Il Bergamotto (Citrus bergamia L.), è un agrume frutto dell’omonimo albero della famiglia delle Rutaceae. La pianta ha origini oscure e ancora oggi i botanici non sono d’accordo se essa sia un genere vero e proprio oppure se si tratti di una sottospecie dell’arancio amaro o, come sostengono delle recenti ricerche genetiche, un incrocio a quanto pare naturale tra lo stesso arancio amaro e probabilmente cedro e lime. Le prime notizie della sua coltivazione sono datate 1750 in Calabria, regione che ancora oggi, specialmente nella fascia costiera nelle vicinanze di Villa S. Giovanni, detiene la stragrande maggioranza della produzione mondiale, stimata intorno all’80% del totale.
Può raggiungere i 4 m. di altezza e presenta foglie verde chiaro a forma ovale allungata e con fiori bianchi profumati. I suoi frutti, giallo-verdi, sono simili al limone, profumatissimi, dalla cui buccia si ottiene un’essenza odorosa utilizzata prevalentemente nella cosmesi e in profumeria, ma ricca di proprietà medicinali. Lo strato esterno è sottile, ma è in quello sottostante che si trovano le ghiandole oleifere, ed è da qui che viene estratto, con pressione a freddo, l’olio essenziale. Bisogna ricordare che la resa dell’olio essenziale è molto bassa, circa lo 0,005%.
Il costituente principale del Bergamotto è l’olio essenziale ricco in terpeni (linaiolo) e bergapteni. Le maggiori proprietà mediche sono antinfiammatorie, disinfettanti e cicatrizzanti. I primi studi sull’impiego dell’olio essenziale di Bergamotto come medicinale risalgono all’inizio del 1800, quando il medico calabrese Francesco Calabrò pubblicò, quale tesi di dottorato presso l’Università di Pavia, uno studio sulle balsamiche virtù dell’essenza di Bergamotto nelle ferite, in cui decantava le proprietà antisettiche e cicatrizzanti del prodotto. Oggi si sa che l’olio essenziale di Bergamotto, presente in farmacopea ufficiale come prodotto medicinale, è costituito da circa 350 sostanze chimiche che le conferiscono proprietà antisettiche, balsamiche, cicatrizzanti, riattivanti la circolazione e antinfiammatorie. Utile anche in caso di tosse, raffreddore, influenza, mal di gola e stomatite e inoltre normalizza le pelli grasse ricche di sebo. Usato in aromaterapia, l’olio essenziale di Bergamotto, provoca uno stato d’animo gioioso, concilia il sonno ed elimina i blocchi psicologici. Sembra dare gioia e calma, quindi utile per stati di agitazione, depressione e paura. Inoltre è particolarmente indicato per gli ambienti fumosi, dato che rinfresca e profuma l’aria.
Il Bergamotto ha tante virtù, ma ha un punto debole pericoloso, quello di accelerare la sensibilizzazione della pelle alla luce solare, aumentando il rischio di ustioni e macchie solari. Dunque vanno evitati, prima dell’esposizione al sole o ad altra fonte di raggi ultravioletti, l’olio essenziale e i prodotti che lo contengono.
L’uso dell’olio stesso dovrebbe essere consentito soltanto se privo di bergapteni, fotosensibilizzanti e cancerogeni.
In ogni caso prima di usare l’olio essenziale è assolutamente consigliato il parere del proprio medico curante.
Foto di Vincenzo Caico