5 errori da evitare quando si inizia a coltivare un orto
Negli ultimi tempi moltissima gente, in Italia e nel mondo, sta scoprendo o riscoprendo i benefici e i vantaggi del coltivare un orto e inizia o riprende a farsi le ossa con questo proficuo e benefico passatempo. La tendenza non può che fare piacere perché implicitamente porta a un approccio diverso su temi tutt’altro che secondari come ambiente, consumi e stili di vita e per questo è da favorire e incentivare. Per chi è alle prime armi però, specie se preso dall’entusiasmo tipico dei neofiti, spesso iniziare la coltivazione di un orto da zero può portare a commettere alcuni errori di valutazione che possono compromettere il risultato finale. Senza scendere nel dettaglio di quelli più prettamente colturali (sui quali torneremo in seguito), vediamo quali sono gli errori di approccio più comuni quando si inizia la coltivazione di un orto.

1) Sbagliare scelta e posizionamento degli ortaggi
La prima cosa da considerare qundo si mette in piedi un orto è la posizione del terreno rispetto ai punti cardinali e di conseguenza l’esposizione del suolo alla luce solare. Questa analisi è fondamentale perché se presa in considerazione quando si pianifica l’orto eviterà l’errore piuttosto comune di scegliere ortaggi non adatti alla situazione e/o il posizionamento sbagliato degli ortaggi stessi. Se per esempio il proprio terreno riceve solo poche ore di luce diretta al giorno è un errore coltivarci pomodori e melanzane che necessitano di molto sole ma è preferibile coltivare prevalentemente ortaggi a foglia larga come cavoli e lattughe. Anche la presenza di ostacoli naturali (siepi, alberi ecc) e artificiali (abitazioni, prefabbricati ecc) è da calcolare nel posizionamento delle colture.

2) Mancata valutazione del tipo di terreno
Non sottovalutate mai questo aspetto: il terreno è fondamentale per una buona riuscita delle coltivazioni e se questo è povero di sostanze organiche e microbiologiche difficilmente al momento della raccolta si otterranno risultati soddisfacenti. Importantissimo conoscere anche la granulometria e il tipo di terreno con cui si ha a che fare. Il processo di arricchimento e riequilibrio di un suolo poi non si ottiene in poco tempo ma necessita di alcune stagioni di lavori, aggiunte e concimazioni.

3) Coltivare troppi ortaggi
Questo errore è dovuto spesso all’entusiasmo che prende inevitabilmente tutti coloro che si cimentano per la prima volta con la coltivazione dell’orto. Tranquilli, ci siamo cascati tutti ed è normale, presi dalla frenesia si vorrebbe seminare e piantare di tutto ma è un comportamento da evitare o quantomeno da frenare. All’inizio dell’esperienza di orticoltore invece è importante mantenere una certa dose di umiltà e partire da poche e facili colture con le quali fare le prime esperienze per poi introdurre gradualmente altri ortaggi.
Altro errore molto comune è seminare un ortaggio tutto in una volta, meglio preferire la semina a scalare che permette di prolungare la raccolta nel tempo.

4) Sottostimare la disponibilità di acqua
Per coltivare con successo un orto serve una buona riserva di acqua soprattutto nel periodo più critico dell’estate dove di solito la disponibilità idrica scarseggia. Prima di intraprendere l’esperienza di orticoltore è fondamentale stimare la reale riserva di acqua in relazione al tipo di ortaggi che si vuole coltivare e al loro fabbisogno idrico. L’uso dell’acqua dell’acquedotto nell’orto poi è fortemente sconsigliato, vuoi perché, contrariamente a quanto succede nel resto del mondo (anche negli ultraliberisti Stati Uniti l’acqua è in mano pubblica), da noi hanno pensato bene di privatizzarla rendendola spesso molto onerosa (alla fine dei conti merita comprarli, i pomodori…), e vuoi perché nei periodi nei quali scarseggia usarla per annaffiare l’orto non è proprio il massimo, senza contare il fatto che così facendo in molti comuni si rischiano anche multe salatissime.

