Sogno nel cassetto di tutti i “pollici verdi” di ogni livello e passione, una serra rappresenta un vero e proprio salto di qualità anche per l’amatore che coltiva un orto perché, tra i numerosi vantaggi che questa offre, c’è di sicuro anche quello di estendere la coltivazione di ortaggi (e quindi la loro raccolta) in pratica per tutto l’anno, compresi i mesi più freddi. Dopo il tessuto non tessuto e il tunnel, per quanto riguarda la protezione per gli ortaggi durante l’inverno è il momento di parlare della soluzione più completa, ovvero la serra, anche se l’argomento può essere affrontato solo sommariamente perché è piuttosto vasto e complesso.
Già, perché si fa presto a dire serra. Per costruirne una ci sono infatti talmente tante variabili da tenere presenti per quanto riguarda costi, forme, materiali, dimensioni, posizione geografica ecc. che rendono l’argomento delle serre impossibile da esaurire in un solo post. Sarà magari il caso, voglia e tempo permettendo, di tornarci sopra, anche per un suo utilizzo generale e non solo in funzione dell’orto, vediamo però velocemente qualche aspetto da considerare quando ci si appresta a mettere in piedi una serra per ortaggi, magari fai-da-te.
Lo scopo principale di una serra, come del resto quello del tunnel, è quello di favorire e mantenere il clima ideale per la crescita delle piante in un ambiente dove altrimenti quest’ultime non potrebbero sopravvivere. Questo risultato lo si può ottenere attraverso l’uso di molti materiali presenti in commercio, materiali che si trovano impiegati sia per le serre presenti sul mercato sia per quelle che vengono costruite in proprio e che condizionano direttamente il costo finale della serra e l’efficacia che quest’ultima avrà nel proteggere le colture al suo interno. Per quanto riguarda gli elementi costruttivi esistono fondamentalmente due tipologie di serra, quella a struttura completa, ovvero un edificio indipendente, e quella addossata, costruita per sfruttare una parete già esistente alla quale si addossa appunto la struttura che comprende le altre tre pareti. Altra fondamentale differenziazione di una serra è data dalla presenza o meno di un impianto di riscaldamento. In diverse zone d’Italia in genere per coltivare gli ortaggi può essere sufficiente una serra fredda, sprovvista cioè di un impianto di riscaldamento diverso da quello “alimentato” dalla luce del sole.
Dimensioni
Quello delle dimensioni è il primo parametro da considerare ed è condizionato innanzitutto dallo spazio che si ha a disposizione per montare la nostra serra ma non solo. Al di là delle specifiche esigenze, diverse caso per caso, nel progettare una serra – e quindi nel decidere le sue dimensioni – è bene tenere presente alcuni aspetti. Per primo le dimensioni minime. Perché una serra risulti efficace e riesca a svolgere egregiamente il proprio compito protettivo non deve infatti essere troppo piccola. Questo perché:
- più una serra è piccola e più i problemi di eccessivo riscaldamento si fanno difficili da risolvere; questi avvengono certo non di rado (per esempio nelle ore più calde delle giornate all’inizio di primavera e autunno) e sono difficili da controllare se la superficie della serra è troppo ridotta;
- di contro, in inverno il poco spazio di una serra piccola mantiene meno il calore rispetto a una grande;
- non sempre ci si pensa ma una bella fetta della superficie della serra serve a noi per spostarsi, accedere alle colture e quindi per accudirle; ottimizzato quanto si vuole ma un minimo di spazio va calcolato e va di fatto a sottrarre del prezioso terreno alla coltivazione.
Ascoltando i consigli di alcuni esperti (o sedicenti tali…) raccolti negli anni sono arrivato a un’empirica opinione secondo la quale le dimensioni minime per una serra non devono essere inferiori a 10 meglio 12 metri quadri: Ovvio che poosono andare più che bene anche superfici inferiori a questa, specialmente se la serra serve per le piante ornamentali (più facili da sistemare in appositi ripiani), ma qui stiamo parlando di coltivare ortaggi e ai punti sopra elencati serve aggiungerne un quarto e cioè che per ottenere un minimo raccolto che valga la pena del nostro sacrificio è necessaria un po’ di superficie da coltivare a orto.
