“Sei sempre nel mezzo come il prezzemolo!” mi diceva da piccolo mia nonna, e più che con me ce l’aveva con i giocattoli che disseminavo un po’ ovunque e che lei, ogni santo giorno, si sentiva poi costretta a risistemare al loro posto. Con quel modo di dire la nonna si riferiva all’intenso utilizzo che si fa del prezzemolo in cucina: la lista dei cibi che ne contemplano almeno un pizzico è molto lunga e l’accostare qualcuno o qualcosa alla sua “ubiquità” culinaria significa che quel qualcuno o quel qualcosa è sempre tra i piedi e magari crea anche un po’ di fastidio… Proprio per il suo largo utilizzo in cucina il prezzemolo è presente anche nel più modesto degli orti, e non solo: grazie infatti alla sua facilità di coltivazione e alla sua adattabilità, questa diffusissima pianta è possibile coltivarla anche in un vaso sul balcone di casa.
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Antiparassitari naturali, infuso di Tanaceto contro acari, afidi e lepidotteri
Nuovo appuntamento con le piante che difendono altre piante, ovvero vegetali che, grazie alle sostanze che contengono, sono in grado di svolgere un’azione tossica e/o repellente nei confronti dei principali parassiti che soprattutto in questo periodo attaccano le nostre amate piante dell’orto o del giardino. Dopo la sfilza di soluzioni già elencate, che va dall’aglio all’equiseto, dall’ortica, al peperoncino, dal pomodoro alla felce aquilina, è il momento di parlare di una pianta molto comune nel nostro Paese, il Tanaceto, che si rivela efficace contro molti nemici come acari, afidi e lepidotteri.
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Cipresso, un buon rimedio contro l’insufficienza venosa
Il cipresso mediterraneo (Cupressus sempervirens L.) è una pianta che cresce spontaneamente in tutta l’area mediterranea. Comunissimo in Italia è caratteristico di molte Regioni come per esempio la Toscana dove fa parte integrante del paesaggio e dove, tra gli altri impieghi nei quali è adoperato questo albero, ci sono anche i suggestivi viali, il più famoso dei quali è ricordato dal Carducci nella sua poesia “Davanti a San Guido“.
Il cipresso ama il sole e una temperatura mite, ma si adatta a vivere anche con inverni rigidi e non è esigente in fatto di clima e terreno. Sembra che il suo nome derivi dal giovane greco Ciparisso, che per sbaglio uccise il cerbiatto amorosamente allevato da lui stesso e che per il dispiacere si suicidò.
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Con l’orto si risparmia: quali sono gli ortaggi più redditizi da coltivare?
È vero che coltivare un orto comporta un dispendio di energie e di tempo non indifferente ma a favore di questa pratica non mancano certo i vantaggi: intanto i prodotti ottenuti, gustosi e sani, non sono nemmeno lontani parenti di quelli acquistati al supermercato, poi si fa un’attività fisica senz’altro utile soprattutto per chi fa una vita sedentaria, inoltre ci si rilassa, si allevia lo stress, si torna a imparare ritmi e regole troppo presto dimenticati e spesso, se fatta bene, ci si diverte pure un sacco.
Oltre a questi indubbi vantaggi c’è però un altro aspetto da non sottovalutare ed è quello economico. Potendo disporre di frutta, verdura e ortaggi con costanza tutto l’anno il risparmio per le nostre tasche alla fine non è indifferente; lo sa bene chi è costretto a comprare tutti i giorni i prodotti del campo che ultimamente hanno spesso superato nel prezzo altri alimenti, come per esempio la carne, che ti aspetteresti di acquistare a prezzi molto superiori. Tralasciando il discorso su questa perversa logica che ci porterebbe troppo lontano (ma che in seguito varrà la pena approfondire), una domanda che potrebbe essere utile farsi è: quali sono gli ortaggi più redditizi da coltivare nel proprio orto, cioè quelli che in rapporto alla resa e al costo sul mercato risultano i più vantaggiosi da piantare?
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Coltivare lattuga sul balcone? si può!
Continuano i miei esperimenti per trasportare l’orto sul balcone e, nonostante le limitazioni che questo comporta, i risultati positivi non mancano. Come sta succedendo per esempio con la lattuga romana. Con qualche piccolo accorgimento infatti è possibile ottenere lattuga sul proprio balcone, da mangiare magari in una delle calde sere d’estate insieme agli amici, vantandosi della bontà dei prodotti fatti in casa.
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Antiparassitari naturali, la felce aquilina attiva contro gli afidi
In questo periodo arriva il caldo (quello vero) e con lui arrivano anche i parassiti e le malattie a colpire le nostre amate piante. C’è poco da fare, è una cosa naturale: i parassiti fanno parte dei fragili equilibri della Natura, occupano una precisa nicchia biologica e di solito non rappresentano un problema perché sono ben controllati dai loro antagonisti. Nei luoghi meno antropizzati infatti non si registra nessuna pericolosa invasione di questo o quel parassita e il loro numero è equilibrato dai loro nemici naturali. Il problema si pone dove l’intervento dell’uomo si fa mano a mano più netto, diretto e invasivo. Con il nostro stile di vita e i nostri comportamenti immettiamo di continuo nell’ambiente che ci circonda una serie infinita di schifezze che vanno a intaccare i fragili equilibri che si sono instaurati nel corso del tempo favorendo così il proliferare di parassiti e malattie.