5) Sottovalutare l’impegno
Ricordatevi che orto significa anche tempo e fatica e che per ottenere dei risultati soddisfacenti dovrete per forza dedicare a questa attività diverse ore settimanali e in determinati periodi dell’anno una presenza giornaliera. Se poi le dimensioni del terreno sono eccessive l’impresa di mantenerlo potrebbe rivelarsi troppo dispendiosa per quanto riguarda l’energie fisiche col rischio reale di trascurare le colture e ottenere alla fine solo un pugno di mosche. Qui ritorna di fatto il consiglio del punto 3: meglio partire con una piccola porzione di terreno ed espandersi un poco alla volta man mano che si accumula esperienza.

  • valeria

    ..penso di averli fatti tutti e 5 gli errori…:)

  • Molto interessante questo post, Gianni. Credo che lo salverò e lo conserverò a futura memoria… magari la prossima casa in cui andremo (spero tra un po’: negli ultimi cinque anni ho fatto quasi un trasloco all’anno) avrà un po’ di terra intorno. Bravi, continuate così.

  • Mettici anche il sesto errore. Dare retta a quelli che dicono di guardare la luna.

    http://ortofrutta-dal-campo.blogspot.com/2008/09/dillo-alla-luna.html

    Ciao.

  • :-)

  • giuseppe

    la luna bisogna guardarla, ma bisogna prima imparare a guardarla, sennò si prendono fischi per fiaschi alla grande.

    leggetevi qualche libro in proposito ed avrete un’idea più chiara della cosa.

    io consiglio per cominciare
    “l’influsso della luna sulle coltivazioni” di Robert Frederick edito da Edagricole
    e poi, qualcosa come
    “il calendario delle semine” di maria thun
    edito da Editrice antroposofica Milano

    se poi non avete pazienza o tempo per leggere, allora vale il consiglio di TroppoBarba, perchè in genere, in giro ci sono solo ciarlatani, quelli che sanno come guardare la luna sono davvero pochi e in gran parte ormai troppo vecchi per ricordare bene.
    Io per primo, nonostante le varie letture che ho seguito sull’argomento, complementati anche da (fino ad ora) un paio di libri sulla biodinamica, non mi sento ancora in grado di dare troppi consigli.
    e poi, ad un convegno sulla biodinamica, uno dei relatori nonchè dottore antroposofico (biodinamico) disse queste parole
    ogni agricoltore biodinamico, dopo un inizio di letture e calendari dai quali prendiamo tutti le basi, dopo un pò finisce per farsi la sua personale biodinamica, ed è vero perchè poi molte cose, un occhio attento e curioso capisce che sono vere ma ci sono sempre delle varianti da luogo a luogo che puoi scoprire solo lavorando con un occhio sempre rivolto a queste antiche conoscenze.

  • Ottimo post. Continute con i consigli..

  • Ciao, ottimo questo post è ottimi consigli, ormai in pensione e da poco che mi dedico alla coltivazione del terreno, ne ho circa 8 mila metri, con sopra più di un centinaio di alberi a maggioranza ulivi (di cui alcuni secolari), ho intenzione di usarne un piccolo pezzo per la coltivazione di ortaggi (per uso familiare), di conseguenza i vostri consigli mi saranno molto utili, grazie. Per cui, mi avrete fra le scatole d’ora in poi, heheheheheh. Scherzo, anzi vi voglio aggiungere tra i siti amici, posso?

  • monica

    Molto bello questo blog! Complimenti!
    Insegno scienze in una scuola primaria e dall’anno scorso abbiamo avviato un laboratorio didattico-naturalistico che consiste anche nella coltivazione di un vero e proprio orto.
    Mi sarebbe molto utile utilizzare parte dei vostri testi e alcune immagini per approfondire alcuni argomenti con i miei alunni. Posso copiare? Grazie e buon lavoro.

