Chi legge abitualmente Florablog sa che da queste parti, quando esistono alternative valide, si consigliano sempre soluzioni naturali per contrastare malattie e parassiti. Nella categoria Lotta biologica infatti trovate un nutrito elenco di prodotti di origine naturale che possono essere usati con successo contro i principali fitofagi e patologie che insidiano le nostre amate piante. Alla lista si deve aggiungere un altro antiparassitario naturale, anche questo derivato da una pianta, la Quassia amara.
Stando a quanto affermano alcuni botanici la Q. Amara è l’unica specie ascrivibile al genere Quassia che a sua volta appartiene alla famiglia delle Simarubacee. Si tratta di un arbusto (o raramente di un piccolo albero) alto di solito sui tre metri ma che eccezionalmente può raggiungere gli otto metri, originario del Sudamerica tropicale e in particolare della Guyana e del Brasile (ma coltivata in Colombia e a Panama). Le foglie, opposte e pennate, sono lunghe dai 15 ai 25 cm, i fiori si sviluppano su di una infiorescenza lunga una ventina di cm e ogni fiore, caratterizzato da un bel rosso vivo, è lungo dai 2 a i 4 cm. Il frutto prodotto dalla Q. Amara è una piccola drupa di poco più di un centimetro di lunghezza.
Le proprietà insetticide e repellenti della Q. amara sono note da tempo e sono dovute ai principi attivi, chiamati quassine, di cui i principali sono la quassina e la neoquassina; questi vengono estratti dal legno della pianta, chiamato legno quassio, che risulta inodore ma caratterizzato da un sapore amaro molto forte e che per questo dà il nome alla specie.
I principi attivi della Q. amara agiscono per contatto e ingestione e operano sul sistema nervoso. L’azione insetticida è simile a quella del piretro ma è meno incisiva e piuttosto lenta; i parassiti colpiti dalla sostanza accusano una graduale diminuizione delle attività vitali fino a una paralisi che li conduce alla morte.
In commercio è facile trovare il legno quassio sottoforma di segatura o in cilindretti o ancora in scaglie; in questi casi, per ottenere i principi attivi, si mette il legno quassio a macerare per 24 ore circa in acqua che poi viene portata a ebollizione a fuoco lento per circa un’ora. Le dosi sono di 2 kg di legno quassio ogni 100 litri di acqua. Se invece si trova la polvere micronizzata (cioè ridotta in particelle piccolissime) si può tenere un paio di giorni a macerare senza doverla poi bollire. In ogni caso queste preparazioni possono essere evitate perché in vendita si trovano prodotti a base di quassine in soluzioni acquose che semplificano (e di molto!) il loro utilizzo.
Sia che si opti per la preparazione, sia che si scelga prodotti pronti all’uso, gli insetticidi a base di quassine sono efficaci per un ampia serie di parassiti che interessa ortaggi, frutti e piante ornamentali: afidi e minatori fogliari, dorifora della patata, tentredine della rosa, psylla del pero e dell’alloro, carpocasa, cydia, cocciniglia cotonosa, ceroplasta e tignola della vite.
Pur essendo, come già detto, meno efficaci del piretro gli insetticidi a base di quassine hanno dei vantaggi non da poco: innanzitutto non sono tossici per l’uomo e per gli animali a sangue caldo ma soprattutto risultano del tutto innocui anche per le api e per tutti gli insetti utili e possono quindi essere utilizzati anche durante il periodo della fioritura. Non solo: non sono assolutamente fitotossici e soprattutto rimangono pochissimo attivi nell’ambiente.
Questo aspetto può però rappresentare un difetto per la loro efficienza, difetto aggirabile aggiungendo al prodotto sapone neutro di Marsiglia che ne migliora l’adesività e la durata rendendolo di fatto più efficace.
Foto di Joel Abroad