Dopo l‘albero monumentale della scorsa settimana, che su Facebook ha suscitato qualche inquietante dubbio, andiamo sul sicuro e torniamo in una zona particolarmente votata agli alberi monumentali. Grazie di nuovo ad Angelo siamo ancora in provincia di Catania dove, a poche centinaia di metri da quello che è forse l’albero più famoso d’Italia (ovvero il Castagno dei Cento Cavalli), si trova un altro castagno meno noto ma altrettanto imponente: il Castagno Sant’Agata.
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Siamo nel comune di Mascali, in provincia di Catania, dove a circa 400 metri dal famosissimo Castagno dei Cento Cavalli si erge questo magnifico esemplare che al più noto “fratello” non ha davvero niente da invidiare, anzi: a molti visitatori spesso casuali e che erano andati lì per vedere “la star”, il Castagno di Sant’Agata è parso perfino più imponente e degno di nota. Nonostante tutto questo castagno è paradossalmente molto meno conosciuto e studiato del celebre vicino e non si capisce proprio il perché: le sue misure sono ragguardevoli (circonferenza di 23 metri, altezza di 19) così come l’età stimata di quasi duemila anni che ne fa probabilmente uno degli alberi più antichi d’Italia. L’altro nome dell’albero, “della nave“, sembra derivi dal fatto che la forma della ceppaia ricorda lo scafo di un veliero, ma c’è anche un terzo nome della pianta, di gran lunga il più bello di tutti, ed è il dialettale “Arrusbigghiasonnu“, ovvero risveglia sonno nel significato che ci spiega bene Angelo:
Ciao Gianni
ti invio le foto del castagno nave,non sono riuscito a trovare particolari informazioni su quest’albero ma di certo è un esemplare millenario. Il suo fusto ha una circonferenza massima di 23 m per un’altezza di 19 m si trova all’interno di una proprietà privata nel comune di Mascali, poco distante dal castagno dei cento cavalli , ma si vede dalla strada pubblica. In dialetto siciliano lo chiamano ” Arrusbigghiasonnu” la traduzione letteraria sarebbe “sveglia sonno” ovvero colui che fa passare il sonno, questo soprannome gli è stato attribuito per le sue fronde basse che essendo a ridosso dalla strada, mettevano in allerta i carrettieri distratti che un tempo si trovavano a passare da lì, ma anche per il cinguettare dei tanti uccelli che trovavano riparo sui suoi rami.
ti saluto e spero di poterti inviare ancora tante foto di altri alberi perchè trovo la tua iniziativa davvero interessante…
Angelo
P.S. scusami per la scadente qualità delle foto,ma sono negato.
Tranquillo grande Angelo, le foto vanno benissimo, e sono di nuovo qui a ringraziarti per avermi fatto conoscere più da vicino questo ennesimo magnifico esemplare della tua terra, altro ottimo motivo per farci finalmente un giretto…