Complice un clima caldo tardo primaverile il semenzaio è letteralmente esploso e le prime semine sono già tutte andate a buon fine. È ovvio che queste splendide giornate non possono che fare molto piacere (specie quando si viene da un lungo inverno che dalle mie parti ha regalato pure una nevicata record di 42 cm…) ma al contempo lasciano un po’ di inquietudine perché, astronomicamente parlando, l’inverno si è concluso da sole due settimane e, a occhio e croce, queste temperature sono tutto fuorché nella media stagionale. Tant’è, vedremo se il 2011 sarà l’ennesimo anno di caldo record ma intanto tra questo bel solicino e il calore prodotto dal processo di trasformazione del letame le giovani piantine vanno che è una meraviglia.
Campioni di velocità come sempre si sono rivelati i cetrioli e soprattutto gli zucchini (zucchine dalle mie parti in Toscana: i soliti bastian contrari…) poi sono arrivati i pomodori alla spicciolata e ancora non si sono viste le melanzane; per esperienza non mi preoccupo perché questa pianta è la più difficile da far germogliare e prima o poi si deciderà a uscire.
Semi acquistati quest’anno a parte, questo è il momento di maggiore soddisfazione per chi come me ha deciso di mettere in piedi un semenzaio, a prescindere da come si è realizzato. Oltre a una certa autonomia nella produzione delle piante, se infatti l’obiettivo che si voleva raggiungere era quello di realizzare il cosiddetto “da seme a seme”, vedere spuntare le proprie piantine generate dai semi prodotti dal raccolto dell’anno scorso, be’ è indubbio che la cosa regali le sue belle soddisfazioni. Certo non è un processo che viene in automatico ma che necessita di un po’ di dedizione e qualche sforzo che l’acquistare le piantine direttamente dal vivaista avrebbero senz’altro risparmiato, ma volete mettere il piacere che ti dà “chiudere il cerchio”?
Anche se le piantine saranno tra breve pronte per la messa a dimora è bene procedere con prudenza perché sul clima ho da farvi una rivelazione: il freddo non è alle spalle. Parola della vecchia saggezza popolare.
“Caro Gianni fidati, quella di marzo in realtà era la luna di febbraio e vedrai che il freddo presto tornerà”. Misteriosa quanto si vuole ma questa, più o meno, è la frase che sento ripetermi da una quindicina di giorni in pratica da tutti i “saggi” della mia zona, ovvero tutti gli anziani e i meno anziani che per le loro previsioni fanno ancora riferimento a molti parametri che, nell’era del meteo in tempo reale, del web 2.0 e dei social network, sono andati quasi del tutto dimenticati. I suddetti saggi, così almeno me la spiego, fanno riferimento ai cicli lunari che quest’anno dovrebbero a detta loro essere indietro, cosa giustificata anche dall’avvento in ritardo della Pasqua che com’è noto regola la sua data appunto con la luna.
Anche se sono scettico per natura e non bado molto a queste cose, col tempo ho imparato ad ascoltare questi consigli perché con una percentuale elevatissima si sono poi rivelati veri. Vediamo se sarà così anche quest’anno o se il clima impazzito degli ultimi tempi avrà preso il sopravvento anche sulla vecchia saggezza popolare…