Anche se si è costretti a vivere in città (e in pratica la metà della popolazione mondiale lo fa) non è detto che non si possa, in un modo o nell’altro, cimentarsi con la coltivazione dell’orto. Le soluzioni in questo senso non mancano: dagli orti urbani a quelli sui tetti, passando per le colture verticali e per gli orti sui balconi, in molti si cimentano con questa virtuosa pratica in un contesto come quello cittadino che, almeno sulla carta, non è proprio l’ambiente ideale per farlo.
Molti amici e conoscenti che vivono nelle “giungle d’asfalto” mi chiedono se l’orto sul balcone può essere praticato con successo e io rispondo che sì, nei limiti del possibile, qualcosa di buono lo si può senz’altro ottenere anche in uno spazio limitato come può essere quello di un terrazzo o di un balcone; per questo da un po’ di tempo sto sperimentando una tecnica efficace ed economica basata sulle classiche cassette della frutta, quelle per intendersi usate dagli ortolani per trasportare ed esporre i prodotti, che ho ultimamente perfezionato e provato in prima persona.
Perfezionato, perché già due anni fa (come passa il tempo…) mi era venuta questa idea di coltivare ortaggi nelle cassette di plastica perché quest’ultime offrono una serie di ottimi vantaggi da non sottovalutare:
- Si trovano gratis
Invece di spendere i soldi per vasi, spesso venduti a caro prezzo, è possibile procurarsi le cassette della frutta completamente gratis dal proprio fruttivendolo di riferimento (che di solito sarà ben lieto di regalarvele invece di preoccuparsi di come smaltirle). - Sono pratiche
Leggere come sono e munite di comodi manici, le cassette della frutta sono il massimo della praticità e possono essere spostate con facilità e senza eccessiva fatica. - Sfruttano meglio lo spazio
I contenitori quadrati o rettangolari sfruttano molto meglio lo spazio rispetto a quelli a sezione circolare, basta inscrivere un cerchio all’interno di un quadrato per rendersene conto… In questo senso le cassette della frutta sono il massimo per ottimizzare il poco spazio a disposizione su un terrazzo o su un balcone. - Buona resistenza
Di solito le cassette della frutta hanno una buona resistenza, specialmente quelle realizzate con una plastica di qualità, e possono essere riusate per molti anni; cercate però quelle di plastica più spessa ed evitate quelle che, se sollecitate, flettono. - Riciclo virtuoso
Altro aspetto da non sottovalutare è quello del riciclo di un elemento che altrimenti sarebbe un rifiuto difficile da smaltire; utilizzandole per coltivare sul balcone, in una sorta di ready-made ecologista, regaliamo alle cassette una nuova vita ed evitiamo all’ambiente altra plastica suo malgrado da “digerire”.
Visto che queste cassette sono realizzate a griglia e presentano molte fessure, l’unica cosa da fare prima della coltivazione vera e propria è quella di “sigillarle” in modo tale che il terriccio rimanga al loro interno e non si disperda in ogni dove. Rispetto all’esperimento (1.0) di due anni fa ho solo cambiato il materiale per farlo: nel primo esperimento avevo usato una zanzariera che mi permetteva sì di evitare i ristagni d’acqua ma che di contro faceva asciugare troppo rapidamente il terriccio con il risultato, alla lunga, di dover annaffiare di continuo le cassette per non far soffrire gli ortaggi, specialemente durante il periodo estivo.
In questa nuova versione (la 2.0) ho invece optato per un telo di polietilene (quello che impropriamente viene chiamato nylon) che, a fronte di un prezzo davvero economico (viene di solito venduto a peso e con 2 euro di spesa ho sistemato ben 6 cassette), mi ha permesso di sigillare le cassette senza che queste si asciugassero troppo velocemente.
Con il telo in polietilene però si è presentato il problema opposto, ovvero come far defluire l’acqua ed evitare il suo ristagno. Ho risolto usando una semplice forchetta con la quale ho perforato il telo in più punti in prossimità delle fessure della base ottenendo così il mio scopo.
Per preparare il telo di polietilene che andrà piazzato all’interno della cassetta dovete sagomarlo secondo questo schema (cliccate sull’immagine per ingrandirla):
dove x, y e z sono le tre misure della cassetta che andranno riportate sul telo che poi verrà tagliato e piegato come da illustrazione. Una volta tagliato il telo posizionatelo all’interno della cassetta, sistematelo in modo tale da chiudere tutti i lati e procedete con la sua foratura in prossimità delle fessure aiutandovi con una forchetta; non abbiate paura di esagerare con i fori, più sono e meglio è ma limitatevi a farli solo sul lato che rimane sulla base.
A questo punto piazzate uno strato di argilla espansa (o altro materiale drenante) e il terriccio e iniziate a seminare i vostri ortaggi. Io ho sperimentato con successo la rucola, la cicoria da taglio, il basilico, il prezzemolo e i ravanelli ma altri ortaggi possono essere seminati: sperimentate e fatemi sapere.
Ultima cosa: anche se si va verso l’estate questo metodo si può utilizzare anche in periodi più freddi, basta avvolgere la cassetta con il tessuto non tessuto, non prima di aver piazzato degli archetti di lega di metallo plastificata per creare una sorta di mini serra pronta a resistere al freddo invernale che sul balcone è attenuato dalla presenza dei muri (che difficilmente fanno scendere la temperatura sotto zero) permettendo così di coltivare ortaggi in pratica tutto l’anno.