La Flora in mostra, gli appuntamenti di marzo 2010

Florablog – Mappa dell’Italia
Arriva marzo e puntuale torna il post che raduna gli eventi, le fiere e le mostre che hanno a che fare, in un modo o nell’altro, con il Regno vegetale. Usando due o tre motori di ricerca (e un po’ di pazienza) ho messo insieme una quarantina di appuntamenti utili per chi vuol cominciare fin da subito a rinnovare la propria collezione di piante in attesa dell’imminente arrivo della primavera.
Guardando la cartina però appare subito evidente una netta divisione dell’offerta tra il centro nord, dove si concentra la maggior parte degli eventi (soprattutto al nord) e il sud dove, con la sola eccezione di un paio di appuntamenti napoletani, non ho trovato nulla da segnalare. Delle tre, una: non sono capace di trovare le fiere del meridione; gli organizzatori non usano Internet per promuovere le loro manifestazioni; al sud Italia non si organizzano molte fiere sul tema.
Temo di conoscere la risposta ma più di sempre rinnovo l’invito a lasciare un commento per segnalare gli eventi che non sono presenti nell’elenco, invito rivolto in maniera particolare agli amici del sud perché, sinceramente, quel vuoto nella cartina mi fa un po’ di tristezza… Read More

Freesia, colori vivaci e profumo “struggente”

freesia
Freesia, genere che appartiene alla famiglia delle Iridaceae, comprende 6 specie di erbacce perenni e bulbose originarie del Sud Africa e dalla coltura piuttosto facile; oltre alle specie moltissimi sono gli ibridi dai colori molto vivaci, come rosso, arancio, blu e viola che allietano le nostre case; i loro fiori infatti vengono generalmente utilizzati recisi ma, secondo me, il loro utilizzo in giardino è poco sfruttato perché, oltre alla caratteristica “decorativa”, queste piante hanno la particolarità di un profumo soave, che potrei definire “struggente” e che è un peccato non sfruttare per il nostro piacere.
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Piante che purificano l’ambiente domestico: Aglaonema modestum

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Lo so, a chi vive sotto la venefica nube di smog che ammanta la Pianura Padana per tutto l’anno, darsi da fare per migliorare l’aria all’interno della propria abitazione farà lo stesso effetto del cercare di spengere una candela mentre tutta la casa è divorata dalle fiamme ma, anche se il pessimismo cosmico tende a prendere il sopravvento, è sempre bene ragionarci sopra. Le sostanze inquinanti presenti negli interni, come benzene, formaldeide, tricloroetiline e compagnia bella, non sono certo migliori del PM10, anzi! Molte di loro sono potenzialmente cancerogene e se sommate all’inquinamento cittadino moltiplicano la loro pericolosità. Trovare queste sostanze in casa è tutt’altro che raro e anche se areare i locali è una misura efficace farlo per esempio a Milano è forse una mossa da evitare…
Visto che il quadretto non è proprio idilliaco vale la pena tentare allora di purificare l’ambiente domestico con l’ausilio di determinate piante, tanto più se quest’ultime, come nel caso di Aglaonema modestum, per la loro facilità di coltivazione rientrano nella categoria “Piante per principianti“.
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I ceci sono gustosi e fanno bene alla salute

cicer-arietinum
Il cece (Cicer arietinum) è una pianta erbacea della famiglia delle Fabaceae. I suoi semi si chiamano ceci e sono legumi come la soia, i fagioli e le lenticchie. La pianta ha un fusto peloso con altezza variabile tra 20 e 50 cm. Le foglie opposte, sono composte da foglioline dentate, i fiori sono bianchi, rosei o rossi, mentre i semi, contenuti in numero di 2-3 nei baccelli, sono il prodotto commestibile. I ceci secchi devono essere tenuti in ammollo per un periodo che può variare dalle 8 ore per i ceci essiccati da pochi mesi, alle 24 ore per i ceci di un anno; la cottura invece necessita di almeno 3 ore a fuoco basso, perché devono essere ben cotti per digerirli meglio. Devo dire che a mio parere fra tutti i legumi, i ceci si distinguono per la loro bontà, sia come ottimo contorno sia come deliziosa “vellutata”. A questo proposito, aspetto con ansia su Florablog la ricetta della “vellutata di ceci”  di Luisa, dato che conosco quanto sia gustosa.
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Alberi monumentali, il Leccio dei Cappuccini a Montevarchi (AR)