  • Ciao Monica, ma la tua mail è esatta…?

  • nico79

    buona sera, nella zona della puglia vorrei innestare a margotta o a talea rami di pino per poi piantare un bel po' di piante ,riuscirà l'mpresa? vi ringrazio anticipatamente per la vosra collaborazione salve a titti

  • fabrizio71

    Salve a tutti,
    Cimice del pomodoro?? Ho sentito parlare di un insetto chiamato l'antagonista che si nutre delle larve di cimice.
    Qualcuno sà dirmi qualcosa di più es dove acquistarlo, quando cominciare ecc.
    Ringrazio in anticipo tutti

  • Nino

    Ho piantato vicino ad degli oleandri giovani, piantine di peperoncino, basilico e prezszemolo, visto che l'oleandro è tossico ho sbagliato ?

  • Barbara

    Aiuto!
    Non riesco a leggere questo blog!
    Quando clicco sugli articoli mi manda ai feed RSS dove ci sono solo le prime righe! Per favore potete fare qualcosa? Grazie!

  • Gianni

    Ciao Barbara, comportamento strano, che browser usi?

  • marco

    No… la questione non è se tossico o meno, ma piuttosto il possibile ombreggiamento soprattutto per le specie citate che vogliono una buona luce, possono sussistere inoltre problemi di competizione radicale (allelopatici), e competizione nutritiva e idrica.
    Valutati questi aspetti si può coltivare anche vicino a cespugli. Bisogna ricordare che questo tipo di vegetazione ospita una gran quantità di insetti utili e buona protezione dal vento. I cespugli vengono impiantati artificialmente nell'agricoltura biologica proprio per questi aspetti.

  • SKIZZO27

    SALVE HO UN PROBLEMA HO DUE ALBERI UNO DI ARANCIA WASHINTON L'ALTRO DI MANDARINO COMPLETAMENTI DIVORATI DA PARASSITI ALMENO CREOME POSSO AIUTARLI PRIMA CHE MUOIANO GRAZIE A PRESTO SONIA

  • Gianni

    Ciao, detto cosu00ec, non u00e8 facile individuare il problema, hai la possibilitu00e0 di scattare delle foto?

  • Gianni

    Ciao, detto così, non è facile individuare il problema, hai la possibilità di scattare delle foto?

  • Luitocchi

    Coltivo gli ortaggi per uso familiare da diversi anni, mi vengono bene le patae, le cipolle, i pomodori, gli zucchini, la bietola, ed i rapini, i fagiolini in erba, le melanzane, le insalate mi vengono poco bene, anche i fagioli e le carote mi vengono scarse. Per l’acqua ho risolto piantando un tubo nel terreno, la falda anche se scarsa u00e8 a circa 8 metri, attingo acqua sufficiente tutto l’anno.

  • Scrivi qui il tuo commento.

  • ciao gianni, mi chiamo bruno e sono un super appassionato di orto.Dopo aver ottenuto tantissimo ed essere stato riconosciuto come uno dei migliori ortolani del mio comune, vorrei cimentarmi e avviare qualche piantina di solanum torvum ma dopo aver richiesto infinite volte qualche semino di detta pianta, devo ricredermi sulla disponibilitu00e0 e bontu00e0 di tanti ortolani che sembra elargiscano tanti semi di detta pianta. Potresti aiutarmi ad entrare in possesso di qualche pianta o seme di solanum? Tante grazie ….Bruno.nnmaghelli bruno via Ravera 6 30030 Vigonovo – VE

