Dopo la sortita ligure e quelle sarde, il nuovo appuntamento con gli alberi monumentali d’Italia ci riporta in Toscana e più in particolare nella provincia di Arezzo dove, vicino a Mercatale Valdarno, nel comune di Bucine, lungo la strada che porta alla torre medievale di Galatrona si trova un cipresso davvero eccezionale per la sua bellezza e per le sue dimensioni.
Florablog – Mappa degli alberi monumentali d’Italia
C’è da dire che così dov’è, lungo la strada secondaria che porta alla meta turistico-culturale rappresentata dalla torre, e senza nessuna segnalazione, all’albero non viene dedicata molta attenzione ma basta uno sguardo meno distratto del solito per rendersi subito conto della sua importanza. Questo esemplare del Cupressus sempervirens, uno degli alberi che caratterizzano la campagna toscana, è alto 23 metri e ha una impressionante circonferenza di oltre 4 metri, ma è l’mponente chioma ramificata a destare il maggior stupore, talmente estesa per una pianta che in genere si estende affusolata da ospitare un curioso intruso. Una volta avvicinatomi all’albero per scattare qualche foto ho infatti notato che, a una certa altezza, dai suoi fitti rami spuntavano alcune foglie che con il cipresso hanno poco a che fare. Sul suo tronco è infatti nata e cresciuta nientemeno che una pianta di fico, molto probabilmente ben nutrita dallo strato di materia organica che si è depositato sui rami nel corso del tempo e capace di crescere indisturbata e protetta dal grande ospite.
Come già accennavo, continuando lungo la strada, è possibile raggiungere la torre medievale di Galatrona, visita irrinunciabile sia per vedere, dall’alto, svettare la grossa chioma del cipresso sugli altri alberi e sia soprattutto per godersi lo spettacolare panorama che si gode dalla cima della torre. Perfettamente restaurata dal comune di Bucine e visitabile, la torre sorge su insediamenti antichissimi e, per la sua posizione strategica e per buona parte del medioevo, è stata protagonista degli scontri tra i fiorentini contro gli aretini prima e i senesi poi. Per maggiori informazioni e per gli orari di visita vi rimando al sito del comune di Bucine.