L’anguria (Citrullus lanatus) o cocomero è un frutto appartenente alla famiglia delle Cucurbitaceae come il cetriolo e il melone. Questo ortaggio arriva sulle nostre tavole nel momento più giusto, cioè in questo periodo, quando il caldo estivo richiede al nostro organismo un consumo di liquidi e di minerali maggiore, in modo che ci aiuti a recuperare energia e forze. Ricchissimo d’acqua e quasi assente di grassi (30 kcal per 100 g.), il cocomero è rosso per la presenza dei carotenoidi, sostanze antiossidanti fondamentali, che servono per contrastare i radicali liberi presenti nel nostro organismo. Questi pigmenti sono stati studiati ampiamente per le loro capacità protettive della vista, antitumorali, cardiovascolari, cutanee, e di potenziamento del sistema immunitario. Uno dei più noti e importanti carotenoidi è il licopene, pigmento responsabile del colore rosso di alcuni alimenti, la cui concentrazione massima si trova nel pomodoro e nei vegetali rossi, ma anche l’anguria ne è riccamente portatrice, addirittura il doppio: mentre il pomodoro maturo ne contiene 2573 mg. per etto, il cocomero ne contiene 4532 mg. per etto! Di questo composto alchilico ne ho già parlato ampiamente in altri post, oggi voglio soffermarmi sulle altre qualità dell’anguria. Ricca d’acqua e di fruttosio, contiene una grande varietà di vitamine, in particolare la vitamina A e la vitamina C, inoltre è ricca di potassio. La contemporanea presenza di potassio e di vitamina C, determina una perfetta sinergia da un punto di vista depurativo e disintossicante, dando al cocomero proprietà dissetanti e diuretiche, perciò è sicuramente indicata nei casi di ritenzione idrica, gonfiori alle gambe, ipertensione e cellulite. All’anguria sono state tradizionalmente attribuite dalla medicina popolare proprietà epatoprotettive, con capacità decongestionanti sulle vie respiratorie. Ma l’ultima notizia veramente interessante riguardante le proprietà del cocomero arriva dall’America: una ricerca condotta presso l’americana Texas A&M University indicherebbe che l’anguria contiene un aminoacido detto citrullina (dal nome latino del cocomero), capace di aiutuare chi ha problemi di disfunzione erettile agendo sui piccoli vasi sanguigni, causando il rilasciamento della muscolatura liscia delle loro pareti e facilitando il raggiungimento dell’erezione, nello stesso modo degli ormai famosi prodotti farmaceutici. La citrullina si trova soprattutto nella scorza e nella parte bianca della anguria. Una volta ingerita, la citrullina viene trasformata in arginina, liberando in questo modo monossido di azoto (NO) una sostanza che ha il potere di indurre vasodilatazione, aumentando così il flusso ematico. Per completezza di informazione aggiungo il parere di altri scienziati i quali sostengono che servirebbero almeno sei fette di anguria per avere gli effetti positivi e non c’è una garanzia che possa valere come cura definitiva per questo ti po di problemi. Secondo un altro studio finanziato dal U.S. Department of Agriculture, il monossido di azoto o ossido nitrico è anche indicato nel trattamento dell’angina pectoris e di altri problemi cardiovascolari.
In cosmesi la polpa dell’anguria è stata impiegata nell’ambito dei trattamenti estetici per idratare e rinfrescare la pelle.
Foto di niznoz
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