  • Gianni

    Ciao Bruno, ho provato a scriverti in privato ma la mail non u00e8 corretta e il messaggio mi torna indietro. Tant’u00e8, ti rispondo da qui. Mi dispiace molto sentirmi rivolgere accuse di scarsa bontu00e0 e disponibilitu00e0, ti ricordo che la prima volta che ho avuto a disposizione i semi di S. torvum li ho spediti a mie spese in tutta Italia e all’estero contando piu00f9 di 120 invii. Da un po’ di tempo ho legato la spedizione al concorso degli alberi, come ben sai, logicamente per fare un po’ di selezione (non posso spedire migliaia di buste, non faccio mica l’idraulico!) e per portare avanti il fotocensimento a cui tengo tantissimo. Il punto u00e8 che ormai piu00f9 di 50 lettori hanno aderito all’iniziativa e spedito foto di alberi monumentali ricevendo in cambio i loro semi. Nel rispetto di loro e di tutti quelli che vorranno partecipare al concorso non posso fare eccezioni, sono certo che capirai la mia posizioni, in caso contrario mi scuso ma non posso fare altrimenti. Venendo nello specifico peru00f2, hai sotto casa delle piante degne di apparire nel fotocensimento:nnhttp://www.ascuoladaglialberi.net/veneto_venezia.htmnnNell’ottimo sito scuola di alberi puoi leggere:n”Au00a0Stra,u00a0nel parco della villa Pisaniu00a0ci sono CIPRESSI CALVI molto belli intorno allo stagno delu00a0Caffu00e9u00a0Haus.u00a0Questi alberi non sono in realtu00e0 dei cipressi, ma dei tassodi, piu00f9 simili ai tassi nel tipo di fogliame, ma al contrario di questi, perdono le foglioline in inverno, dopo che si sono colorate di un intenso rosso fulvo. Sono stati importati dalle zone paludose degli Stati Uniti ed hanno conservato una particolaritu00e0 che aggiunge interesse al loro giu00e0 bell’aspetto. Sulle radici, infatti, che di solito si trovano immerse nell’acqua e non hanno abbastanza ossigeno per respirare, crescono delle protuberanze alte dai 20 centimetri ad un metro, per ossigenarsi all’aria. Questi esemplari hanno oltre 100 anni.u00a0I TIGLI, lungo il viale che porta da lu00ec verso la villa, sono piu00f9 che centenari, alti, con le foglie a forma di cuore eu00a0riconoscibili facilmente all’inizio di giugno, quando i loro numerosi fiori color giallo chiaro profumano intensamente l’aria.u00a0I tigli sono considerati fin dall’antichitu00e0 alberi guaritori, per le loro numerose virtu00f9 in questo senso. La piu00f9 nota, ancora utilizzata u00e8 quella offerta dai fiori che, essiccati, servono per fare squisite tisane antispasmodiche contro le malattie da raffreddamento. Sulla pianta, attirano le api che ne fanno il ben noto miele. Dall’Alto Adige in su, sono alberi molto rispettati, un tempo piantati al centro delle piazze di paese per farvi le riunioni alla loro ombra.u00a0I PLATANI vicino alle scuderie sono alberi altissimi,u00a0dalla corteccia chiara, a volte bianca, che si sfalda a placche con effetto mimetico. Si riconoscono facilmente anche dalle grandi foglie coriacee palmate che, in autunno, diventano di un bel giallo e arancio. I CARPINI sul lato sinistro del parcou00a0si riconoscono dal tronco che sembra un fascio di muscoli e dalle foglie ovali appuntite che, in autunno diventano di un bel giallo. Sono tipiciu00a0 dell’Europa e dell’Italia.”nnSe ho ben capito (e se Google Maps dice il vero) ci sono circa 5 km tra casa tua e molti alberi da fotografare, u00e8 davvero impossibile per te partecipare regolarmente?

  • Vorrei divulgare un nuovo sistema di pacciamatura che io stesso ho ideato e sperimentato con successo e che prevede l’uso di balle di yuta per pacciamare il terreno e che comporta notevoli vantaggi. mi farebbe piacere che qualcuno esperto di orticoltura prendesse la cosa in considerazione e che magari fosse disposto a sperimentarla. E’ tutto spiegato in modo esauriente (spero) sul mio sito http://www.vereecoballe.it Grazie dell’attenzione. Aldo De Luca
    http://www.vereecoballe.it

  • kiara

    la coltivazione dei pomodori avendo una terra abbastanza pesante e non soffice, puo’ rendere difficile la produzione ank se  e’ abbastanza irrigato?

