Qualche giorno fa è arrivato un messaggio da parte di un lettore e purtroppo si trattava di un meritatissimo rimprovero che ci ricordava di aver trascurato il racconto delle nostre attività tra i filari. Ringrazio per il sollecito e provo a fare un po’ il punto della situazione.
Ci eravamo lasciati nell’ormai remoto (SIGH) mese di Luglio. Durante tutto Agosto e la prima metà di Settembre abbiamo cercato di tenere sotto controllo eventuali malattie ed eliminato le foglie intorno ai grappoli per favorire l’esposizione al sole necessaria per la maturazione.
Purtroppo abbiamo dovuto constatare che, nonostante l’impegno profuso durante questi ultimi mesi sia stato superiore a quello degli anni passati, il raccolto sarà il più scarso della nostra breve esperienza (2006 e 2007). Questo ci induce a pensare che quando non si utilizzano metodi (e “veleni”) di tipo industriale la maggior parte dei meriti di eventuali “successi” vadano attribuiti in massima parte alla clemenza di Madre Natura. Senza perderci d’animo confidiamo in un’annata memorabile con poco prodotto di qualità superiore ed abbiamo deciso di ritardare la vendemmia, anche perché quest’ultimo periodo non è stato molto soleggiato e quindi, confidando in un mese di Ottobre quantomeno in linea con gli ultimi passati, speriamo di permettere ai grappoli di raggiungere una maturazione ottimale con una raccolta “quasi tardiva”.
Le possibili insidie conseguenti a tale decisione non sono poche e le vado ad elencare. Forti temporali e grandinate potrebbero distruggere il grappolo che in questo periodo è piuttosto delicato con l’aggravante nel nostro caso (uvaggio prevalentemente Sangiovese) di acini molto fitti che tendono ad esplodere, facilitando in caso di giornate non perfettamente soleggiate o ventilate l’avanzata delle muffe.
Poi ci sono tanti simpatici e soprattutto golosi animaletti come ad esempio il cinghiale, il capriolo, l’istrice e vari tipi di volatili pronti a sfamarsi con il frutto del nostro sudore. Naturalmente esistono delle contromisure, soprattutto per tenere alla larga visitatori non graditi (contro le avversità climatiche purtroppo non c’è molto da fare). C’è chi utilizza recinzioni, meglio se elettrificate, il “cannoncino” che produce piccole esplosioni spaventando gli animali e disturbando i vicini, spaventapasseri e qualsiasi altra arma di dissuasione ci possa frullare per la testa. L’importante è tenere a mente che si tratta di una “battaglia” e bisogna quindi essere pronti ad accettare sportivamente una resa anticipando la vendemmia oppure la sconfitta rimandando la vendemmia all’anno successivo….
Le possibilità di vittoria sono comunque proporzionate, oltre al talento personale, al tempo che riusciamo a dedicare alla nostra uva e nel nostro caso, come avete avuto modo di intuire da questi “articoli”, è tutta una questione di… fato!
Vi salutiamo scusandoci ancora per il lungo periodo di latitanza e se tutto va bene ci sentiamo a breve con i primi risultati della raccolta. Magari per farci perdonare vi sveleremo alcuni dei nostri “segreti” in cantina…
Ah! dimenticavamo: nei prossimi giorni pubblicheremo la galleria fotografica della vigna a Settembre.