Questo “Cosa coltivare nell’orto” è dedicato a un ortaggio generoso, tutto sommato facile da coltivare e presente praticamente in ogni orto familiare, dal Nord al Sud del nostro Paese: la zucchina.
La zucchina (o zucchino che dir si voglia) appartiene alla famiglia delle cucurbitacee (come il cetriolo, il cocomero, il melone e la zucca) e il suo nome scientifico è Cucurbita pepo. È originaria dell’America e più precisamente di quella Centrale e si è diffusa in Europa poco dopo la scoperta del Nuovo Mondo. La pianta si presenta a portamento di solito strisciante ma non mancano varietà che vedono il suo sviluppo cespuglioso. Le foglie sono ampie, palmate, coperte, specie sulla pagina inferiore e sul picciolo, di peli irritanti, di un verde più o meno intenso e non di rado presentano macchie bianche, grigie o argentate. I fiori, di un vistoso colore giallo-arancione, sono sia femminili che maschili: quest’ultimi si sviluppano direttamente dal fusto e sono sorretti da un peduncolo lungo 10-15 cm, i fiori femminili invece spuntano alla fine del frutto; si aprono la mattina presto ed è allora che vanno colti per il loro utilizzo in cucina. Il frutto, la zucchina vera e propria, viene raccolto nelle sue prime fasi di sviluppo, cioè quando è immaturo, e presenta diverse forme e colori a seconda delle molte varietà: per quanto riguarda la forma può essere lunga, tondeggiante, clavata, ricurva e appiattita; per i colori invece si va dal verde in tutte le sue declinazioni (chiaro, medio, scuro), al giallo, al crema e pure al bianco, senza dimenticare le varietà striate e quelle macchiate.
Le varietà coltivabili presenti in commercio sono davvero tante e per non scrivere un poema cito, per le lunghe, la zucchina Nero di Milano, la zucchina Fiorentino e la zucchina Siciliano; per le tonde, la tonda di Piacenza, la tonda di Nizza e la tonda di Firenze; tra le clavate vale ricordare la zucchina di Faenza, la gialla del Friuli per le ricurve e la Early White Scallop per le varietà a frutto appiattito.
Ciclo produttivo
La zucchina occupa il terreno dagli 80 ai 160 giorni; la sua produzione media si attesta dai 3 ai 5 kg ogni metro quadrato coltivato ma non è inusuale una raccolta superiore.
Clima
Pur amando un clima temperato-caldo (20-26° C) la zucchina può essere coltivata con successo anche in collina e in montagna, a patto che si posticipi un po’ il suo impianto, la posizione sia ben soleggiata e la si ripari dai venti che compromettono seriamente la sua coltivazione. Oppure è possibile coltivarla in coltura protetta come in serra o nel tunnel dove, nelle zone più calde del Meridione, vengono coltivate per tutto l’inverno.
Terreno
La zucchina si adatta bene a quasi tutti i tipi di terreno con l’eccezione di quelli troppo umidi e poco drenanti. L’ideale però è un terreno organico, soffice e fresco con un pH che va da poco acido a neutro.
Semina, trapianto e diradamento
La semina della zucchina può avvenire in semenzaio o direttamente in pieno campo. Nel primo caso, a seconda della zona di coltivazione, si effettua da metà febbraio a fine marzo in vasetti di 10 cm di diametro piazzando 2 semi per vasetto a 1-1,5 cm di profondità; nel secondo caso, sempre in base alla zona di coltivazione, si semina direttamente a dimora a partire indicativamente dalla fine di aprile fino alla metà di maggio (ma è possibile, a scalare, prolungare l’operazione per tutta l’estate, almeno fino ad agosto) in buchette distanti 120 cm tra le file e 60-90 cm sulla fila, piazzandoci dentro 3 o 4 semi a una profondità di 1-2 cm. Se si è optato per la semina in coltura protetta le piantine vanno messe a dimora 25-30 giorni dopo la semina o quando hanno sviluppato almeno 4 o 5 foglie e raggiunto un’altezza di 10 cm. Nella semina a dimora invece le piante nate vanno diradate prima possibile lasciando una pianta ogni 50 cm minimo per impedire che crescendo si diano fastidio l’un l’altra.
Concimazione
Coltivando la zucchina si ha a che fare con un ortaggio molto esigente per quanto riguarda le concimazioni. Se si dispone di letame maturo va distribuito in modo abbondante durante la lavorazione presemina o pre impianto (fino a 6 kg per metro quadro, in presenza di terreni poveri anche di più) lavorando il terreno a una profondità di 30-40 cm. Oltre a questa lavorazione dalle mie parti (e, immagino, anche altrove) usa, nella messa a dimora, praticare una bella buca profonda (almeno 40-50 cm), riempirla fino alla metà di letame maturo e il resto di terra per poi piazzarci sopra la piantina munita del suo pane: vedrete che le zucchine apprezzeranno molto questa riserva di energia… In alternativa al letame potete usare lo stallatico in pellet che troverete con facilità presso il vostro rivenditore di fiducia: in questo caso, per le dosi, rispettate quelle riportate nella confezione. Durante la fase vegetativa si può (o si deve, i presenza di terreni poveri) alimentare le piante con concimi a base di guano o con fertilizzanti minerali.
Acqua
L’irrigazione della zucchina è forse l’aspetto più delicato della sua coltivazione. L’acqua va somministrata frequentemente e con costanza perché se viene fatto con abbondanza ma di rado la pianta produce meno frutti e di peggiore qualità mentre se viceversa si opta per una irrigazione in abbondanza si favorisce la crescita vegetativa della zucchina ma non dei frutti. L’acqua va somministrata per scorrimento laterale mediante l’utilizzo di solchi che vanno realizzati al momento dell’impianto (prima che la vegetazione prenda il sopravvento). Attenzione a non bagnare il colletto delle piante, specialmente quelle giovani, per non favorire l’insorgenza di marciumi.
Lavorazioni
Le principali lavorazioni che riguardano la coltivazione della zucchina sono la scerbatura (per eliminare le erbe infestanti) e la sarchiatura (per evitare che il terreno si compatti troppo); se le piante dovessero crescere troppo folte è possibile un diradamento delle branche per sfoltire la parte centrale. È consigliato anche per questa pianta adottare la pacciamatura. Altro aspetto interessante (e non molto praticato) nella coltivazione delle zucchine è assicurarle a dei sostegno così come avviene per molti arti ortaggi, comprese diverse cucurbitacee. Legare le piante a dei sostegni permette una migliore esposizione e una produzione aumentata, si evitano i rischi di contrarre alcune malattie e si allunga così loro la vita, in più si contiene lo spazio occupato dalle piante che di solito crescono molto e rischiano di darsi fastidio. Se si decide di coltivarle in coltura protetta è fondamentale assicurare loro una buona aerazione.
Parassiti e malattie
La zucchina può essere colpita dall’oidio, dalla peronospora, dalla “muffa grigia”e dal nerume. Tra i parassiti il più temibile è l’afide Aphis gossypii perché, oltre ai danni che può arrecare, risulta un vettore di virosi come il mosaico del cocomero e il mosaico giallo della zucchina.
Rotazione
È importante non ripiantare la zucchina nello stesso punto dell’orto prima che siano trascorsi almeno 2 o meglio 3 anni così come è molto meglio evitare di seguire o farla seguire a colture di altre cucurbitace; evitare anche l’avvicendamento con patata, pomodoro e peperone.
Consociazione
All’inizio del ciclo di coltura, la zucchina può essere consociata con ravanelli, insalate e spinaci.