L’appuntamento con gli alberi monumentali della settimana ci porta in Emilia-Romagna. Grazie a Nicola che mi ha spedito non uno, non due, non tre ma addirittura quattro bellissimi esemplari, il primo dei quali, di sicuro il più imponente, è il castagno di Monteombraro in provincia di Modena.
Visualizza Mappa degli alberi monumentali d’Italia in una mappa di dimensioni maggiori
Siamo nel comune di Zocca, sulle colline modenesi, dove, nella frazione di monteombraro, Nicola ha fotografato questo magnifico esemplare di castagno che fa parte di un importante castagneto comprendente molte piante secolari.
Scrive Nicola:
Salve, mi chiamo Nicola Venturi e sarei interessato al premio del concorso di florablog, invio in allegato foto e geolocalizzazione di alberi secolari della mia zona:
1)CASTAGNO SECOLARE 1 (Castagneto secolare di Monteombraro)
(…)
se ci fosse bisogno di foto migliori o altro prego di contattarmi. Non vedo l’ora di avere alcuni semi di Solanum Torvum^ ^ !!!
Ciao e grazieNicola
L’albero è accompagnato da un cartello che ne certifica la monumentalità e sul quale c’è scritto:
Alberi monumentali
Castagno secolare
(Castanea sativa)Altezza:mt 13
Diametro: cm 254 (a mt 1,20 dal suolo)
Circonferenza alla base: circa mt 15,00Si ritiene che l’età di questo castagno sia almeno di 600 anni. Le notizie storiche ci riferiscono che tutto il castagneto circostante fu impiantato nel 1400. Esperti in materia hanno stimato che possa avere un’età maggiore, addirittura 1000 anni; sarebbe quindi stato piantato al tempo di Matilde di canossa.
Prima della guerra possedeva una chioma alta e rigogliosa, poi durante la guerra le bombe cadute nei pressi danneggiarono alcuni rami e ridussero la chioma.
Dopo la guerra divenne la meta frequente di visite turistiche che, spesso, causavano danni ai rami, alla corteccia e al terreno circostante.
Nel 1980 subì grossi danni a causa di una abbondante nevicata caduta quando aveva ancora le foglie.
Nel 1984, il Proprietario decise di recintarlo per evitare il continuo degrado causato dai visitatori a contatto diretto con la pianta. Purtroppo la recinzione gli toglie gran parte del fascino ma sicuramente lo protegge da tutti coloro che avrebbero scarso rispetto per questo monumento della natura.
Ringrazio Nicola per la notevole segnalazione e per il resto del materiale inviato che pubblicherò in seguito molto volentieri.