E tre! Matteo, il più giovane “cacciatore di alberi monumentali” che io conosca, ha colpito di nuovo e, dopo la farnia di Guarda di Sotto a Fiume Veneto e “la magnolia della Contessa” a Polcenigo, mi ha spedito una galleria fotografica di un superbo esemplare di farnia, riconosciuto dalla Regione Autonoma del Friuli-Venezia Giulia monumento naturale.
Florablog – Mappa degli alberi monumentali d’Italia
Siamo ad Attimis, in provincia di Udine, dove il nostro giovane amico ha fotografato questa imponente pianta monumentale.
Scrive Matteo:
Egregio signor Gianni,
le invio le immagini della farnia (Quercus Robur) esistente nel comune di Attimis (Udine), nella frazione di Borgo di Sopra. La farnia in questione è il diciannovesimo grande albero che incontro di persona nella mia carriera di “cercatore di grandi alberi”.
La farnia torreggia sopra una collinetta vicino alle ultime case del comune di Attimis, in direzione di Nimis.
Essa è circondata da un pioppeto e da un prato ben curato. La circonferenza dell’imponente albero sfiora i sette metri mentre l’altezza raggiunge i 34 m. La proiezione della chioma sul terreno misura circa 26 m.
L’età della quercia era stata ipotizzata, per raffronto con altri esemplari di quercia di dimensioni simili, di circa 3-400 anni. Ma nel 1997 la regione intervenne per asportare le carie del legno che stavano penetrando nel tronco e fu costretta ad asportare la branca pericolante da cui si era diffusa la malattia. Contando gli anelli del grosso ramo si è arrivati a capire la reale età della pianta: circa 250 anni. L’età è confermata anche dall’accrescimento veloce della pianta, infatti dal 1989 al 2008 la circonferenza della pianta è cresciuta di ben 30 cm. Negli ultimi tempi la pianta è stata ricoperta parecchio dal muschio.
Un interessante aneddoto sulla vita della pianta lo raccontano alcuni paesani. Nel 1944, periodo del secondo conflitto mondiale, il territorio era in possesso di un comando di Cosacchi stanziato nella vicina villa dei conti Strassoldo. Durante il rigido inverno di quell’anno il comando dei Cosacchi ordinò ad alcuni abitanti del luogo di tagliare tutte le piante della collina per ottenere della legna da ardere. I paesani, dopo aver abbattuto altre due querce, giunsero con le scuri sotto la grande farnia e decisero di non abbatterla; si giustificarono con il comando dicendo che non erano stati capaci di abbattere un simile gigante.Un grazie anticipato e cordialissimi saluti,
Matteo
Sono io che devo ringraziare Matteo per questa nuova segnalazione (per giunta ricca, come sempre, di informazioni: oltre a quella immane di milioni di donne e uomini, durante la seconda guerra mondiale volevano tutti far strage anche degli alberi monumentali?!?!?!), e mi auguro che non sia l’ultima perché la cosa dà a tutti noi, un po’ più cresciutelli di lui, un po’ più di speranza per il futuro sapendo che un ragazzo giovane come Matteo coltiva una così grande passione per gli alberi monumentali e la natura.