La cardiaca (Leonorus Cardiaca L.), della famiglia delle Labiatae, è una pianta perenne, eretta, alta da 50 cm a 1.2 m, con fusto rigido, molto ramificato e ricco di foglie di colore verde scuro nella parte superiore, mentre in quella inferiore è di color cenere. Fiori bianchi o viola rosati, con il labbro inferiore chiazzato di viola, lunghi circa 12 mm. La cardiaca, pianta erbacea da giardino, chiamata anche coda di leone, conosciuta dai greci e coltivata nei monasteri durante il medioevo, cresce nelle macerie e nei luoghi incolti. Nella Cina antica si pensava che la cardiaca favorisse la longevità. In Europa la pianta si diffuse soprattutto come trattamento per le malattie del bestiame. Il tempo della raccolta va da Giugno a Luglio, durante la fioritura, prima della raccolta dei frutti. Le parti utilizzate in fitoterapia sono le sommità fiorite e i costituenti principali usati sono oltre all’olio essenziale, anche flavonoidi, alcaloidi (stachidrina, betonicina e turicina) e tannini.La cardiaca fu considerata inutile fino a pochi anni fa, ma studi recenti hanno dimostrato che gli antichi avevano ragione a considerarla una pianta benefica per il cuore. Essa presenta un’azione sedativa e cardiosedativa particolarmente indicata nelle tachicardie, come coadiuvante nella cura dell’ipertensione arteriosa e dell’ipertiroidismo. Agisce sul sistema cardiovascolare determinando vasodilatazione, quindi abbassa la pressione e diminuisce la frequenza delle pulsazioni cardiache. Queste particolarità rendono il suo utilizzo particolarmente interessante nel trattamento dell’angina pectoris (fa aumentare l’irrorazione coronarica), perciò determinano una rapida attenuazione della sintomatologia e del dolore. Avendo inoltre un’azione sedativa, riesce a calmare l’eccitazione nervosa che deriva, per esempio, da un superlavoro della tiroide, riduce nella sindrome premestruale la rigidezza muscolare e la tensione nervosa. Studi condotti in Germania hanno dimostrato che la pianta svolge una azione sedativa paragonabile alla valeriana. Interessante anche l’indicazione di alcuni ricercatori, del suo utilizzo nei disturbi della menopausa, tipo vampate di calore e insonnia. La pianta è particolarmente controindicata in gravidanza. Attenzione alle interazioni con i farmaci, perché l’uso prolungato della cardiaca può interferire con i glucosidi cardioattivi, con la tiroxina e il Tapazole. Fondamentale quindi come sempre (e forse ancora di più) raccomandare l’uso della cardiaca solo dopo aver consultato il medico e sotto il suo controllo.
Foto di Doctor Swan