Siamo nel periodo dell’anno che registra la massima diffusione di malattie e parassiti e quindi può essere utile continuare con la carrellata di prodotti naturali che svolgono un’azione protettrice nei confronti delle nostre piante. L’antiparassitario di oggi è un po’ atipico perché di solito è conosciuto per le sue innumerevoli proprietà a favore della nostra salute ma ultimamente la propoli è stata sperimentata, con risultati non definitivi ma incoraggianti, proprio come antiparassitario e antipatogeno in agricoltura.
Il nome propoli deriva dal greco pro “davanti” e polis “città” col significato appunto di “difensore della città” ovvero dell’alveare delle api che la producono. È un insieme di sostanze vegetali di origine resinosa e gommosa estratte dalle api dalle gemme e dalla corteccia di molte piante come ad esempio il pioppo, la betulla, l’abete, il salice, l’olmo, la quercia, il castagno ecc. Una volta che queste sostanze sono stare raccolte le api le lavorano insieme a cera, pollini e secrezioni salivari delle api stesse dando così vita alla proproli vera e propria che può assumere diversi colori dal giallo al nero passando per il rosso e diverse tonalità di marrone; all’interno dell’alveare viene impiegata per molti usi: per costruire, come isolante, come antibiotico, come antivirale ecc.
Della propoli sono note da tempo le numerose proprietà: è antibiotica, antinfiammatoria, antimicotica, antiossidante, antivirale, anestetica, cicatrizzante, antisettica, immunostimolante, vasoprotettiva, antitumorale e chi più ne ha più ne metta…
Negli ultimi anni è stata sperimentata anche in ambito agricolo come antiparassitario e, anche se i risultati fin qui ottenuti sono contrastanti e non definitivi per quanto riguarda la sua azione come vero e proprio fitofarmaco, è stata comunque dimostrata una sua efficacia come fitostimolante e coadiuvante di altri antiparassitari.
Ciò non toglie che sia efficace, sia come azione preventiva che curativa, se tempestivamente adoperata contro malattie e attacchi parassitari, in particolar modo in difesa di piante da frutto e ortaggi contro gli afidi ma anche contro malattie come la peronospora, alcuni tipi di bolle e dalle muffe, oltre che come anticrittogamica in generale.
La propoli può essere preparata in vari modi. Le principali sono: in soluzione acquosa si macinano finemente 150 gr di propoli ogni litro di acqua, si lascia macerare per 10-15 giorni, si mescola spesso il tutto dopodiché si lascia decantare per poi filtrarlo con un filtro di carta; la soluzione alcolica si ottiene macerando 300 gr di propoli in 800 gr di alcool denaturato per circa tre settimane, anche qui mescolando spesso e bene e filtrando con il solito filtro di carta; la soluzione idroalcoolica invece è la somma delle due precedenti e la si ottiene unendo 100 gr di soluzione acquosa con 100 gr di soluzione alcolica di propoli, per poi unirlo a 100 lt di acqua.
A prescindere dalla preparazione scelta (quella idroalcolica è spesso impiegata in agricoltura biologica), la propoli si applica direttamente sulle piante, preferibilmente al tramonto, ogni dieci-quindici giorni.
Foto di bwohack