Oggi voglio parlarvi di una pianta da appartamento davvero bella, la Clivia miniata, che dona un tocco di eleganza in ogni ambiente e che con qualche accorgimento non è difficile da coltivare nelle nostre case.
Facente parte della famiglia delle Amaryllidaceae al genere Clivia appartiene un ristretto numero di specie tutte originarie dell’Africa del sud di cui la C. miniata è forse quella più famosa e diffusa come pianta ornamentale. Si tratta di una specie erbacea perenne e rizomatosa alta fino a 50 cm composta da foglie nastriformi verde scuro e lucide, lunghe fino a 60 cm, disposte simmetricamente a ventaglio e ricurve verso l’esterno. Dal centro partono dei robusti fusti fiorieri lunghi anche 50 cm dai quali si generano ombrelle composte da 10 a 30 fiori imbutiformi di colore arancione o rosso.
La C. miniata non è una pianta rustica e di solito va coltivata in serra o in abitazione e solo in zone contraddistinte da clima caldo e umido è possibile piantarla all’esterno. In tutti gli altri casi è necessaria la coltivazione in ambiente protetto dove per altro non è difficile da coltivare; solo in estate deve essere portata all’esterno in posizione ombreggiata.
Per fiorire la C. miniata deve essere posizionata in un luogo ben illuminato ma non alla luce diretta del sole anche se quest’ultima può essere tollerata dalla pianta per brevi periodi purché non sia quella troppo forte di mezzogiorno. La temperatura ideale per la sua crescita si aggira intorno ai 20° C ma sopporta anche temperature superiori a patto che gli si assicuri la giusta umidità ambientale. L’importante è che d’inverno la temperatura non scenda sotto i 12-14° C, anche se un periodo a queste temperature è richiesto dalla pianta perché necessita di riposo invernale.
Uscita dall’inverno ed entrata nel periodo vegetativo la pianta necessita di abbondanti annaffiature in grado di mantenere sempre umido il terreno; in autunno invece le annaffiature vanno progressivamente diradate fin quasi a sospenderle durante l’inverno: in questo periodo è sufficiente tenere il substrato leggermente umido. Attenzione, quando si somministra l’acqua, a non bagnare il “cuore” delle foglie.
Un aspetto importante per la salute della pianta è quello dell’umidità ambientale. A tale proposito occorre nebulizzare con regolarità e utilizzare argilla espansa inumidita nel sottovaso. Tenete comunque sempre presente che queste piante non tollerano i ristagni d’acqua quindi regolatevi di conseguenza. Altro aspetto importante è la circolazione d’aria perché la C. miniata mal sopporta l’assenza di ricambio dell’aria che però non deve mai essere fredda.
La miscela migliore nella quale coltivare la C. miniata è quella composta da terriccio, torba e sabbia in parti uguali. Nonostante sviluppi velocemente un importante apparato radicale è bene rinvasare la pianta ogni 2 o 3 anni adoperando vasi non troppo grandi: anche se vi sembrerà di far soffrire la pianta, data l’abbondanza di radici che possono fuoriuscire dal vaso, non preoccupatevi, tutto ciò serve a favorire la fioritura. A proposito di quest’ultima: togliete i fiori secchi e anche il fusto quando si è conclusa la fioritura.
La C. miniata si concima ogni 15 giorni durante il periodo vegetativo utilizzando un fertilizzante liquido universale avendo cura di dimezzare le quantità riportate nella confezione.
Anche se è possibile farlo tramite il seme il modo migliore e più facile per moltiplicare la C. miniata è per divisione dei rizomi, da effettuare con delicatezza in primavera, o staccando un germoglio laterale durante il periodo che va da agosto a settembre, a patto che quest’ultimo abbia sviluppato almeno 3 foglie. In entrambi i casi le piante da rinvasare vanno poste in un vaso contenente torba e sabbia in parti uguali e ponendolo in un luogo luminoso e a temperatura costante fino all’avvenuta radicazione quando le piante potranno essere rinvasate nella miscela normale.