Dopo aver visto come trattare il prezioso compost quando esce dalla compostiera, vediamo come impiegarlo al meglio nei vari contesti di coltivazione, sia che si tratti di piante da vaso, da giardino o da orto.
Il compost va benissimo per le piante coltivate in vaso, a patto che sia ben maturo e che si sia completamente arrestata la fase di decomposizione in modo da scongiurare la formazione muffe che possono compromettere seriamente l’apparato radicale delle piante: per essere davvero sicuri che ciò non accada è bene usare compost di almeno un anno e mezzo. In linea di principio la mescola migliore la si ottiene unendo 40-50% di compost con 40-50% di torba e il restante di sabbia. Queste dosi di solito coprono le esigenze della stragrande maggioranza delle piante coltivabili; discorso leggermente diverso se si tratta della coltivazione delle acidofile per le quali la percentuale di torba deve salire fino a un 60-70%.
Anche per quanto riguarda il suo impiego in giardino il compost deve essere completamente trasformato e maturo e deve aver trascorso un minimo di un anno all’interno della compostiera o del cumulo. Il suo utilizzo è prezioso sia per migliorare la struttura del terreno, sia per fertilizzare il suolo, sia come riserva organica per le piante. Come il letame il compost è in grado di migliorare i terreni troppo compatti spargendolo in superficie e interrandolo successivamente: tale operazione è ben compierla durante l’autunno o l’inverno, ovvero quando si compiono le normali lavorazioni del terreno usando preferibilmente un compost poco vagliato. La quantità consigliata si aggira sui 2-3 quintali ogni cento metri quadri o, se preferite, 3 kg ogni metro quadrato.
Questa quantità può aumentare fino a 6-8 kg/mt2 se si intende migliorare la fertilità dei terreni poveri; in questo caso il compost può essere usato anche più fresco, cercando di interrarlo più in profondità.
Il suo impiego come nutriente in giardino è molteplice e versatile: si va dalla distribuzione intorno agli alberi, all’aggiunta alle aiuole, in copertura dei bulbi, al piede dei rosi e delle siepi ecc. Insomma possiamo sbizzarrirci con il suo utilizzo purché lo si faccia usandolo sempre con una certa prudenza e preferendo dosaggi bassi, semmai da ripetere se necessario.
Per il compost nell’orto le modalità e le quantità da impiegare di solito non differiscono da quelle già viste per il giardino. Il prezioso materiale è molto indicato per le piante che esigono molta sostanza organica come per esempio i pomodori, le melanzane, zucche e zucchine, cetrioli, carciofi ecc. ma va usato con parsimonia (come del resto tutti i fertilizzanti) per tutte quelle piante, come lattuga, cicoria e radicchio, delle quali vengono consumate le foglie: le sostanze assorbite in eccesso si accumulano proprio nelle foglie e in alcuni casi (come per esempio i nitrati) possono risultare potenzialmente nocive per la nostra salute.
Anche per l’orto è consigliabile un suo utilizzo prima della ripresa delle attività primaverili ma per le piante più esigenti è possibile usarlo pure come “rinforzo” per le colture in atto, interrando poche manciate per metro quadro non troppo in profondità per non danneggiare le piante.
Come vedete, il prodotto ottenuto dalla virtuosa abitudine di riciclare i rifiuti organici si presta a svariati utilizzi e applicazioni ma i vantaggi non si fermano qui: prossimamente vedremo infatti come ottenere una valida irrigazione fertilizzante usando proprio il compost.