Settimana all’insegna dei contributi questa e non potevo non iniziare dal materiale fattomi arrivare da Giuseppe Marino relativo alla pianta “star” per eccellenza di Florablog ovvero il Solanum torvum, più conosciuta come l’albero delle melanzane. Vero esperto di questa pianta, Giuseppe, visto l’interesse suscitato, ha visto bene di approfondire l’argomento con un testo e soprattutto con una galleria fotografica davvero molto interessanti. Ringrazio di cuore Giuseppe per il prezioso contributo (sperando di poter ospitare altri suoi testi, che analizzino magari la tecnica di innesto usata per arrivare all’albero delle melanzane) e vi lascio alla lettura del suo intervento e alla visione di una galleria fotografica davvero notevole, che ci mostra al contempo la versatilità e le potenzialità di questa sorprendente pianta e l’abilità di Giuseppe nel coltivarla e nell’innestarla.
Il continuo e crescente interesse di molti appassionati per il solanum torvum, manifestato attraverso Florablog , fa ritenere che questa pianta, scarsamente nota sino a poco tempo fa, sia destinata, a variare il vocabolario botanico: nasce il melanzaneto, inteso quale estensione di terreno (piccola, media o grande) attivata alla coltivazione di melanzane poliannuali con gli annessi e periodici interventi di potatura, innesti, etc.
Che il portainnesto presenti delle ottime affinità con le comuni cultivar di melanzane è già scientificamente notorio; va evidenziato inoltre, per esperienze pratiche personali, che porta bene anche i pomodori (vedasi innesto di pomodorino su s.t.)
Ma il fatto più importante è lo sviluppo dell’apparato radicale , assai vigoroso, anche in presenza di terreni morfologicamente non idonei e ostili che consente alle piante di raggiungere dimensioni ragguardevoli come quelle rappresentate nelle foto di esemplare di anni 10 (diametro alla base del tronco di circa cm.20, con circonferenza di 45 cm. circa).
Si ottiene per semina diretta in semenzaio che può essere costituito da un semplice vaso in plastica di adeguata altezza che viene riempito a metà con terriccio misto a concime organico sfarinato e per la rimanente parte, alla sommità della quale vengono messi i semi coperti da uno strato di 2 cm, di solo terriccio opportunamente pressato. Dovrà ovviamente, seguire una abbondante innaffiatura, meglio se attraverso uno strofinaccio poggiato sul terriccio che va inumidito per “alcuni giorni”sino alla germinazione. (Le piante nel vaso, pronte per essere messe a dimora, hanno 3 mesi).
Si propaga naturalmente per polloni, essendo pianta altamente infestante; può moltiplicarsi per margotta; la talea è scarsamente utilizzata. Le nuove piante, a fine inverno e comunque prima della ripresa vegetativa, vanno trapiantate in siti diversi tra cui vasi di adeguate dimensioni per la coltivazione domestica;
L’innesto può essere praticato su piante invasate o a dimora che abbiano un fusto di almeno mezzo centimetro di diametro; è preferibile eseguirlo per approssimazione (sistema che adopero nelle cucurbitacee, tra zucca ed anguria) ove l’apparato radicale del nesto viene eliminato ad attecchimento avvenuto, contrariamente a quanto avviene nell’innesto a corona dove il nesto viene all’istante privato delle radici con il conseguente e temporaneo debilitamento della pianta.
Rinomate aziende vivaistiche eseguono su larga scala innesti tra solanacee e tra cucurbitacee ottenendo eccellenti piante reperibili in mercato a prezzi veramente irrisori.
L’albero delle melanzane
Non risulta, sino ad ora, che in commercio sia in vendita anche se probabilmente, è mia convinzione, lo si vedrà quanto prima! i semi sono sparsi per tutta l’Italia ed oltre. L’albero è alla portata di chiunque disponga di una pianta di solanum torvum di un anno ed anche meno. Sia in vaso, nel balcone o terrazzo di casa, sia nell’orto, consentirà, senza recarsi al mercato, di farsi l’insalata di pomodoro ed anche la parmigiana!
Cordiali saluti
Giuseppe Marino