Brutta, anzi pessima la notizia apparsa su Legambiente che riguarda un’indagine svolta in 5 paesi europei (Francia, Germania, Italia, Olanda e Ungheria) dalla quale emerge un quadro sconfortante per quanto riguarda la presenza dei pesticidi nell’uva da tavola.
Dal quadro emerge che su 124 campioni analizzati solamente uno è risultato privo di residui, su 2 campioni è stata riscontrata la presenza di un pesticida e su ben 121 è stata registrata la presenza di due o più principi chimici.
In generale i migliori risultati sono stati riscontrati in Olanda e i peggiori in Germania con il nostro paese al centro classifica.
Ma la situazione italiana è tutt’altro che confortante. Sono stati presi in esame i supermercati di Coop, Esselunga, Metro, Lidl e Carrefour in sette regioni (Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Campania). I 24 campioni prelevati nella penisola sono risultati tutti contaminati da pesticidi con una poco invidiabile media di 6,6 principi attivi per campione. In Italia in sostanza nessun campione piò essere definito “raccomandabile”, 17 sono da consumare con “attenzione e ben 7 vengono etichettati come “non raccomandabili”. C’è poco da stare allegri….
Se poi si aggiunge il fatto che, secondo le normative vigenti, i 3 campioni risultati fuorilegge sarebbero stati ben 37 se l’indagine si fosse svolta nel 2005 (anno in cui il riordino delle regole ha di fatto sancito l’innalzamento dei limiti consentiti) la situazione si fa alquanto preoccupante.
Suvvia! è possibile che uno sia convinto di mangiare un frutto tra i più buoni e benefici e in realtà, bene che vada, sta assumendo 6-7 veleni tossici, mutageni e cancerogeni gravemente dannosi per la sua salute? Possibile che non ci siano alternative, soluzioni?
Se volete leggere l’articolo compelto lo trovate qui.
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Alessandra