Il prezzemolo, pianticella erbacea appartenente alla famiglia delle ombrellifere, è coltivata negli orti per le sue foglie aromatiche usate come condimento. In verità, il Petroselinum sativum (così chiamavano il prezzemolo gli antichi Romani) era già conosciutissimo nell’antichità per le preziose virtù medicamentose.
Il prezzemolo, è una pianta coltivata in quasi tutti gli orti. Dal punto di vista dietetico, il prezzemolo può essere perfettamente usato nei succhi di verdura (succo di pomodoro, di carote, di sedano ecc.): oltre a conferire loro un delizioso profumo, è un ottimo stimolante dell’appetito.
Le proprietà terapeutiche del prezzemolo sono originate dal fatto che contiene un’essenza formata da apiolo, apioside e miristicina. Le foglie fresche contengono anche alcaloidi volatili, ferro, calcio, fosforo e una apprezzabile quantità di vitamina A, Vitamina C e vitamina K . Il prezzemolo è usato come diuretico, depurativo, emmenagogo (sostanza capace di promuovere il flusso mestruale) (i semi), antisettico e antispasmodico.
Stimola l’appetito e la digestione, elimina piccoli calcoli renali ed è antianemico. Inoltre sembra avere virtù afrodisiache e febbrifughe. È indicato in molti disturbi dell’apparato genito-urinario e circolatorio. Essendo considerato diuretico e depurativo è indicato nella gotta, nel reumatismo, negli edemi e nelle ritenzioni urinarie. Le più attuali ricerche hanno confermato, per la radice, sopratutto proprietà diuretiche e sudorifere; questa azione è dovuta principalmente a un flavonoide, l’apioside. Le foglie pestate si impiegano con impacchi, per uso esterno, contro le punture delle api e delle vespe. Il prezzemolo è anche un ottimo rinfrescante dell’alito, perché ha un contenuto di clorofilla elevatissimo, superiore ad ogni altra erba e noi sappiamo bene che la clorofilla è il principale principio attivo di molti rinfrescanti dell’alito.
Si può usare come tintura madre (la trovate in erboristeria) o come infuso per regolarizzare l’ipertensione arteriosa, insufficienza cardiaca, allergie. Preparatela mettendo due cucchiaini di foglie e radici secche in una tazza di acqua bollente lasciando in infusione per circa 10 minuti; è possibile prenderne fino a tre tazze al giorno visto anche che si tratta di una gradevole bevanda.
Molti affermano che elevati dosaggi di olio essenziale di prezzemolo possono causare nausea, cefalea, vertigini, orticaria e danni epatici e renali. La letteratura medica, tuttavia, non riporta casi di effetti nocivi provocati dall’erba.
Ultima avvertenza, evitate di raccogliere il prezzemolo selvatico perché è molto simile a tre piante potenzialmente letali: la cicuta acquatica, la cicuta maggiore e la cicuta minore.
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Adriano