  • scusate sono il marito di maria greco sul sito ci sono delle foto dell’alberi di ulivo monumentali, florablog non interessano. Anche per partecipare ha per i solanum torvum o c’è qualcuno per cortesia che me li puo dare un po

  • ho circa 30/40 mq di terreno disponibile nel mio giardino.Purtroppo il terreno in questione è esposto a nord, inoltre è pure argilloso. Devo rinunciare ? grazie Andrea

  • Anonimo

    interessante

  • Milena Beltrandi

    Ho in giardino un albero di fichi, quest’anno, i rami sono diventati come nelle foto, non so se per  parassiti o malattia, non sono riuscita a trovare un esperto. I frutti sono venuti piccolini, e mentre molti cadevano appena arrivati a maturazione, quelli che riuscivo a raccogliere erano insapore. Nonostante questo ha prodotto abbondanti frutti. 
    La pianta ha circa 5 anni ed ha sempre dato buoni e abbondanti frutti. Mi chiedo cosa possa essere successo visto che non ho cambiato nulla nel suo mantenimento, e  soprattutto se si può curare. 
    Grazie della risposta. 
    Milena

  • rosalba

    questa è cocciniglia da noi in inverno si passa la calce sciolta in acqua e con un pennello si passa nei rami

  • gaia panarelli

    ASSOLUTAMENTE tutto sbagliato, almeno in natura. (vedi: ORTO SINERGICO)

  • rocco

    Per una buona produzione degli ortaggi compreso le insalate e ridurre la possibilità di malattie o alcuni parassiti, consiglio utilizzare del vermicomposto da letame (definito oro nero) questo è un fertilizzante naturale e biologico. non è facile reperirlo.
    suggerisco http://www.fertilizzantebio.it

  • rocco

    Andrea il mio consiglio, con l’impiego di un buon ammendante tipo vermicomposto da letame puoi migliorare la qualità del terreno e ottenere una buona produzione di ortaggi, fertilizzante biologico, lo puoi impiegare alla radice delle piantine senza il rischio di bruciarle. lo puoi trovare http://www.fertlizzantebio.it
    per altri chiarimenti cavallo43@tiscali.it

  • Esterina Memoli

    un insetticida biologico da fare a casa per gli animaletti al cavolo nero

  • Alvise Girardello

    Vorrei fare una domanda cira la pacciamatura e la concimazione:

    Vivo in un isola sulle cui spiagge si depositano enormi quantità di alghe marine.
    Anni fa preparai dei vasi mettendo sul fondo degli stessi uno strato di alghe marine (non lavate, SIG!) , poi un buono strato di terreno misto a palline di argilla. Ottenni una produzzione eccezzionale di pomodorim ed un po di peperoni.
    Adesso ci sto riprovando:
    Come la volta precedente ho raccolto in spiaggia una notevole quantità di alghe marine, solo che questa volta prima di utilizarle le ho LAVATE.. Il saleè un bel problema se non si lavano prima di usarle!

    Con le alghe, di piu specie diverse, preparo un DECOTTO bollendolo in un pentolone, che poi uso come CONCIME liquido. In pratoica le bollisco fino che l’acqua diventa verde scuro, densa e odorosissima per le spstanze dissolte, poi butto via le alghe emescolo al terreno il densissimo brodo d’alghe così ottenuto.
    Lo ho messo su dei pomodori piantati tardivamente che stentavano a crescere ed in una settimana, a metà settembre hanno fiorito ed ho notato un accelerazione della crescita.

