Il cacao (Theobroma cacao) è una pianta dai cui semi triturati si ricava polvere e burro di cacao. Il prodotto finale, il cioccolato, è ottenuto combinando polvere di cacao privata dei grassi e una parte di burro di cacao aggiunta in un secondo tempo.Da tempo si sapeva delle virtù terapeutiche del cacao, ma ultimamente molti sono stati gli studi che confermano le sue proprietà mediche. ll cacao esercita effetti benefici sopratutto a livello cardiovascolare; ciò è dovuto ai suoi polifenoli, un gruppo di molecole antiossidanti che abbassano il cosiddetto colesterolo cattivo (LDL) e impediscono l’aggregazione delle piastrine, processo fondamentale verso l’arteriosclerosi. I polifenoli, presenti nel cacao, sono sostanze naturali che includono tannini, epicatechina (molecola che ritroviamo anche nel tè verde e che agisce come antitrombotico) e flavonoidi (noti come antiossidanti). Il loro significato ha assunto grande importanza perché sono dotati di proprietà sia nutrizionali sia preventive che curative. Tali composti si sono rivelati molto efficaci nel limitare il rischio di stress ossidativo (condizione di squilibrio che si crea quando la produzione di radicali liberi è superiore alla loro eliminazione). Oltre ai polifenoli il cacao contiene altre sostanze molto interessanti e direi molto salutari chiamate metilxantine come la teobromina , la teofilina e la caffeina. Questi composti rilasciano la muscolatura liscia, soprattutto quella bronchiale, stimolano la muscolatura cardiaca, aumentano la diuresi, ma sopratutto stimolano le funzioni del sistema nervoso centrale e, perciò sono molto conosciute ed apprezzate. Altra sostanza interessante che il cacao contiene è l’anandamide, sostanza endogena, scoperta nell’ultimo decennio, in grado di legarsi a recettori per i cannabinoidi e quindi di generare degli effetti comportamentali e di produrre anche effetti sul tono dell’umore e sulle funzioni dell’apprendimento e della memoria.
Salute di Repubblica di Giovedi 16 Ottobre 2008 riporta un nuovo studio dell’Università di Campobasso, in collaborazione con l’Istituto dei Tumori di Milano in cui si afferma che mangiare 6 o 7 grammi di cioccolato nero al giorno, fa da scudo alle malattie cardiovascolari, dall’ictus all’infarto perché il contenuto di antiossidanti e teobromina ha un effetto fortemente antinfiammatorio. Il risultato è che chi mangia cioccolato ha valori più bassi di proteina C reattiva. Uno studio dell’Università di Dusseldorf ha dimostrato come l’ingestione di una tazza di cioccolato amaro migliori la risposta vascolare e l’elasticità delle arterie. Ricercatori dell’Università di Scranton hanno verificato che, dopo il consumo di cioccolato fondente o cacao in polvere, le lipoproteine a bassa densità (LDL) si mostravano più resistenti all’ossidazione riducendo quindi uno dei più importanti fattori di rischio cardiovascolare. Da altre ricerche è emerso che il cioccolato ha anche un effetto protettivo sulla pelle difendendola dai raggi ultravioletti, migliorandone lo stato di idratazione e prevenendo la comparsa di eritemi. Una nuova ricerca, condotta nell’ospedale Hippokration di Atene, ha studiato gli effetti del cioccolato fondente su 17 giovani volontari sani, divisi in due gruppi che, a turno, hanno consumato una tazza di cioccolato fondente da 100 grammi. Quindi, utilizzando un metodo non invasivo basato su ultrasuoni, i ricercatori hanno misurato il diametro delle loro arterie. Hanno notato che in coloro che avevano mangiato il cioccolato la funzione dell’endotelio migliorava per più tre ore.
Devo dare però una brutta notizia a chi non ama il cioccolato fondente. Aggiungendo il latte al cioccolato si riduce di molto l’assorbimento degli antiossidanti presenti nel cacao, inibendo fortemente le sue proprietà antinfiammatorie e quelle per combattere i radicali liberi. Consiglio quindi di iniziare a mangiare cioccolato con il 70 % di cacao per poi arrivare al cacao 100%.
Ci sono però delle controindicazioni per chi soffre di bruciori di stomaco e di emicrania; Il cioccolato rilasciando la muscolatura liscia, rilassa la valvola posta tra lo stomaco e l’esofago, quindi gli acidi risalgono e causano quei fastidiosi bruciori, inoltre contenendo sostanze chimiche dette tiramine può determinare cefalea in alcuni soggetti predisposti all’emicrania.
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