In ogni caso comunque una regola che si rivela sempre ottima è quella di scegliere le dimensioni finali della nostra serra e ingrandirla del 50%. Sembra un’esagerazione ma chi la applica non si pente mai dello spazio in più…
Struttura
La maggiore differenza che passa tra un tunnel e una serra è rappresentata dai materiali utilizzati nei due tipi di protezione. Quelli impiegati in un tunnel sono in genere più leggeri e meno resistenti e sono facilmente smontabili (e per questo mobili) mentre quelli di una serra sono più resistenti e fissi. In più la copertura del tunnel è caratterizzata da teli plastici flessibili mentre quella della serra da coperture rigide come vetro o plexiglass. Certo, nessuno vi vieta di realizzare una serra robusta e fissa e coprirla con il policarbonato ma di solito, in fatto di serre, si tende a preferire soluzioni magari più costose ma anche più solide e durature. Anche per la struttura esistono molte alternative: plastica, legno, acciaio, ferro e alluminio sono i materiali più diffusi e il loro impiego condiziona direttamente il risultato finale in termini di resistenza, durata e costo totale della serra. Va detto che nessun materiale è perfetto e che va scelto in base alle proprie esigenze: il legno è bello esteticamente ma ha bisogno di solito di dimensioni maggiori rispetto agli altri materiali e soprattutto di una manitenzione costante; la plastica è economica e leggera ma meno bella esteticamente; il ferro, anch’esso economico, appesantisce la struttura e risulta meno durevole e comunque bisognoso di manutenzione; acciaio e alluminio rappresentano forse la migliore soluzione per estetica, resistenza e assenza di manutenzione ma sono anche più costosi, specialmente il secondo, quello comunque da preferire se il budget non è un problema. Qualunque sia la scelta finale, dobbiamo assicurare alla serra una struttura resistente sia al vento che al peso della neve.
Copertura
Capitolo copertura. Lasciando stare i teli (affrontati nel post del tunnel) anche qui le alternative in commercio non mancano. Si può scegliere tra varie tipologie di vetro, che risultano in genere più pesanti e costosi ma anche esteticamente più gradevoli, ai materiali plastici, più leggeri ma anche più costosi. Si dovrà come sempre scegliere in base alla struttura adottata, alle varie caratteristiche fisiche dei materiali e alla disponibilità economica delle nostre tasche visto che tra un materiale e l’altro ci possono essere molti euro di differenza; se il costo continua a non essere un problema la migliore scelta per la copertura risulta essere quella del plexiglass perché è leggero, resistente e buon conduttore di calore. Anche qui comunque la scelta finale deve tenere ben presenti agenti atmosferici e manifestazioni come le abbondanti nevicate che, magari eventi rari in molte parti del Paese, se abbondanti possono danneggiare la serra in modo anche serio.
Posizione
Il collocamento di una serra è un aspetto determinante per il suo funzionamento. Deve essere posta in una posizione dove riceve il massimo della luce diretta del sole e soprattutto lontana da edifici, alberi e altri ostacoli che con la loro ombra possono ostacolare i raggi solari compromettendo il riscaldamento dell’aria, soprattutto nei periodi più freddi dell’anno. Va detto che i modelli addossati sono più vincolanti delle serre complete perché dipendono dalla posizione della parete alla quale vengono fissate.
Aperture
Sia che si decida di costruirla in proprio, sia che la si acquisti già realizzata, dobbiamo assicurarci che la serra abbia un valido sistema di aperture. Questo per almeno due motivi:
- nei periodi più caldi della giornata, o nei primi giorni autunnali e primaverili, il caldo all’interno della serra può essere molto elevato e per non “cuocere” prima del tempo i nostri ortaggi è fondamentale raffreddare l’ambiente aprendo la struttura;
- viceversa, nei mesi freddi, all’interno della serra si forma la condensa che è pericolosa perché crea le condizioni ideale per il manifestarsi di malattie fungine che all’interno di una serra rappresentano sempre un grave problema.
Acqua e luce
Anche se l’esigenze idriche degli ortaggi coltivati in inverno sono relativamente ridotte è bene predisporre la serra di un sistema di irrigazione. La soluzione migliore in tal senso può essere quella di collocare al suo interno una serie di contenitori dove l’acqua può essere riscaldata dalla serra per evitare così uno shock termico alle piante che se annaffiate con acqua fredda potrebbero subire un arresto della crescita.
Se la propria serra da ortaggi è in prossimità dell’abitazione si può munirla senza eccessivi problemi di un impianto elettrico che permetta anche la possibilità di predisporre la serra con un sistema di riscaldamento in grado di far compiere un ulteriore salto di qualità all’amatore permettendogli di estendere le tipologie di ortaggi coltivabili.
Foto di Campobello Island