Per combattere i parassiti senza immettere altre schifezze in giro (leggi antiparassitari e altri veleni chimici) si può fare ricorso, quando è possibile, a tutta una serie di soluzioni naturali che hanno un impatto minimo (se non nullo) sull’ambiente. Certo, questi rimedi non hanno lo stesso effetto dei prodotti chimici ma mantengono comunque una buona efficacia, magari usati in combinazione tra di loro, il tutto – ripeto – senza avvelenare ulteriormente il pianeta. Per questi motivi sulle pagine di Florablog trovano spazio questi rimedi e, dopo aglio, equiseto, ortica, peperoncino, pomodoro e altro ancora, è la volta di parlare delle qualità antiparassitarie (e non solo) della felce aquilina.
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Concimi naturali, lo stallatico
I fertilizzanti di origine chimica, è risaputo, sono dannosi per l’ambiente e alla lunga impoveriscono il terreno. Del resto i loro effetti negativi vennero indicati addirittura dal loro inventore, Justus von Liebig, che, come ho già avuto occasione di ricordare, prima di morire lasciò le seguenti ed emblematiche parole:
Confesso volentieri che l’impiego dei concimi chimici era fondato su delle supposizioni che non esistono nella realtà. Questi concimi dovevano portare una rivoluzione completa in agricoltura. Il concime di stalla doveva essere completamente escluso e tutte le materie minerali asportate dai raccolti, sostituite con dei concimi chimici. Il concime doveva permettere di coltivare su di uno stesso campo, senza discontinuità e senza esaurimento, sempre la stessa pianta, il trifoglio, il grano ecc., secondo la volontà e i bisogni dell’agricoltore. Avevo peccato contro la saggezza del Creatore e ho ricevuto la dovuta punizione. Ho voluto portare un miglioramento alla Sua opera e nella mia cecità ho creduto che nel meraviglioso concatenamento delle leggi che uniscono la vita alla superficie della terra, rinnovandola continuamente, un anello era stato dimenticato, che io povero verme impotente, dovevo fornire.
Se ebbe a dirlo lui…
Per garantire elementi nutritivi alle nostre piante, e al contempo ristabilire quella fertilità del terreno andata persa a causa della chimica, tra le tante valide alternative si può provare la versatilità dello stallatico.
Achillea millefoglie, antinfiammatoria e antiemorragica
L‘Achillea millefoglie (Achillea millefolium L.), della famiglia delle Asteraceae (Compositae) è una pianta erbacea rustica, perenne, che cresce spontaneamente nei prati di tutta Italia. I fusti che raggiungono un’altezza di circa 50-70 cm, sono eretti, striati e ramificati in alto. Le foglie sono pelose, frastagliate e hanno un certo odore aromatico. I fiori sono piccoli di colore variabile dal bianco al rosa intenso e sono riuniti in infiorescenze. La fioritura avviene da giugno a settembre e produce acheni. Il suo nome deriva dalla tradizione dell’antica Grecia secondo la quale sembrerebbe che Achille ne facesse uso per curare i suoi soldati feriti nelle battaglie. La pianta deve infatti la notorietà alle sue proprietà emostatiche, antiemorragiche e spasmolitiche. Le parti utilizzate sono le sommità fiorite e le foglie. I principali costituenti sono i polifenoli, i flavonoidi, un olio essenziale ricco in terpeni ed azuleni e lattoni sesquiterpenici (leucodina, achillicina ecc.). Read More
La Flora in Mostra, gli appuntamenti di giugno 2010
Florablog – Mappa della Flora in mostra del mese di giugno 2010
Appena in tempo per organizzare, in occasione della festa della Repubblica italiana, qualche sortita “verde”, ecco la Flora in Mostra del mese appena iniziato che propone un po’ di appuntamenti in giro per l’Italia dedicati principalmente agli appassionati delle piante e/o ai loro prodotti. Il numero degli eventi è inferiore a quello del mese precedente ma comunque sufficiente per avere un minimo di scelta; fa eccezione come sempre il sud del Paese sul quale non riesco a trovare in Rete che pochissimi appuntamenti. In questi giorni cercherò di capire se ho tralasciato qualcosa, intanto se conoscete manifestazioni che non sono nel post segnalatele in un commento e le aggiungerò all’elenco. Mi raccomando, festeggiate il 2 giugno in maniera adeguata (se non altro fino a quando ci sarà una Repubblica da festeggiare…) e cercate almeno di fare l’unico ponte concesso quest’anno da un avarissimo calendario (il ponte rilassa chi lo fa e, a differenza della scuola a ottobre, aiuta il turismo): da par mio vi faccio presente che sabato 5 giugno si celebra la Giornata mondiale dell’ambiente (almeno, anche qui, fino a quando ci sarà un ambiente da celebrare…) e vi dò appuntamento al prossimo lunedì, non prima però di avervi ricordato la cosa più importante: continuate a coltivare il vostro pollice verde!
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