L’andamento climatico del mese di ottobre depone a favore di tutti quelli che ti spacciano la più usurata delle frasi fatte (“non ci sono più le mezze stagioni”) come la più vera delle verità. Più o meno a metà mese infatti da un giorno all’altro la temperatura media ha subito un brusco abbassamento di qualcosa come 15° centigradi con il risultato di ritrovarsi, nel breve volgere di una nottata, dalle maniche corte al frettoloso cambio dell’armadio, compiuto al volo per rispolverare abiti ben più pesanti. Di questo repentino cambio di clima hanno logicamente risentito anche le piante, specialmente quelle da appartamento che durante l’estate soggiornano indisturbate all’aperto e nel giardino. Dopo aver ricoverato le più delicate quest’anno il freddo mi causa un problema in più: far superare, con meno danni possibile, l’inverno alle piante di Solanum torvum.
Per esperienza diretta infatti, lontano dei più miti inverni del Meridione, il S. torvum sembra che non si trovi molto a suo agio. Dopo aver ricevuto in regalo da Francesco due piante già adulte circa un anno fa, sono riuscito a farle sopravvivere ai mesi più freddi ma la loro crescita si è quasi arrestata tanto che, giunte a primavera, per le loro ridotte dimensioni non ho potuto tentare l’innesto della melanzana. Gli esemplari di S. torvum di Francesco, come documentato ai primi di aprile, non erano certo pronti per l’innesto misurando, in altezza, sì e no 80 cm, forse più bassi delle stesse piante di melanzana…
Certo, molto può essere dipeso dalla mia scarsa esperienza con questa specie o dalla permanenza forzata in vaso piuttosto che in piena terra, ma durante l’estate la loro crescita è ripartita e anche se non sono certo esplose le piante di S. torvum hanno raggiunto, vaso compreso, la “ragguardevole” altezza di 170 cm, segno che il vaso e l’eventuale incuria non hanno del resto inciso molto.
Poi ci sono le nuove piante ottenute dai semi di Giuseppe. Molte le ho regalate (due iermattina al fruttivendolo ambulante che ha molto gradito) ma essendone nate un visibilio (e cresciute quasi quanto le altre!), mi sono lasciato una ventina di vasi con i quali tentare l’innesto a primavera e visto che nella mia piccola serra lo spazio è davvero esiguo, ho da piazzare almeno una decina di piante nelle serre degli amici, sperando che mi diano asilo…
Perché l’obiettivo è sempre quello: arrivare a primavera e tentare ‘sto benedetto innesto per creare il fin troppo evocato albero delle melanzane. A questo punto è diventata più di una sfida, è un tormentone nonché uno degli argomenti principe di questo blog, posso forse tirarmi indietro?