Attenzione, avviso per i più suscettibili: se aracnidi, insetti e artropodi in generale non sono esattamente i vostri animali preferiti, fate a meno di guardare questo notevolissimo video girato da 2010Grasshopper1 perché potrebbe potenzialmente urtare la vostra sensibilità. Per tutti gli altri invece la visione è più che consigliata perché mostra la cruenta efficacia predatoria del miglior antagonista del ragnetto rosso (Tetranychus urticae) che esista al mondo: il Phytoseiulus persimilis.
Del ragnetto rosso, uno dei più diffusi fitofagi con i quali combattiamo ogni anno, abbiamo già scritto, approfondiamo adesso la conoscenza del suo predatore. Come la sua preda, anche il P. persimilis è un acaro e più precisamente un appartenente alla classe degli Aracnidi e alla famiglia dei fitoseidi. È originario del Cile ma a causa dei trasporti umani è ormai diffuso in tutto il mondo. Ha dimensioni simili al ragnetto rosso, solo leggermente più grandi (gli adulti raggiungono mezzo millimetro di lunghezza), presenta un corpo allungato, a forma di pera, di colore rosso intenso e zampe lunghe. le uova sono ovali, oblunghe, all’inizio di colore rosa trasparente, poi più scure; la loro dimensione è doppia rispetto alle uova del ragnetto rosso.
Il ciclo di vita di P. persimilis passa per le fasi di uovo, larva, due stadi ninfali e adulto. Curioso il rapporto fra maschi e femmine: 4 a 1 in favore di quest’ultime, cioè per ogni esemplare maschio ce ne sono 4 di femmina. Nonostante questa schiacciante superiorità numerica le femmine si accoppiano con molti maschi e poi depongono dalle 50 alle 60 uova accanto alle uova di ragno rosso, in modo tale che, quando si schiuderanno, il cibo sarà subito a disposizione delle larve. Il P. persimilis ha una velocità di sviluppo molto rapida, maggiore del ragnetto rosso, ma questa dipende dalle condizioni ambientali: a 20 º C una femmina è in grado di deporre più uova di una femmina di ragno rosso mentre l’aumento di temperatura sopra i 30 gradi inverte i rapporti. Ancora più importante risulta l’umidità relativa che, se costantemente inferiore al 60% può causare una sensibile riduzione della schiusa delle uova.
Il P. persimilis è molto mobile e attivo e si nutre di tutte le fasi del ragnetto rosso, anche se le uova sono il suo cibo preferito. Il suo attacco consiste nel pungere le prede succhiando loro i fluidi interni finché, morte, non vengono lasciate “sul campo” come contenitori svuotati. Va detto che le larve non predano ma già negli stadi ninfali possono nutrirsi di uova, larve e protoniche del ragnetto rosso. La quantità di fitofagi consumata da ogni esemplare di P. persimilis dipende da diversi fattori: il rapporto preda-predatore, l’età, l’umidità relativa e la temperatura, ma in genere ogni predatore può eliminare una decina di prede adulte e una ventina di immature al giorno. Attenzione però che se le prede scarseggiano o sono assenti il fitoseide si dà al cannibalismo e in pratica si autoelimina.
Il P. persimilis trova impiego in tutti i tipi di colture colpite dal ragnetto rosso: in orticole come melanzana, cetriolo, pomodoro, fagiolino, peperone ecc ma anche su fragola, melone e cocomero così come per molte piante ornamentali. Il numero di esemplari da impiegare oscilla dai 5 ai 10 per metro quadrato ma questo numero può variare a seconda dell’intensità dei focolai, della sensibilità della pianta all’attacco, al suo stato vegetativo, alle condizioni di temperatura e umidità ambientale e alla densità degli impianti. Attenzione anche all’uso dei fitofarmaci ai quali risulta molto sensibile. In ogni caso per la sua efficacia risulta fondamentale la tempestività dell’intervento.