L’altro giorno, in pieno delirio per i giardini in bottiglia, ero in uno dei tanti supermercati dedicati al bricolage e al fai-da-te quando, a un certo punto, su uno scaffale ho notato con la coda dell’occhio quelle enormi palle di natale realizzate in plastica trasparente che si aprono in due e che il gentil sesso ama riempire di fiori secchi e fiocchi colorati per poi addobbare l’albero natalizio con decorazioni più originali del solito. Mi sono avvicinato, ne ho presa una in mano, l’ho scrutata un po’ dopodiché la mia povera mente, obnubilata dai troppi giardini in bottiglia, da lì in poi non ha avuto che un solo pensiero: “devo metterci assolutamente una pianta dentro!”
Se ci pensate bene è il massimo che si possa chiedere: una pianta circondata dal muschio sta lì, chiusa dentro alla sfera, la forma perfetta, con l’umidità e la temperatura ideali, in quello che, con un pizzico di fantasia infantile, si può definire un minimondo completo. In più, se attaccato come le palle di Natale, sospeso nello spazio come un piccolo pianeta. Insomma, materiale più che sufficiente per assecondare la balzana idea e realizzare la cosa.
Si ma come? volendosi accontentare, uno tiene la palla con l’apertura orizzontale, riempe una semisfera di terriccio, ci piazza la sua bella piantina al centro (piccola e adatta al contenitore, per scoprire quali sono le migliori leggete il post sui giardini in bottiglia), aggiunge un po’ di muschio, richiude con l’altra semisfera, la piazza su un supporto e il gioco è fatto. Fin dall’inizio però ho immaginato la palla appesa ma, visto che, una volta agganciata dal suo forellino, si ritrova con l’apertura in verticale, c’era da risolvere il problema di come riempire le semisfere in posizione perpendicolare. Io ho fatto così.
Innanzitutto si deve praticare un foro per ogni semisfera, nella parte che una volta appesa rimarrà in alto. Questa operazione serve sia per annaffiare la pianta a opera conclusa sia per, una volta chiuso, far respirare il micromondo. Per non sciupare (o peggio spaccare) la plastica ho realizzato il foro non con un semplice trapano ma con un avvitatore che, grazie alla velocità di rotazione più bassa, permette di forare con maggiore sicurezza.
Il passo successivo consiste nel riempire metà della semisfera (sempre quella che una volta appesa rimarrà in alto) con carta di giornale, sagomandola bene e cercando di occupare bene tutto lo spazio; per far questo ho appallottolato le pagine di un quotidiano e le ho fissate alla sfera usando del nastro adesivo di carta, quello per intendersi che usano i carrozzieri.
Una volta riempita di carta metà semisfera si passa a riempire l’altra metà con il terriccio. Visto che, anche se più originale, il giardino nella palla è più o meno uguale a un giardino in bottiglia, nel realizzare il primo ho cercato di rispettare le stesse regole del secondo, compresa quella di piazzare alla base del contenitore uno strato drenante di argilla espansa. Per farlo mi sono servito del dischetto di plastica che di solito si trova nelle confezioni a pila (quelle con 10 o più dischi) dei cd o dei dvd registrabili; se non lo trovate usate direttamente un cd, magari uno di quelli bruciati dal vostro masterizzatore… Piazzate il dischetto vicino alla base della semisfera dividendo lo spazio in modo tale che 2/3 siano lasciati per il terriccio e 1/3 per l’argilla. Nel riempire la parte di terriccio è importante lasciare nella zona centrale un po’ di spazio nel quale inserire successivamente la pianta: per ottenere un buon risultato servitevi dello stesso vasetto che contiene la piantina.
Quando si è finito di riempire è il momento di togliere la carta, compattare bene il terriccio e, servendosi di un pennello, ripulire dalla terra la plastica scoperta e l’incastro della chiusura. A questo punto, una volta sistemato il muschio, si arriva alla fase più delicata del procedimento, ovvero la chiusura della sfera. Avvicinate le due semisfere fino a farne combaciare le due basi, appoggiate la pianta su un lato e chiudete delicatamente le due metà cercando di non far franare il tutto. L’operazione non è semplicissima e occorrerà un paio di tentativi prima di riuscire ma alla fine vedrete che risulterà più facile del previsto.
A questo punto, aiutandovi con una mano, battete la sfera per far assestare il terriccio e far aderire al meglio la pianta. Non preoccupatevi eccessivamente se quest’ultima non è ben compattata: l’alta umidità presente dentro la palla favorirà la crescita di nuove radici che ben presto riempiranno tutti gli spazi vuoti. Anche se lincastro della sfera sembra abbastanza solido, oltre a essere assicurato in alto dalla legatura, è consigliato mettere un pezzo di nastro adesivo trasparente alla base dell’apertura: è più che sufficiente a tenere le due metà unite e, rimanendo sotto, è completamente invisibile.
Non rimane che bagnare l’interno sfruttando i fori praticati in precedenza e attaccare la sfera, magari davanti a una finestra o a una portafinestra come ho fatto io, facendo attenzione a non esporla alla luce diretta del sole.CI sarà semmai da capire come evolverà il minimondo e quanto la pianta al suo interno, pur se a crescita lenta, potrà crescere senza patire lo spazio ristretto, anche se per il momento sta che è una meraviglia e più di lei il muschio che lì dentro deve aver trovato il suo clima ideale.
In conclusione provateci anche voi perché, come vedete dal video, l’operazione è tutto fuorché impossibile e il risultato è originale e di bell’effetto, non solo come addobbo natalizio ma anche come vaso alternativo, un oggetto d’arredamento dal design minimale e moderno.
A garden inside a ball – More DIY How To Projects