La frangola (Rhamnus frangula L.) è un arbusto che può raggiungere i 5 m. di altezza, frequente nel sottobosco su terreni con ristagno idrico o periodicamente umidi, cresce anche su terreni poveri di sostanze nutritive, ed è tipico del Centro Europa. In Italia è presente in tutto il Settentrione fino al versante tirrenico, ma manca al Sud. Alcuni studiosi la considerano pianta competitrice, che impedisce cioè l’insediamento di altre specie arboree forestali. I rami sono fragili, a disposizione alternata, le foglie, color verde intenso, sono lunghe circa 4 – 6 cm. e larghe circa 3 – 4 cm., la corteccia, che è la parte utilizzata in fitoterapia, è di colore grigiastro con sfumature rosse ed è facilmente staccabile. Il nome deriva dal latino frangere – spezzare, con riferimento alla fragilità dei rami.
I costituenti principali sono i derivati idrossiantracenici e loro glucosidi (antrachinoni): franguline e glucofranguline A e B e loro agliconi, contiene anche tannini ed un enzima (ramnodiastasi). La principale proprietà della frangola è quella lassativa.
L’azione della frangola, dolcemente lassativa, è innocua e sicura e praticamente non ha nessuna controindicazione per le persone che non hanno problemi o malattie gastrointestinali. Gli antrachinoni (glucofranguline e franguline) naturalmente legati agli zuccheri, agiscono sull’intestino crasso stimolandone il tono e l’ampiezza dei movimenti ed ottenendo in questo modo uno svuotamento dolce, senza provocare irritazioni sulle mucose dell’intestino stesso. Ma ATTENZIONE l’uso eccessivo o prolungato nel tempo di lassativi antrachinonici può provocare danni all’intestino e può comportare numerose interazioni con farmaci o con altre piante medicinali. A causa dell’azione lassativa, la frangola, come ho accennato poco sopra, non è indicata per chi ha problemi gastrointestinali tipo ulcere, colite, morbo di Chron o diverticolite. Bisogna ricordare inoltre che la pianta non va assunta a lungo perché può causare la sindrome da intestino pigro, ossia l’incapacità di far transitare le feci in assenza di stimolazione medicinale. La frangola è comunemente utilizzata nelle erboristerie in tisane lassative, compresse dei frati e pillole varie, oltre che come estratti standardizzati e purificati.
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