Gennaio è forse il mese che richiede il minor numero di ore lavorative nell’orto: freddo, gelo, neve (quest’anno in particolare) non permettono grandi attività; il terreno però trae beneficio dai fenomeni meteorologici che riempono le riserve idriche, favoriscono i processi di arricchimento del suolo e permettono alle zolle una più facile disgregazione in fase di lavorazione del terreno. Se infatti avete la possibilità di rilavorare un terreno già vangato e che ha subìto temperature rigide vi accorgerete che la terra si sgretolerà senza fatica grazie all’azione meccanica, dovuta alla dilatazione dell’acqua che dallo stato liquido passa a quello solido, che ha lavorato per noi durante le gelate.
Nelle poche giornate in cui è possibile fare qualcosa si può vangare e continuare a distribuire il letame e il compostaggio sul suolo; il mio amico Manuel, invece di spandere il letame, lo distribuisce uniformemente a cumuli (operazione che inizia a fare da fine novembre), lo lascia lì fino a metà febbraio dopodiché lavora il terreno con il trattore e in quell’occasione mischia e interra anche il letame.
Nelle zone miti si può cominciare a seminare in semenzaio ortaggi come il basilico, la bietola a coste, cavolo cappuccio, cipolle, lattuga, porri, sedani e zucchine ma data lo scarso anticipo ottenibile è forse meglio aspettare la fine del mese o l’inizio di febbraio.
Anche se i lavori fisici sono limitati, non si dovrebbe sottovalutare l’importanza di questo periodo per la buona riuscita del nostro orto. Questo può essere infatti il tempo dei bilanci e della pianificazione per i lavori dei prossimi mesi.
Se avete già esperienza di orticoltore fate un bilancio dell’anno precedente, cercando di capire cosa avete coltivato con successo e cosa no, quali sono stati gli errori e dove è possibile migliorare. Sembrerà banale ma ha la sua importanza, magari il vostro terreno non va bene per determinati ortaggi, oppure l’esposizione non favorisce la loro crescita facendovi preferire altre colture ecc.
Per quanto riguarda la pianificazione della nuova stagione cercate di capire cosa volete coltivare e fate una prima tabella dei lavori che necessitano. Nel progettare l’orto futuro dovete considerare una cosa molto importante: la rotazione delle colture. Ricordandovi cosa e dove avete coltivato un determinato ortaggio la scorsa stagione, dovrete evitare in tutti i modi di mettere di nuovo a dimora le stesse piante nello stesso luogo, il rischio è quello di impoverire troppo il terreno di determinati elementi e soprattutto quello di ottenere piante meno vigorose e più soggette alle malattie. Ma non basta: tornerò presto sull’argomento perché è molto importante sapere anche cosa piantare in un terreno dopo che ha ospitato un determinato ortaggio visto che la coltura successiva può essere fortemente condizionata (sia positivamente che negativamente) dalla coltura precedente.
Se invece siete alla vostra prima esperienza da orticoltore la pianificazione diventa un’operazione fondamentale. Anche su questo argomento c’è molto da dire e cercherò di scrivere qualche personale considerazione il prima possibile (tempo permettendo…) ma intanto vi do un primo, utile e semplice consiglio: non fatevi prendere, come spesso succede, dall’entusiasmo cercando di coltivare un terreno troppo grande o un gran numero di ortaggi; cominciate da un orto piccolo e concentratevi su poche colture, vi farete le ossa (e l’esperienza, che nell’orto è la vostra principale alleata) e avrete di sicuro le vostre belle soddisfazioni alla prima esperienza “sul campo”.