    Siccome sono un coltivatore “Naife” e veramente principiante vorrei chiedervi se ritenete il mio metodio di concimazione valido, e se dpovrei integrarlo con altri concimi.
    Resto dell’idea che le alghe contengano tutto quello che può servire ad una pianta. dato che in mare le sostanze sono dissolte ovunque per cui un alga non può avere carenze di sostanze, MA NON VORREEI che abbiano TROPPO, specialmente sali non eliminabili con un semplice lavaggio accurato.

    Inoltre vorrei chiedere se posso usarle anche come pacciante.

  • Bi Gi

    Salve a tutti,
    Ho un po di terreno dietro la casa dove in un angolo ce anche la fossa biologica, poso coltivare dei ortaggi.

  • Leo072

    Ciao Alvise, secondo me sprechi energia nel tuo metodo. Se hai tempo a disposizione non importa bollire le alghe. Basta lavarle bene e interrarle, cosi oltre a concimare migliori la sruttura del terreno. Se vuoi fare il concime liquido,ti serve piu per vasi che per terreno,lava bene le alghe,poi le metti in un bidone pigiate fino a metà bidone, aggiungi 10kg di letame fresco, riempi di acqua, copri con un telo di cotone e lasci fermentare finchè non diminuisce la puzza terribile( circa 3 settimane in estate,6 in inverno) poi raccogli il liquido e interri o usi per pacciamare i residui solidi. Il liquido lo diluisci 1 a 8 in acqua per irrigare settimanalmente. Ps quando interri le alghe buttaci pure tre o quattro barattolini di lombrichi rossi da pesca, che lavoreranno gratis per sempre nel tuo orto.

  • Leo072

    Condivido il tuo problema. prima di assaggiare un filo di erba che non fosse gramigna o tarassaco ho lottato col terreno 7 anni. Col senno di poi ti consiglio di levare almeno 10 cm di argilla, poi spandi 3 sacchi da 20kg di letame pellettato e 1 di pollina, sopra la merda spandi uniformemente 1 sacco da 25kg di gesso.Poi copri il tutto con 4 sacchi da 250l di torba irlandese e 1000 l di terriccio vulcanico fine per vasi e 100l di sabbia di pomice o pomice 0/3mm. Fatto l’impresa titanica bagni e dopo un mese giri la terra con la vanga o la motozappa a 25/30 cm di profondità. Semina cime di rapa e fave come prima coltura, poi dopo 60/70 gg dalla semina sfalcia le erbe, le fai asciugare 3 giorni (se un piove) e giri di nuovo la terra inglobando il verde, Ora puoi cominciare a seminare colture a foglia larga (zucchini e cetrioli compresi). Ogni cambio di stagione dovrai spandere compost vegetale o fibra di cocco e girare la terra e sconfiggerai l’argilla. Se no correggendo a sabbia, e palline di argilla, concimando annualmente con letame in una decina di anni avrai il primo buon raccolto. Buon coltivo Leo.

  • Giuseppe Pagnotto

    l’argilla è presente nell’80% dei suoli italiani…..

  • Giuseppe Pagnotto

    non faccia l’orto,si trovi un altro hobby.i consigli che ha fornito a Bufalo sono assurdi,mi auguro che si guardi bene dal seguirli.
    Coltivo un orto di 3000mq e nel suolo,come nella stragrande maggioranza dei suoli italiani,c’è abbondanza di argilla,sarei stato fresco se per impiantarlo avessi fatto le operazioni colturali che consiglia Lei….Alcune perle del Suo scritto:
    -10 cm di terreno asportato,in un suolo non coltivato da tempo,rappresentano il 30% del terreno agrario,la parte più fertile;
    -asportare 10 cm di terreno,con mezzi meccanici naturalmente, per una superficie di 40mq significa avere una massa di 4mc=8-10t=80-100ql da caricare con escavatore/pala meccanica e trasportare poi con un autocarro di medie/grandi dimensioni;
    -a 25/30 cm di profondità con una vanga non ci arriverà mai,dovrà adoperare una vanga meccanica,non una motozappa;
    -zucchini e cetrioli si trapiantano,si vendono le piantine,non si seminano;
    Leggendo i Suoi consigli mi è sembrato di rileggere un racconto umoristico di Marck Twain,mi pare fosse titolato “Quando fui redattore di un giornale agrario……”

