Anche se non ha certo bisogno di presentazioni è impossibile non parlare del doppio evento che va in scena a Torino nei prossimi giorni: da domani 21 a lunedì 25 ottobre 2010 si terrà al Lingotto Fiere il Salone Internazionale del Gusto e, in contemporanea, Terra Madre.
Giunto alla sua ottava edizione il Salone del Gusto consolida il suo ruolo di riferimento internazionale per tutti coloro che considerano il cibo qualcosa di importante nella vita del genere umano, anche da un punto di vista culturale. Già dallo slogan adottato dagli organizzatori nell’edizione di quest’anno (“cibo += territori, 2010 una nuova geografia del pianeta”) si capisce che il tema di questa edizione è incentrato sulla stretta relazione tra il cibo e il suo territorio di produzione fatto di tradizione, storia, identità, clima e biodiversità, la stessa biodiversità alla quale è stato dedicato il 2010 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Un solo slogan ma tante parole d’ordine a cominciare da “educazione”: è attraverso quella che i contadini, gli artigiani, gli intellettuali, i cuochi e i semplici cittadini che partecipano al Salone possono, assieme agli ospiti provenienti da 180 paesi, imparare, conoscersi, confrontarsi e informarsi sulle principali questioni e problematiche legate al cibo e dare vita a scambi e amicizie che poi generano la rete della comunità mondiale del cibo. Perché lo scopo principale di questo vero e proprio movimento di idee e proposte è quello di assicurare la sovranità alimentare di tutti i popoli che hanno il diritto a scegliere cosa seminare e cosa mangiare nelle proprie terre e non di sottostare alle volontà della multinazionale di turno. Perché lo sviluppo a tutti i costi, dettato dai fautori del PIL, da quelli per i quali le risorse erano inesauribili, ha fallito e vanno trovate al più presto delle soluzioni valide per una nuova economia che ponga al centro la salvaguardia del pianeta. Attraverso appunto alla somma (+) e al risultato (=) di cibo e territorio ma anche attraverso la salvaguardia non solo di questi fondamentali aspetti ma anche della difesa delle varie culture e delle lingue, da proteggere come le piante, gli animali, la biodiversità. Per non dilapidare quell’immenso patrimonio di sapere che proviene dai vari popoli e dalle varie culture. Per questo la cerimonia d’apertura di Terra Madre sarà caratterizzata dalla presenza degli indigeni provenienti dai cinque continenti che comunicheranno attraverso l’uso di lingue e saperi antichissimi.
Ma il doppio appuntamento Salone del Gusto/Terra Madre non si limita al semplice incontro ma si propone anche come grande laboratorio di idee cominciando proprio dai due eventi con 22 nuove idee per ridurre il loro impatto ambientale attraverso 10 ambiti di intervento: 1 utilizzo di materiali eco-sostenibili per allestimento e supporti grafici, 2 allungamento del ciclo di vita dei materiali per allestimento e grafica, 3 raccolta differenziata e valorizzazione dei rifiuti, 4 valorizzazione di imballaggi attraverso la promozione di nuovi modelli di consumo, 5 utilizzo di componenti biodegradabili e computabili, 6 riduzione del fabbisogno energetico, 7 riduzione dei supporti cartacei, 8 massimizzazione dell’efficienza del trasporto, 9 recupero delle derrate alimentari e 10 erogazione di acqua sfusa.
Anche per questa sua capacità di cercare nuove soluzioni, a partire dalla propria “impronta ecologica”, quello che si svolge da domani a Torino è un appuntamento davvero imperdibile oltre che per, ovvio, la solita ricchezza e importanza dei programmi proposti in calendario che prevedono conferenze, laboratori, degustazioni attività didattiche, gruppi di studio e molto altro: per pianificare la vostra visita potete studiare i programmi a partire da qui per il Salone e da qui per Terra Madre.