Nuovo appuntamento con “Cosa coltivare nell’orto” e nuovo ortaggio con il quale cimentarsi. Forse non diffusissimo in tutta Italia ma senz’altro da coltivare senza titubanze perché la cicoria catalogna non è solo buonissima da mangiare ma è anche facile da coltivare e per questo non dovrebbe mancare in ogni orto familiare.
La cicoria catalogna, o più semplicemente catalogna (conosciuta anche con il nome di cicoria asparago), non è una specie a sé stante ma è una delle tante “incarnazioni” della multiforme Cichorium intybus, la più conosciuta cicoria comune, e più precisamente della varietà detta foliosum. Come le altre cicorie è una pianta biennale (che nel secondo anno produce il fiore) ma negli orti e nei campi viene coltivata come annuale. Produce una lunga radice a fittone e un cespo compatto formato da foglie sessili (prive cioè di picciolo) che raggiungono e superano i 40 cm e presentano di solito una lamina frastagliata anche se non mancano varianti a foglie allungate e intere. A parte quella di Chioggia, la catalogna più famosa è quella denominata “frastagliata di Gaeta” più comunemente conosciuta con il nome di puntarelle.
Ciclo produttivo
La catalogna occupa il terreno in media tra i 70 e i 100 giorni ma non è raro che arrivi anche a più di 140 giorni, soprattutto se la sua coltura attraversa i mesi invernali; la produzione per metro quadro è piuttosto variabile (dipende dalla varietà coltivata) e oscilla tra i 2 e i 4 kg.
Clima
La cicoria catalogna è un ortaggio che si adatta discretamente a diversi tipi di clima anche se, rispetto ad altre varietà di cicorie, è più sensibile al freddo. Inizia a vegetare intorno ai 6° C mentre la temperatura ideale per la sua crescita varia tra i 15 e i 18° C.
Terreno
La catalogna si può coltivare in diversi terreni anche se il migliore per la sua crescita risulta quello di medio impasto, fresco, profondo e soprattutto privo di ristagni di acqua. Il pH oscilla tra i valori 6 e 7.
Semina e trapianto
La catalogna può essere seminata direttamente a dimora oppure in vaso per la produzione di piantine da mettere a dimora successivamente. Il periodo migliore per la semina va da giugno a metà agosto e oltre nelle regioni meridionali. Se si opta per la semina diretta si può decidere tra quella a spaglio e quella a righe, quest’ultima da preferire perché avvantaggia i successivi lavori colturali. In vaso invece è da preferire la semina in contenitore alveolato nel quale si piazzano 2 o 3 semi per buchetta eliminando poi le piante in eccesso lasciando quella più sana; le piante così ottenute si trapiantano di solito dopo una quarantina di giorni dopo la semina; i semi vanno ricoperti con un massimo di5 mm. Sia per il trapianto, sia per la semina a righe si devono lasciare 40 cm tra le file e 25 cm sulla riga, misure che si ottengono in “automatico” con il trapianta e con il diradamento nel caso di semina diretta.
Concimazione
La cosa migliore da fare per quanto riguarda la concimazione della catalogna è quella di non usare direttamente letame e compost maturi ma coltivarla in aiole che hanno precedentemente ospitato ortaggi che necessitano di abbondanti letamazioni; il motivo principale è che un eccesso di azoto può causare l’accumulo nelle foglie di nitrati, sostanze potenzialmente dannose alla nostra salute.
Acqua
Le irrigazioni necessarie alla buona crescita della catalogna devono essere continue e regolari, anche nei mesi autunnali e primaverili che di solito coprono il fabbisogno della pianta ma che se si presentano asciutti; il metodo migliore per bagnare è quello cosiddetto “a pioggia”.
Lavorazioni
Le principali lavorazioni che interessano la catalogna sono il diradamento delle piantine emerse dopo la nascita, irrigazioni continue e regolari e scerbature e sarchiature frequenti allo scopo di eliminare il più possibile le infestanti e la crosta superficiale del terreno; volendo si può mettere in atto anche la pacciamatura in modo tale da evitare le due operazioni precedenti e mantenere più umido il terreno. Nelle zone più fredde può essere inoltre necessario proteggere la coltura utilizzando il tessuto non tessuto.
Parassiti e malattie
In genere la catalogna non presenta problemi derivati da parassiti mentre può essere colpita dall’oidio.
Rotazione
La catalogna non deve essere coltivata per due anni consecutivi nella stessa porzione di terreno e non deve precedere o seguire altre colture che appartengono alla sua stessa famiglia (Composite o Asteracee) come la lattuga, la scarola, le altre cicorie ecc.
Consociazione
La catalogna può essere consociata a ortaggi a rapido sviluppo come per esempio i ravanelli.