  • Leonardo Corigliano

    Caro giuseppe, non stavo parlando di un terreno,ma di un giardino condominiale che quasi sempre è riempito con l’argilla di scarto dello scavo di fondamenta depauperata della rena usata per costruire,quindi assolutamente non fertile. Poi se osservi il catalogo di sementi Dotto e Ingegnoli troverai in vendita i semi degli ortaggi da me nominati. E dopo il trattamento consigliato se non hai le braccia di burro 25 cm di zolla li giri con una buona vanga, e la mia motozappa honda 4 hp fresa fino a 36 cm di profondità. 40 mq per 10 cm fà 0,4 mcubi cioè 700 kg e non 70 qli, cioè circa 20 carriole ben cariche di terra trasportabili a mano in una giornata. Prima di dare di ciuccio ad una persona leggi il contesto e ripassa la matematica. Eri bravo in letteratura, ma cura meglio la dialettica e buon coltivo.

  • Giuseppe Pagnotto

    Carissimo,non Le ho dato del “ciuccio” e non intendevo offenderla.
    Sicuramente sono stato eccessivo,questo sì e Le chiedo scusa.
    Complimenti se riesce ,con una vanga a mano a lavorare fino a 25 cm,non ho le braccia di burro,però non ci penso nemmeno a provarci.Per la matematica non sono d’accordo con Lei,1mc di terreno,considerando qualche sasso e l’umidità pesa da 20 a 25 ql,:glielo assicuro al %,perchè sono geologo,oltre che perito agrario.Concordo con Lei che il terreno che descrive non è un terreno agrario perchè non possiede soprattutto “l’humus”, la parte organica per meglio capirci compresa la carica biologica,è quindi è inadatto a qualsiasi tipo di coltivazione:un terreno agrario ha bisogno di anni per formarsi e con l’apporto di letame,pollina,coltivazione di leguminose,si possono accelerare,ma i tempi sono comunque molto lunghi.Ero bravo in “Italiano”,però mi astengo dal confidarLe che cosa insegnavo.In ogni caso La saluto e mi auguro di rileggerLa.

  • Leonardo Corigliano

    Carissimo Giuseppe, Anche io ho esagerato con la risposta e vi chiedo scusa, infatti ho modificato più volte il post mitigandolo e tagliando la parte matematica per la quale sono stato veramente ciuccio. Immagino che avete insegnato matematica e sono contento di avervi conosciuto. Vi ringrazio per avermi compreso e tollerato, Sono un un don fumino e spesso reagisco troppo di impulso, Vangando sfogo i giramenti. Buona serata scusa di nuovo e a presto.

  • Giuseppe Pagnotto

    Ma no,non esageri adesso a darsi dei difetti che non ha, anche perchè,rileggendo il suo primo scritto che dapprima non avevo approfondito,ho dedotto che Lei ha fatto una cosa straordinaria:ha “costruito” uno strato di “terreno agrario” di sufficiente spessore su del materiale di risulta, in un tempo relativamente breve.
    Complimenti e a presto risentirci.

  • Francesco

    Buongiorno. Io uso le alghe per effettuare le pacciamatura, dopo averle lavate. Il risultato è eccezionale: facili da reperire e da spandere nel terreno. Poi, al termine della coltura, vengono interrate quando si lavora il terreno per la successiva piantagione e rendono il terreno più fertile e leggero. Grazie per la “dritta” con lo stallatico: ci proverò. Buon lavoro. Francesco.

  • Murret Sonia

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  • Io Sys

    Ciao Leo,
    io ho un piccolo giardino con terra di risulta di argilla pura, con dimensioni di 4,2/2,2 metri di lato.
    Come devo scalare le quantità che hai indicato per sistemare il mio orto?
    GRAZIE
    Filippo

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