Se siete abituali consumatori di frutta e verdura ma ne avete le tasche piene dei continui aumenti che rendono questi alimenti ormai quasi un lusso, se desiderate consumare prodotti buoni, sani, genuini e soprattutto sicuri beh allora questo post è quello che fa per voi: ho deciso, dopo la lettura di un commento, di provare a scrivere su come realizzare un orto partendo da zero. Iniziando ovviamente dalla scelta del terreno.
Prima di procedere una premessa: non pensiate che coltivare l’orto sia una passeggiata: per ottenere risultati soddisfacenti ci vogliono tempo, dedizione e a volte un po’ di fatica; le frustrazioni, almeno all’inizio non mancheranno ma con la volontà e un po’ di esperienza le soddisfazioni non tarderanno ad arrivare.
Gli orti in Italia sono quasi un’esclusiva dei luoghi di campagna dove è facile trovarli in molte famiglie, ma negli ultimi anni si sta sempre più diffondendo la tendenza a coltivare un po’ di terreno anche nelle zone urbane, laddove è possibile. Certo se si abita in città le cose si complicano. Per chi possiede un giardino è possibile usare una parte di esso per far crescere i nostri ortaggi. Le cose si complicano ulteriormente per chi vive in condominio: l’ideale in questa situazione sarebbe avere la possibilità di coltivare un pezzo di cortile o di giardino comune (qui si entra nei meandri dei regolamenti condominiali e mi fermo ma voi potete comunque informarvi) o in seconda ipotesi usufruire di un bel terrazzo ma anche per chi possiede un semplice balcone, dove lo spazio utilizzabile è veramente esiguo, è comunque possibile togliersi qualche soddisfazione; certo, non sazierà la vostra voglia di genuinità né risulterà un concreto ausilio al bilancio domestico ma volete mettere la soddisfazione di cogliere un ortaggio in balcone e consumarlo subito? Abbandono però per il momento l’orto nel balcone (se il tempo me lo permetterà dedicherò all’argomento dei post specifici) per cominciare a descrivere la situazione ideale, ovvero l’orto in campagna.
Per chi vive fuori città, o comunque nella miriade dei piccoli centri urbani di cui l’Italia e disseminata, trovare un terreno incolto su cui cominciare la coltura è più facile. Già, ma quanto terreno serve per la nostra coltivazione? La letteratura dedicata all’arogmento è piuttosto concorde nell’asserire che 100 mq di terreno coprono il fabbisogno annuo di verdura consumato da una persona. Ciò significa che, se fate parte di un nucleo familiare composto da 4 persone (come nella pubblicità, poi spesso nella vita reale le cose vanno diversamente…), vi servono 400 mq di terreno! In realtà è possibile, grazie a un po’ di pratica, raggiungere l’autosufficienza (o quasi) anche con superfici nettamente più limitate, anche dell’ordine di 20 mq (o meno) per persona. Tenete presente anche che per vangare, zappare, seminare, irrigare, concimare e in sostanza prendersi cura di un orto eccessivamente esteso (200/300 mt) può richiedere qualcosa come 300 o più ore annue di costante impegno e, a meno che non lo vogliate fare come secondo lavoro (se non primo…) la cosa appare francamente esagerata.
Calcolate anche che non tutta la superficie dell’orto potrà essere coltivata ma una parte di essa dovrà essere impiegata per i cassoni, le cassette per la semina oltre ad una capanna per gli attrezzi.
Se possedete un giardino contiguo alla casa potete scegliere di coltivare lì i vostri ortaggi. Non fate però come i molti che cercano di occultare in tutti i modi l’orto alla vista, come se ci fosse qualcosa di cui vergognarsi. In realtà, con qualche accorgimento decorativo e alcune piante ben scelte, è possibile dare facilmente al giardino un aspetto armonioso e organico tra i vari elementi.