Ogni tanto commento le news che trattano di piante, clima e ambiente, e puntuali come un orologio svizzero non mancano mai le quotidiane e allarmanti notizie sul clima e i suoi repentini mutamenti. Certo, con una cadenza del genere di news tutte più o meno pessimistiche, c’è il rischio che alla fine subentri l’assuefazione e che si faccia un po’ l’abitudine ai continui allarmi ma questa notizia la dice lunga sul rischio potenziale che corriamo e sulle reali possibilità che abbiamo di reagire agli eventi.
John Holdren, consigliere per il clima del presidente americano Barack Obama, propone per la lotta al riscaldamento globale una serie di misure tra il futuribile e il disperato: specchi spaziali che deviano i raggi solari risparmiandoli alla terra, distribuzione di ferro negli oceani per coltivare alghe golose di CO2, bombardardamento dell’atmosfera con particelle opache in grado di riflettere la luce solare, utilizzo dello zolfo, capace di assorbire i raggi solari abbassando la temperatura della terra.
Qualcuno ha allora chiesto allo scienziato, a parte domandargli la reale efficacia delle soluzioni proposte, se si erano calcolati gli effetti collaterali di queste misure e Holdren ha ammesso che potrebbero avere sviluppi imprevedibili e tutt’altro che scontati ma poi ha aggiunto:
“Si potrebbe arrivare ad essere tanto disperati da voler usare questi strumenti.”
Ecco, non so per voi, ma per me questa sequenza di parole è la frase più convincente sull’argomento clima che abbia mai letto in vita mia.