Come ho avuto già occasione di scrivere ho deciso di inviare a chi ne faceva richiesta i semi di Solanum torvum visto che grazie alla generosità di Giuseppe ne avevo in abbondanza. In molti mi hanno quindi scritto e, una volta ricevuti i semi, anche se non c’era nessun motivo alcuni di loro si sono in qualche modo sentiti in debito e hanno contraccambiato inviandomi a loro volta semi di ortaggi a dir poco speciali. Inutile dire che la cosa mi ha fatto immenso piacere e che per questo ringrazio di cuore Giuseppe L. che dalla Puglia mi ha spedito degli ottimi pomodori “vernini” (nati) e un’altra varietà sempre di pomodori dalle caratteristiche incredibili (che purtroppo per il momento non sono nati), Simone B., che da Roma mi ha fatto avere una varietà di peperoncino saporito ma non troppo forte e Giuseppe P., che da Palermo mi ha inviato la zucca “serpente di Sicilia”.
Proprio su quest’ultima, non avendo mai sentito parlare di questa varietà tipica della Sicilia, ho chiesto maggiori informazioni a Giuseppe che molto gentilmente mi ha risposto aggiungendo anche le foto che vedete nel post e la ricetta di un piatto tipico siciliano, “la minestra di tenerumi“, che vede protagonista proprio la serpente di Sicilia ma non, come sarebbe logico aspettarsi, con la parte più “nobile” della pianta, cioè le zucche, bensì con le foglie e i fiori ancora chiusi dei giovani getti della zucca, detti appunto tenerumi.
Ma ecco quello che mi ha scritto Giuseppe:
Per la coltivazione, ad esclusione del fatto che la pianta cresce su pergolati di canne come un rampicante, puoi seguire le normali tecniche colturali delle altre zucche. Anche la “serpente di Sicilia” infatti vuole un buon apporto in materiale organico e abbondanti annaffiature (evitando i ristagni d’acqua ovviamente); per il resto è una pianta che cresce pittosto facilmente e anche molto velocemente.
Le piante vengono su di grandi dimensioni quindi per le esigenze di 4 persone sono sufficienti 8-10 piantine.
Minestra di tenerumi
- Raccogliere dal proprio orto un bel fascio di “tenerumi” (quando la pianta è adulta cresce su pergolati di canne, si raccolgono rami interi di fatto cimando la pianta che butterà altri rami lateralmente);
- selezionare dai rami tutte le foglie e i fiori (solo quelli ancora chiusi) e lavare più volte;
- mettere dell’abbondante acqua a bollire e nel frattempo tagliare le foglie lavate;
- appena l’acqua è in ebollizione salare e cuocere la verdura;
- a verdura cotta aggiungere gli spaghetti spezzati e cuocere la pasta;
- mentre la pasta cuoce soffriggere in un padellino uno spicchio d’aglio ed aggiungere un paio di pomodori ben maturi e un po’ di pepe;
- appena la pasta è cotta eliminare l’acqua di cottura in eccesso, incorporare il pomodoro appena preparato e servire.
Ottima davvero!
In quanto alla zucca solitamente viene semplicemente bollita e servita fresca di frigo con un filo d’olio (rinfrescante nelle torride estati siciliane).
Che altro aggiungere? a questo punto non vedo l’ora che le piante producano i primi “tenerumi” per provare questa invitante ricetta, in attesa magari di una vacanza in quella meravigliosa isola, ottima occasione (anche) per assaggiare la versione originale…
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