Al genere Bignonia appartengono moltissime piante orignarie dell’Africa, dell’America, dell’Australia e dell’Oriente che di solito regalano un’abbondante fioritura estiva che si protrae fino all’autunno. Ve ne sono diverse specie, ne esistono di sempreverdi, come la B. capensis, la B. capreolata o la B. lindleyana oppure a foglia caduca come la B. radicans o la B. grandiflora.
In generale si tratta di rampicanti di rapido sviluppo, adatti ad arrampicarsi su muri o pergolati con i loro lunghi tralci.
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Video, margotta di olivo
Rosa moderna Vs Rosa antica
Come ogni anno a primavera nel mio giardino si rinnova il “duello”, tutto di bellezza, tra due rose profondamente diverse sia nell’aspetto che nella natura, una moderna e una antica.
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Arcobonsai e Arcofiori 2009, un giorno tra bonsai, piante e fiori
Nella splendida cornice delle Dolomiti, a due passi dal Lago di Garda, Arco di Trento nei giorni 1, 2, 3 Maggio ha ospitato la rassegna internazionale dedicata al mondo del bonsai, che ha visto curiosi, appassionati e professionisti dell’arte degli “alberi in miniatura” snodarsi tra gli oltre 40 stands di espositori per comprare piante o attrezzature o semplicemente ammirare i capolavori esposti nelle mostre. Read More
Cicoria, disintossicante di stagione
La cicoria (Cichorium intybus) è una pianta erbacea che si trova in Europa, Asia, Africa e America. Conosciuta anche con altri nomi, tra i più comuni il radicchio, è un’erba perenne con radice a fittone affusolata che rimane bianca all’interno. Le foglie basali, raggruppate, spuntano in autunno e si raccolgono al secondo anno di vegetazione, in maggio-giugno, proprio di questi tempi, prima della fioritura; vengono utilizzate lessate, per poi condirle in diversi modi, all’agro o ripassate con aglio o burro, mentre le giovani foglie primaverili si mangiano in insalata, da sole o con altre erbe. In epoca romana veniva coltivata come verdura e pare che il poeta latino Orazio la consumasse tutti i giorni. I numerosi polifenoli, gli acidi organici (amari) e le fibre (inulina), sono i principali costituenti chimici presenti nelle foglie e nelle radici, ma la pianta contiene anche altri importanti elementi fra i quali vitamine del gruppo B, vitamina C, vitamina K, provitamina A, Sodio, Potassio, Cloro, Manganese, Calcio, Ferro, Zinco, Magnesio, Fosforo, protidi, lipidi, acido cicorico, tannini, colina, zuccheri e soprattutto i terpeni che presenti sia nella radice che nelle foglie gli conferiscono il sapore amaro e stimolano la secrezione gastrica.
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Festa della mamma, coltivate l’Azalea, aiutate la Ricerca
In occasione della Festa della Mamma, domenica 10 maggio 2009, in oltre 3.000 piazze d’Italia potrete comprare l’Azalea della Ricerca, iniziativa organizzata dall’AIRC per la raccolta di fondi destinati alla ricerca sui tumori femminili. Cosa buona e giusta, sia per aiutare la ricerca (in Italia si sa, sempre a corto di fondi) sia per portarsi a casa una bella pianta di azalea, da affiancare alle altre in giardino o, se mai fatto, da coltivare per la prima volta. Se appartenete a quest’ultima categoria, ecco alcuni consigli utili per una corretta coltivazione.
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Semenzaio superproduttivo, al via l’operazione “adotta un pomodoro”
Sono passati ormai due mesi e mezzo dalle prime semine nel semenzaio a letto caldo e il bilancio non si può che definire più che positivo. Pure troppo.
Con la sola eccezione delle melanzane, il cui seme era forse troppo vecchio, tutte le piante sono nate in abbondanza: cocomeri, meloni e peperoncini non hanno avuto problemi e sono stati ben stimati nel numero mentre basilico, cetrioli e zucchine sono stati seminati più volte per far fronte alle richieste dei coltivatori di zona. Quella che mi è completamente sfuggita di mano però è la semina dei pomodori. Tradito dalla fertilità dei semi, ampiamente sottovalutata, mi sono ritrovato il semenzaio invaso da Ciliegini, Cuore di Bue, Romanelli e altre varietà di pomodoro con il risultato di dover piazzare qualche centinaio di piante, ben oltre la richiesta degli amici orticoltori.
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Due allegri viticoltori allo sbaraglio – Ultima puntata
Che dire… È passato circa un anno da quando abbiamo iniziato a narrare le nostre avventure tra i filari e quindi il ciclo si può dire concluso. Se qualcuno si stesse chiedendo come sta evolvendo il “vintage” 2008 possiamo dire che dopo un inverno trascorso in un tino d’acciaio è stato appena travasato in damigiane di vetro. Le impressioni visive ed olfattive sono incoraggianti però, almeno per le nostre abitudini, è presto per il consumo.
Bando alle ciance, vediamo cosa sta succedendo nel campo…
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Maggio, i lavori nell’orto
La situazione nella mia zona è più o meno questa: ormai da mesi, quando non piove per l’intera settimana, il poco sole che spunta tra una perturbazione e l’altra non riesce a far asciugare il terreno, condizione necessaria per poter piantare ortaggi, costringendo chi fa l’orto a rinviare continuamente l’inizio del periodo di maggiore attività. Con conseguenti, almeno dalle mie parti, imprecazioni contro Giove Pluvio (e dintorni…) da Guinness dei primati. Non che sia andata meglio a quei pochi che sono riusciti a mettere a dimora qualche pianta: l’altro ieri una forte grandinata ha danneggiato seriamente pomodori, melanzane e zucchine non protetti compromettendo il lavoro fin qui fatto.
Il periodo piovoso insomma, par di capire più o meno così in tutta Italia, mette i bastoni tra le ruote al povero orticoltore, costringendolo a lavori svolti a singhiozzo, affrettati, spesso inutili. Eppure in questo mese da fare non manca di certo.
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È tempo di depurarsi con la melanzana
La melanzana (Solanum melongena) è una pianta appartenente alla famiglia delle Solanaceae. Ortaggio tipico dell’estate, è una grossa bacca di forma e colore diversi secondo le varietà. La polpa è carnosa, di colore in genere bianco-verdastro, e va consumata assolutamente cotta, perché cruda è sgradevole e pure tossica dato che contiene solanina, un glicoalcaloide presente nelle solanacee ed in particolare nelle patate, nei pomodori e nelle melanzane. L’assunzione di alte quantità di solanina provoca alterazioni nervose (sonnolenza), irritazione della mucosa gastrica e perfino emolisi. Se presa in dosi particolarmente elevate può in teoria risultare addirittura mortale.
La melanzana è una piana originaria dell’India, fu introdotta in Europa a partire da metà del 1400 dagli Arabi e da alcuni Carmelitani. Il nome melanzana, di origine araba, veniva interpretato come “mela non sana”, proprio perché non era possibile mangiarla cruda.
La melanzana presenta un grande contenuto di potassio, ma modeste quantità di calcio e fosforo. Come tutti i vegetali, contiene un alto contenuto in fibra alimentare, ideale per combattere la stipsi. Accanto alle proprietà nutritive la melanzana possiede proprietà depurative e dolcemente lassative; regolarizza e stimola l’attività del fegato, aumentando la produzione e l’eliminazione della bile. Read More