Il meliloto (Melilotus officinalis) della famiglia delle Leguminosae è una pianta erbacea alta circa dai 60 ai 180 cm, con uno o più fusti eretti, semplici o più spesso ramificati di colore verde chiaro. Le foglie sono divise in tre foglioline con margine irregolarmente dentato. I fiori sono gialli (con profumo dolcemente gradevole che ricorda il fieno), a grappolo allungato, mentre i frutti sono piccoli legumi di circa 2/3 mm. glabri, quasi arrotondati all’estremità, di color verde-giallo paglierino o bruno (quando sono maturi). La pianta è molto diffusa in Europa, Asia e nelle zone temperate e cresce spontanea ai margini delle strade, dei campi, dei boschi e nei terreni calcarei. La pianta officinale di meliloto è utilizzata per le sue proprietà in erboristeria ed omeopatia. Le parti usate sono i fiori. i costituenti principali cono le cumarine, ma sotto forma di glucosidi troviamo anche flavonoidi, tannini e saponine triterpeniche.
Le maggiori proprietà farmacologiche dimostrate sono attività antinfiammatoria e antiedema, attività diuretica e flebotonica. L’effetto maggiore della cumarina è quello sul drenaggio linfatico, essenziale per assicurare l’assorbimento dei liquidi presenti negli spazi extracellulari. Se la circolazione linfatica è scarsa, ciò provoca un accumulo di questi liquidi nei tessuti e porta quindi a gonfiore, particolarmente frequente nelle caviglie. Importante, quindi, il suo impiego nei casi di vene varicose e di tromboflebite. La cumarina non è un anticoaugulante, essa agisce piuttosto sulle pareti delle vene, aumentando la permeabilità, e comportandosi circa come l’escina dell‘ippocastano. Utilizzato nei casi di insufficienza venosa e linfatica, disturbi postflebitici, ritenzione idrica, somatizzazioni ansiose, insonnia.
Mancano del tutto invece riferimenti di studi condotti per valutare l’efficacia di tipo sedativo della pianta, così come non esistono dati sull’impiego del meliloto nel ridurre le vampate di calore in menopausa.
Attenzione ai possibili effetti collaterali delle cumarine: possono dare irritazione gastrica, nausea ed epatotossicità, pertanto è necessaria cautela per tutti gli usi con estratti ottenuti da meliloto o estratti non titolati in cumarine.
Ci sono interazioni con salicilati e bromelina (ananas), possono dare possibili manifestazioni emorragiche, evitare anche anticoagulanti orali.
Ripeto sempre che prima di assumere qualunque prodotto erboristico è fondamentale informare il proprio medico curante. Innocua dovrebbe però essere una bibita a base di meliloto (dissetante e rinfrescante) e perciò vi scrivo la ricetta:
Prendere un cucchiaio di fiori secchi di meliloto, metterlo in una tazza di acqua bollente e lasciarlo in infusione per 10-15 minuti, quindi filtrare e lasciare freddare (anche in frigo) perché questa bevanda va bevuta fredda con un pò di miele e una foglia di basilico.
Foto di fabelfroh