Da tempo mi chiedevo come ottenere un antiparassitario naturale ed efficace contro i principali parassiti e malattie delle piante, cioè un prodotto ottenuto dalle piante e capace di una valida azione protettiva nei casi più comuni di attacchi da parte di insetti fitofagi o da altre patologie. Per curiosità mi sono messo dunque a sperimentare una miscela composta dagli estratti di piante dalle proprietà antiparassitarie e, colpito in pieno dalla “sindrome dell’alchimista folle”, ho cominciato a mischiare infusi, macerati e polveri sciolte ottenendo alla fine, dopo aver impiegato la bellezza di nove-piante-nove, un super antiparassitario a impatto zero temuto dai parassiti come un kubrickiano “ordigno-fine-di-mondo”. Il loro.
Nelle vesti dello scienziato pazzo ho per prima cosa ottenuto tre tipi diversi di infuso: uno a base di aglio, uno di assenzio e uno di tanaceto. Operazione piuttosto facile perché realizzare un infuso è molto semplice: consiste nel versare dell’acqua bollente in un contenitore con all’interno la pianta desiderata e lasciare freddare, nel caso degli infusi a solo scopo antiparassitario, per 24 ore; una volta trascorso questo tempo si filtra il tutto e si ottiene così il nostro infuso.
Dopo gli infusi ho sciolto 200 grammi di polvere di peperoncino in un litro d’acqua, ottenendo quello che, per la mia esperienza, è uno degli antiparassitari naturali più efficaci tra quelli da me sperimentati. Dopo 3 giorni nell’acqua ho filtrato il peperoncino utilizzando uno di quei filtri di carta usati per filtrare i liquidi come vino, aceto, liquori ecc. Questa operazione è fondamentale per poter spruzzare il prodotto senza intasare il nebulizzatore con la polvere di peperoncino che, senza la filtrazione, rende impossibile l’impiego di questo antiparassitario.
Ottenuta anche l’acqua al peperoncino sono passato all’utlima operazione, che è quella più complessa, ovvero produrre un macerato. Il problema è che non si tratta di un macerato qualunque ma da uno ottenuto utilizzando ben 8 tipi di piante diverse. In un contenitore di plastica ho infatti aggiunto, ai 25 litri di acqua in esso contenuti, 350 grammi di aglio tritato finemente, 300 gr di assenzio, 500 gr di cipolla tritata, un chilo di equiseto, un chilo di felce aquilina, uno di ortica, uno di pomodoro e mezzo chilo di tanaceto.
La cosa si è fatta più complicata del solito per l’alto numero di piante impiegate e non certo per il macerato in sé, piuttosto facile da realizzare pure lui: sapute le dosi dell’acqua (possibilmente piovana) e della pianta da macerare, si lascia il contenitore (che non deve essere di vetro resina né di metallo) all’aria aperta per almeno una settimana, si rigira il contenuto almeno una volta al giorno e, quando il liquido risulta scuro e non produce più una schiuma bianchiccia in superficie, si filtra il macerato per l’utilizzo. L’unico difetto del macerato è che già con una sola pianta a macerare il cattivo odore si fa importante, vi lascio dunque immaginare la puzza che usciva dal mio bidone dopo una settimana nella quale otto piante stavano macerando…
Otenuti ben 5 tipi di antiparassitari naturali (tutti efficaci e molto utili nella lotta agli agenti patogeni) ma non domo, ho cominciato a mischiare i vari ingredienti (10 centilitri ognuno) ottenendo una miscela che ho diluito, con un rapporto 1:1, con mezzo litro di acqua per poi andare alla caccia di parassiti. E qui viene il problema perché magicamente non si trovava più neanche l’ombra di un solo parassita, forse perché si era spanta la voce dei miei esperimenti…
Scherzi a parte ho infine trovato un focolare di afidi verdi e ho prontamente sperimentato la mia miscela, devo dire con ottimi risultati, come si può constatare nel video. A dir la verità i primi due giorni, con gli afidi apparentemente indisturbati, mi hanno fatto dubitare della sua potenza a quei dosaggi ma già al terzo giorno il focolaio era men che dimezzato e il quarto giorno completamente debellato.
È certo che al super antiparassitario serviranno test più impegnativi per decretarne il successo anche se l’esordio può dirsi più che promettente. Per le piante in esso contenute (e le relative proprietà) il super antiparassitario è efficace contro afidi, acari, psille, cicaline, mosca della carota, tignole, cavolaia, vari lepidotteri, oltre a contrastare le principali malattie fungine, solo ulteriori sperimentazioni però diranno di più sulle sue reali potenzialità.