Leccio dei Cappuccini - Montevarchi - AR - Toscana

Assurto suo malgrado alle cronache nazionali, il Valdarno non ha saputo sfornare (ops! verbo decisamente fuori luogo…) solo “tipiche” ricette non so quanto buone ma dal sicuro impatto mediatico (che per fortuna, almeno dei gatti, sono andate – quasi – dimenticate). No, come del resto tutti i territori del Paese, ha saputo e sa regalare anche altro: personaggi di spicco della Storia e dell’Arte non mancano di certo, così come i prodotti tipici, animali e vegetali, che forse saranno più comuni e banali ma che di certo riscuotono molto più successo delle “carnine bianche” di cui sopra. Poi, per carità, De gustibus non est disputandum.
Scherzi a parte, e venendo a temi più cari e consoni a questo blog, anche per quanto riguarda la presenza di alberi monumentali il territorio è abbastanza nutrito (ariops…) e dopo gli esemplari già censiti è il momento di un vero campione della zona: il Leccio dei Cappuccini a Montevarchi, Provincia di Arezzo.
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6 consigli utili per preservare il prato dai danni dell’inverno

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Nonostante tutte le attenzioni del caso, il mio minuscolo prato sta uscendo davvero malconcio da questo inverno. Le continue piogge e l’insolita frequenza di nevicate, assieme a qualche gelata, hanno messo a dura prova il manto erboso che sembra implorare per pietà l’arrivo della bella stagione. Non vorrei deluderlo ma anche se la primavera sembra vicina tra pioggia, gelo e neve, c’è potenzialmente tutto il tempo per peggiorare le cose. Immagino del resto che, vista la stagione che è stata (ed è) per tutto il Paese, in queste condizioni non sia solo il mio prato ma che il problema riguardi una bella fetta dei giardini presenti in Italia.
Per non peggiorare ulteriormente la situazione ecco allora di seguito alcuni semplici consigli già affrontati in precedenza ma che è sempre utile ricordare, consigli che possiamo facilmente attuare per limitare i danni di stagione e per garantire al prato le condizioni ideali per ripartire al meglio all’arrivo della bella stagione.
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L’incantevole bellezza della Peonia

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Peonia (o Paeonia) è un genere che comprende dalle 25 alle 40 specie (a seconda delle classificazione) arbustive o erbacee perenni ed è l’unico che appartiene alla famiglia delle Paeoniaceae. È diffusa in Asia, in Europa e nella costa occidentale nell’America del Nord ma sicuramente i più grandi nella coltivazione delle Peonie sono i cinesi che già molto prima degli europei le coltivavano nei giardini, tanto che per la loro ricercatezza, erano diventate talmente care che quelle legnose o arbustive che dir si voglia, se le potevano permettere solo i ricchi.
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Semenzaio a letto caldo, preparativi per la nuova stagione

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In barba alle previsioni meteo che parlano di un marzo freddo, ho cominciato i preparativi per riattivare il semenzaio a letto caldo che ho costruito un anno fa. Del resto la meteorologia studia quel che si definisce un sistema caotico (l’atmosfera, appunto) e i risultati che ottiene in termini di previsioni sono poco attendibili già dopo 48 ore, figuriamoci dopo un mese…
In realtà scrivo così per farmi coraggio perché è ovvio che dopo queste mie “ultime parole famose” ci ritroveremo a entrare in primavera con temperature glaciali ma tant’è, ho dato il via ai lavori e chi vivrà vedrà, spero almeno che il calore sprigionato dal letame sia sufficiente a far sopravvivere le malcapitate piante.
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Soia, il legume del benessere

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La soia (Glycine max)  appartiene alla famiglia delle Leguminosae ed è – proprio come lo sono fagioli, ceci e lenticchie – un legume ma, a differenza di questi ultimi originari deall’area mediterranea, la soia arriva dall’Asia orientale e solo nel XVIII secolo è giunta in Europa. La pianta è rivestita da una fitta peluria, ha fusti eretti, foglie dalla forma allungata e i suoi frutti sono baccelli riuniti in gruppi contenti semi dalla forma sferica. Coltivata da più di 5.000 anni in Asia (soprattutto in Cina) la soia ha impiegato millenni per arrivare in Occidente, mentre in Italia possiamo dire che è conosciuta a livello di massa da circa una trentina d’anni.
È il legume meglio digeribile rispetto agli altri e guardando ai suoi costituenti ci permette di capire quanto sia un alimento completo. Contiene il 42% di proteine (il doppio della carne), oltre ai fosfolipidi (lecitina), glucidi, vitamine, minerali, fibre, saponine e isoflavoni (quelli più comuni nella loro forma agliconica, cioè quella attiva, sono: genisteina, daidzeina, glyciteina, biocanina e formononetina). Le proteine sono altamente digeribili e, cosa non da poco, sono ricche di aminoacidi essenziali (istidina, isoleucina, leucina, lisina, metionina, cisteina, fenilalanina, tirosina, treonina, triptofano e valina). Read More