Le Camellie sono arbusti ed alberi della famiglia delle Theaceae, originarie dell’Oriente, Cina, Giappone, e Corea; stranamente fecero il loro ingresso in Europa solo nei primi del 1700, mentre in Italia addirittura si cominiarono a coltivare verso la fine dello stesso secolo. Da allora nella nostra penisola le troviamo in molti giardini anche perchè sono piante generalmente piuttosto rustiche e sopportano le basse temperature invernali, anche fino a 10/11° sotto zero.
Per cotivare questa pianta bisogna avere pazienza perchè ha una crescita molto lenta, per cui per avere grandi esemplari bisogna aspettare anni.
Pensate che da seme per vederla arrivare ai 15 metri di altezza che possono raggiungere alcune varietà, bisogna pazientare per almeno tre secoli, quindi, nella migliore delle ipotesi, se piantate il seme domani, potrete vedere la vostra Camellia raggiungere i sette metri solo fra ottant’anni. Non disperate, nel frattempo godrete comunque, ad ogni primavera, di spettacolari fioriture.
La Camellia si può coltivare sia in vaso che in piena terra, purchè messa a dimora in un posto riparato dalla luce diretta del sole estivo (possibilmente sotto alla chioma di un albero) o in una terrazza esposta a nord-est, riparandola da forti venti.
In piena terra, come già accennato, a seconda delle varietà, può raggiungere un’altezza che va dai 5 ai 15 metri. Anche in vaso raggiunge delle discrete dimensioni mantenendola nello stesso contenitore anche per alcuni anni.
Fondamentale per la coltura della Camellia è garantirle un terreno acido, sciolto e umido. L’ideale sarebbe metterla a dimora in un terriccio di bosco, possibilmente di castagno con l’aggiunta di un quarto di sabbia, oppure in un miscuglio di torba, terriccio di foglie e sabbia. Se le avete garantito un buon terriccio, sia in giardino che in vaso, dovete evitare di concimare per almeno due anni, dopodichè, durante tutto l’anno, concimatela solo prima della fioritura e dopo un paio di mesi. Come già accennato il terreno deve essere mantenuto umido, per cui durante l’estate deve essere annaffiata quotidianamente, soprattutto se coltivata in vaso.
A fine fioritura potete potarla accorciando i rami troppo cresciuti, rimuovendo i rami secchi e storti rendedole così un aspetto sano ed ordinato.
La propagazione può avvenire per seme, per margotta, per talea e per innesto, ma secondo me il più semplice è per talea.
Se volete cimentarvi potete prelevare dalla pianta madre delle talee terminali verso giugno-luglio della lunghezza di circa 8/9 cm con 4/5 gemme fogliari. Dovrete poi rimuovere le foglie basse lasciando 3/4 foglie in cima. Piantate le vostre talee in un terriccio di torba e sabbia in parti uguali e coprite con un vaso di vetro o con i fondi di bottiglie in plastica tagliate. Riparate in un luogo ombreggiato con temperatura non inferiore ai 16/17°. Assicuratevi che il terreno si mantega umido ed aerate all’inizio una volta la settimana aumentando via via i periodi di aerazione fino a che, dopo 4/5 settimane, potrete togliere la copertura; dopo circa tre mesi le talee dovrebbero avere radicato e, quando daranno evidenti segni di vegetazione, potete procedere trapiantando in singoli contenitori, realizzando sempre sul fondo dei vasi un bello strato di materiale drenante (possibilmete cocci e ghiaia).
La Camellia più diffusa da noi è la C. Japonica con foglie lunghe fino a 10 cm e fiori bianchi, rossi, rosa o pluricolori che raggiungono anche i 12 cm di diametro, piuttosto rustica, molto bella nelle sue diverse varietà, peccato che non sia profumata; fiorisce tra febbraio ed aprile.
La C. sasanqua, molto rustica, ha fiori più piccoli, 5/6 cm di diametro ma è molto apprezzata per la fioritura precoce e per il profumo che emana. Si riconosce facimente dalla peluria che ricopre i rami e la nervatura centrale della pagina superiore delle foglie.
Ne esistono di molte specie fra cui la rustica C. cuspidata, con fioriture a bianche molto abbondanti da marzo ad aprile, la C. oleifera a piccoli fiori bianchi con fioritura a fine inverno inizi primavera, la C. maliflora con fiori bianchi-rosati e fioritura da febbraio a marzo.
Foto di edans
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sisina