Tra le piante che sono soggette al viraggio del colore delle foglie, una più di altre può essere apprezzata per la sua spettacolare colorazione rossa: il Liquidambar.
Come detto in un precedente articolo, il colore rosso delle foglie è da attribuirsi alla presenza di antociani, la cui produzione è condizionata da fattori quali temperatura, luce, disponibilità di acqua.
Per le piante che virano verso il rosso come il Liquidambar è l’elevato abbassamento delle temperature (appena sopra il punto di congelamento), a condizionare l’intensità della colorazione rossa delle foglie.
Originaria delle regioni Atlantiche dell’ America Settentrionale, il Liquidambar styraciflua è ormai ampiamente diffusa nel centro-nord Italia a scopo ornamentale.
Nel XVI secolo Filippo II di Spagna inviò un naturalista di nome Hernandez nel nuovo continente affinchè stilasse una relazione sui prodotti naturali di quel paese. Uno degli alberi che descrisse era il liquidambar che egli chiamò “ambra liquida” dal colore e dalla consistenza della resina che produce. Nel 1861 venne introdotto in Europa a scopo ornamentale.
Nel suo areale di indigenato la pianta supera i 35 metri di altezza; da noi le sue dimensioni sono più contenute. Presenta portamento arboreo, ma con i rami che si originano fin dalla base con tipico andamento assurgente che conferisce alla pianta un aspetto colonnare, quindi potrebbe essere utilizzato come albero da viale più spesso di quanto avviene.
La corteccia, di colore ocra brunastro, è rugosa e con l’età si fessura profondamente formando delle tipiche creste. Le foglie sono caduche con inserzione alterna mediante un picciolo lungo 4-6 cm, su rametti sottili che spesso presentano una scorza irregolare e rilevata a formare tipiche costolature che diventano un parametro distintivo della specie. La lamina fogliare è palmata, lunga al massimo 15 cm, con 5, talvolta 7 lobi di forma triangolare con margine sottilmente dentato, portate alterne sul rametto (a differenza degli aceri che hanno foglie opposte).
Le infiorescenze sono unisessuali ma portate sulla stessa pianta ed appaiono durante i mesi di aprile-maggio. Le infruttescenze sono sferiche, hanno un diametro di 3-4 cm, sono portate da un lungo peduncolo e maturando da verdi diventano brune. Poiché spesso persistono sulla pianta durante il periodo invernale, ne aumentano la funzione ornamentale, modificandone il profilo.
L’apparato radicale tende ad espandersi ed a scendere in profondità e di questo bisogna tener conto quando viene messo a dimora.
I primi anni dopo l’impianto presenta una crescita piuttosto lenta, ma è una pianta rustica e vive a lungo. Il più alto valore ornamentale lo raggiunge durante il periodo autunnale, quando le foglie si tingono di un bellissimo colore rosso fuoco. Occorre ricordare che per ottenere le migliori sfumature è indispensabile un ambiente pedologico adatto, che consiste in un terreno fertile, tendente all’argilloso, profondo, umido ma senza ristagno idrico prolungato, ricco di elementi organici e minerali. Non tollera i terreni calcarei e gli ambienti ad elevato livello di inquinamento. Va posizionato in pieno sole o al massimo a mezz’ombra e presenta una buona resistenza alle basse temperature.