverete consigli in tal senso su questo blog quindi se le piante attaccate sono poche potete provare ad asportarli manualmente (strofinando le parti colpite con un batuffolo di cotone bagnato con acqua e alcool) oppure affidarsi al miglior metodo di lotta conosciuto (in questo caso particolarmente efficace): la lotta biologica.
Narrata con completezza su Wikipedia la vicenda appare di fatto come il primo grande successo della lotta biologica tanto da far coltivare facili illusioni sull’efficacia generale di questa tecnica, illusioni in seguito piuttosto ridimensionate. Giunta in America nel 1868 la cocciniglia cotonosa solcata si rivelò un tale flagello da paventare, in California, l’abbandono della coltivazione intensiva degli agrumi finché il capo del Servizio Entomologico Federale, Charles Valentine Riley, studiando l’insetto nel suo habitat d’origine, si accorse che Icerya purchasi risultava pressoché innocuo e, in seguito ad una spedizione del 1888 in Australia, furono importati in America alcuni insetti che si ritenevano gli antagonisti naturali della cocciniglia.
Il protagonista della clamorosa vittoria della prima lotta biologica applicata non tardò molto a manifestarsi in un coleottero appartenente alla famiglia dei Coccinellidi chiamato Rodolia cardinalis, talmente efficace da risolvere il grave problema californiano in meno di due anni e pronto ad essere esportato con successo nelle altre zone (Europa e Italia comprese) dove la cocciniglia si era nel frattempo diffusa.
Si tratta a questo punto di capire dove trovare il prezioso alleato: sempre leggendo su Wiki sembra che l’Istituto di Entomologia agraria dell’Università di Napoli fornisca su richiesta esemplari di Rodolia cardinalis, indagherò, intanto guardatevi intorno, quel buffo insetto molto simile alla nostra coccinella potrebbe essere il vostro miglior alleato…