Continua la carrellata di antiparassitari naturali, cioè quelle sostanze in grado di svolgere una reale azione deterrente nei confronti dei parassiti delle piante ma che nel contempo non arrecano danno all’ambiente e all’uomo come di solito succede con i veleni chimici o di sintesi adottati dall’agricoltura convenzionale. Dopo aver visto le proprietà di sapone di marsiglia, ortica, aglio e pomodoro è la volta di una pianta conosciutissima nelle cucine di tutto il mondo per le sue particolari caratteristiche “piccanti”: il peperoncino.
Originario delle Americhe il Capsicum è un genere di piante anch’esso appartenente alla ben nota famiglia delle Solanaceae. La specie più diffusa dalle nostre parti è il C. annuum che viene coltivata come annuale e alla quale appartengono le varietà più comuni: il peperone dolce, il peperoncino di Cayenna, il messicano jalapeño.
Le piante assumono la forma di cespuglio con foglie verde chiaro e misurano di solito dai 50 ai 70 cm. I fiori sono composti da 5/7 petali bianchi e hanno stami di colore giallo. I loro frutti sono delle bacche di forme piuttosto varie e risultano ricche di flavonoidi, vitamina C e soprattutto di capsaicina. Proprio quest’ultima sostanza è quella che ci interessa per la sua efficacia contro quello che è forse il parassita che attacca più di frequente le nostre piante. Sciolta nell’acqua infatti la capsaicina svolge un potente effetto deterrente nei confronti degli afidi. Per ottenere l’antiparassitario al peperoncino serve la polvere ottenuta da semi e bacche. Se la povere la fate in proprio considerate che il grosso della capsaicina non è nei semi (che ne sono comunque ricchi) ma nella membrana interna alla bacca che deve essere dunque mantenuta nella fase dell’essiccazione al sole. Se viceversa non volete farvi la vostra polverina potete tranquillamente comprarla al supermarket.
In ogni caso dovrete sciogliere 2 o 3 grammi di polvere di peperoncino per ogni centilitro d’acqua e spruzzarlo una volta alla settimana direttamente sui parassiti presenti sulle piante. Anche per questo metodo è importante la tempestività e la frequenza dell’intervento: se l’attacco non è grave di solito è sufficiente un’applicazione alla settimana, da fare nelle ore più fresche della giornata, se invece i parassiti sono particolarmente numerosi si dovranno raddoppiare gli interventi. In caso di pioggia si deve ripetere l’applicazione.
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