Alberi monumentali, il cedro del Libano di Villa Paolucci-Merlini, Forlimpopoli nel Florablog Contest

alberi monumentali, cedro del Libano di Villa Paolucci-Merlini a Forlimpopoli (FC)

Settimana dedicata ai contributi esterni. Devo esser sincero, avevo perso un po’ di fiducia nel primo Florablog Contest. Dopo un ottimo inizio, contraddistinto da tre esemplari fotografati in meno di un mese, da fine maggio a oggi non ho ricevuto nessuna galleria fotografica completa e la cosa cominciava a buttarmi giù di morale. Non fraintendetemi, non è che abbia mai nutrito particolari aspettative sul concorso (un Paese che fa di tutto per cementificare ogni centimetro quadrato del suo territorio non lascia molto spazio alle “eco-illusioni”…) ma insomma, la partenza sprint mi aveva leggermente illuso.
Poi… poi  l’altro giorno mi arriva una nuova mail e scopro che qualcuno, in questa Nazione allo sbaraglio, cerca ancora di resistere e allora l’ottimismo ha ripreso un po’ di forza: mi scrive Paolo dall’Emilia-Romagna e mi invia molte foto di uno splendido esemplare di albero monumentale, il cedro del Libano di Villa Paulucci-Merlini a Forlimpopoli, Provincia di Forlì Cesena.
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Goji, pianta miracolosa o abile operazione di marketing?

Bacche di Goji (Lycium barbarum) - Foto di Antonio Tajuelo - Flickr
Da un po’ di tempo a questa parte non faccio che sentir parlare di una pianta originaria della Cina chiamata comunemente Goji. Il motivo di tanta celebrità deriva dall’interesse che si è scatenato intorno al suo frutto, una bacca, che contiene la più alta concentrazione di antiossidanti presente in natura, tanto che chi studia la materia sta riscrivendo le tabelle del test ORAC. Per chi non sapesse cos’è questo test, ORAC è l’acronimo di Oxygen Radicals Absorbance Capacity ovvero la Capacità di Assorbimento dei Radicali dell’Ossigeno e, detto in soldoni, misura la capacità antiossidante dei vari alimenti. Di questo test ne ha parlato anche Franco dedicandogli post ma proponendo una classifica non aggiornata e priva dei valori del Goji. Visto che l’esperto dell’argomento è momentaneamente indisponibile (rimettiti in forma, grande Franco!) ho deciso di scoprire un po’ di più su questa pianta e ho per questo contattato un lettore, Marco Tacconi, che ha acquistato il Goji in occasione di Orticola, per farmi raccontare la sua esperienza con questa pianta. Prima di vedere cosa dice Marco in proposito vediamo però quel poco che so sul Goji.
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Innesto Solanum torvum, nuovo contributo da parte di un lettore

Innesto di pomodoro e melanzana su una pianta di Solanum torvum
Dopo l’intervento di Giuseppe che ha illustrato i suoi progressi con il Solanum torvum, è la volta di un altro lettore, Antonio Carrisi, che mi scrive per inviarmi il suo interessantissimo contributo sull’argomento, con l’aggiunta tra l’altro di ben tre gallerie fotografiche.
Il secondo intervento del genere in pochi giorni può solo significare che, grazie anche all’opera “mediatrice” di questo blog, la coltivazione del S. torvum sta via via diffondendosi tra i molti coltivatori amatoriali sparsi lungo tutta la Penisola e questo, è logico, non può che farmi piacere.
Sono molti ormai i lettori che, ottenuti i semi di questa pianta, si cimentano con la sua coltivazione e tentano l’innesto del S. torvum con la melanzana e/o il pomodoro, seguendo magari l’esaustivo video dell’innesto erbaceo che illustra la tecnica cosiddetta “per approssimazione”.  E gli ottimi risultati raggiunti dagli appassionati testimoniano la validità di quanto mostrato.
Ma bando alle ciance, vi lascio all’intervento di Antonio:
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10 consigli per ottimizzare il consumo di acqua in giardino, nell’orto e sul balcone

10 consigli per ottimizzare il consumo di acqua in giardino, nell'orto e sul balcone
Calura, tremenda calura. Forse un po’ in ritardo sulla tabella di marcia (almeno quella degli ultimi anni) ma alla fine il caldo torrido e insopportabile che abbiamo imparato a conoscere in tempi recenti è purtroppo arrivato. E non è fastidioso e pericoloso solo per noi ma può diventarlo anche per le nostre piante che in questo periodo necessitano di una maggiore quantità di acqua per far fronte all’innalzamento delle temperature. Per non incidere significativamente sulle riserve idriche della propria comunità (dove l’acqua scarseggia è impensabile sfruttarne grandi quantità per annaffiare le proprie piante, senza contare il fatto che in molti comuni le ordinanze dei sindaci vietano di sprecarla, pena multe salatissime) è possibile seguire alcune regole in grado di ottimizzare al massimo il consumo di questa preziosissima risorsa. Vediamo quali.

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Varietà rare: lo Spoon, ovvero “i pomodori più piccoli del mondo”

Spoon, il pomodoro più piccolo del mondo

Nell’anno della biodiversità era obbligatorio, nel mio semenzaio, dedicare un po’ di spazio alla colitvazione delle varietà di ortaggi rare e inusuali che da troppo tempo ormai finiscono per lasciare il campo alle solite 3 o 4 piante più produttive finendo poi per essere dimenticate. Con tutto quello di negativo che questo comporta, proprio e soprattutto in termini di biodiversità che rischia così di diminuire o sparire per sempre con grave perdita per la vita del pianeta e dei suoi fragili equilibri. Per invertire questa disastrosa tendenza alla distruzione della biodiversità ognuno di noi dovrebbe “adottare”, nel suo piccolo, almeno una pianta rara coltivandola e facendola conoscere, diffondendone cioè, per dirla con uno scontato giro di parole, “la coltura e la cultura”.
Tra le varietà rare che ho seminato quest’anno la parte da leone l’hanno fatta i pomodori: ai soliti semi tramandati dai contadini della zona ho potuto infatti affiancare alcune varietà acquistate, in occasione di Murabilia ’09, presso un esperto appassionato che vanta una collezione di rarità di tutto rispetto. Tra i pomodori acquistati al banchino della manifestazione lucchese c’è per esempio lo Spoon i cui frutti sono definiti come”i pomodori più piccoli del mondo“.

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Nuova invasione di alghe in Bretagna, sott’accusa agricoltura e allevamenti intensivi

Nuova invasione di alghe in Bretagna, sott'accusa agricoltura e allevamenti intensivi
Di nuovo le alghe protagoniste della cronaca, ma questa volta in senso negativo. Se la scorsa settimana infatti avevo commentato positivamente gli investimenti del governo statunitense nella ricerca di biocarburanti ottenuti dalle alghe, è una notizia di questi giorni la nuova e grave invasione di alghe verdi che sta colpendo alcune spiagge della Bretagna in Francia, talmente grave da costringere alla chiusura delle zone interessate per permettere la raccolta delle piante in putrefazione. Perché lasciarle sulla spiaggia sarebbe molto pericoloso.
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Concimi naturali, 5 consigli per riconoscere un buon terriccio

Concimi naturali, il terriccio

Anche se di solito è un aspetto sottovalutato, la concimazione più importante comincia dal terreno che adoperiamo per le nostre piante, specie per quelle coltivate in vaso. Proprio per quest’ultime infatti, che siano da appartamento o da balcone, la scelta di una buona miscela si rivela fondamentale per il loro sviluppo perché, inutile negarlo, coltivare una pianta in vaso spesso non è per lei la condizione ideale per una buona crescita, sia per lo spazio che per la poca disponibilità di sostanze nutritive. Nei casi di coltivazione in vaso è dunque importante usare un substrato che abbia le caratteristiche fisiche e nutritive utili alla crescita delle piante. L’opzione  migliore in tal senso risulta il terriccio, non importa che sia acquistato o prodotto in proprio, l’importante è che sia di buona qualità.
Già, ma come si fa a sapere se un terriccio è di buona qualità?

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Solanum torvum, l’interessante esperienza di un lettore con l’innesto erbaceo

Innesto erbaceo della melanzana sul Solanum torvum
In attesa di sciogliere il dubbio amletico sulle mie piante di Solanum torvum (“frutti o innesto, questo è il dilemma“) l’altra settimana mi ha scritto da Palermo un lettore abituale di queste pagine, Giuseppe Pergolizzi, che mi ha inviato alcune foto molto interessanti sulla sua esperienza con l’innesto erbaceo tra il S. torvum e una piante di melanzana.
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Cosa coltivare nell’orto, c come cetriolo

Cosa coltivare nell’orto, c come cetriolo
Nuovo appuntamento con “Cosa coltivare nell’orto” e altro ortaggio che non può assolutamente mancare tra le proprie piante: il cetriolo. Magari ci sarà qualcuno a cui non piace (esiste?!?!) o a chi questo ortaggio rimane particolarmente indigesto (ma ci sono, come vedremo, rimedi in tal senso) ma per tutti gli altri è impossibile negarsi il piacere di mangiare questo squisito prodotto (da solo o in un’insalata mista) e beneficiare delle sue qualità rinfrescanti e rimineralizzanti, specie durante queste torride giornate estive.
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Tamarindo, non solo fresca bevanda estiva, ma anche regolatore intestinale

Tamarindo, non solo fresca bevanda estiva, ma anche regolatore intestinale
Il tamarindo (Tamarindus indica) è un albero maestoso, sempreverde che vive piuttosto a lungo, appartenente alla famiglia delle Leguminose, originario del Madagascar e poi diffusasi anche in aree tropicali dell’Asia. La sua altezza può raggiungere i 30 metri, mentre la sua circonferenza arriva a più di 7 metri. Le foglie sono lunghe fino a 15 cm., i fiori sono riuniti a grappoli di colore giallo con striature rosse o arancioni, mentre i frutti sono baccelli penduli dalla forma leggermente incurvata lunghi dai 10 ai 15 cm. ed hanno una colorazione marrone; i semi, da 4 a 12 per ogni baccello, sono inseriti in una polpa giallastra o bruna dal sapore leggermente aspro ma gradevole. Questa polpa viene usata in cucina sia come ingrediente per la salsa (“Worcestershire”), sia come bevanda (soprattutto in Italia lo sciroppo al tamarindo). Ha sapore acidulo, ma comunque piacevole, che può variare a seconda che il frutto sia ben maturo o ancora acerbo. Ma oltre ad essere utilizzato in cucina, il tamarindo ha ottime proprietà nutrizionali. Read More