A volte la vita prende strade che non ti saresti mai e poi mai sognato di percorrere, ve lo testimonio personalmente. Tutto è iniziato da questo blog, nato un po’ per gioco e un po’ per (molta) passione dove ho potuto, tra le altre cose, constatare di persona il grande interesse che è (ri)esploso intorno all’orto, anche perché questo è sempre stato un argomento principe di Florablog.
Scrivendo sull’argomento, confrontandomi e rispondendo ai lettori ho aumentato la mia esperienza sull’orto ma mi sono presto reso conto che un blog era uno strumento insufficiente per soddisfare tutte le richieste che giungevano sul tema; serviva qualcosa di più, per esempio un sito completamente dedicato alla materia; ho girato un po’ intorno al concetto fino a a quando non mi è venuta un’idea nata da una banale constatazione: chi ha un orto (o un parente o un amico che lo coltiva) sa infatti benissimo che, nel picco di produzione, spesso un ortaggio è disponibile in abbondanza per la propria famiglia, per i parenti, per gli amici, per gli amici degli amici ecc.; così mi sono chiesto: perché non organizzare un sistema di scambio di ortaggi tra le persone?
“Ehi!” mi sono detto “ma questa è solo una parte, per creare una piattaforma completa dedicata alla coltivazione dell’orto servono come minimo anche: uno spazio di socializzazione, una parte didattica, la progettazione e la gestione dell’orto, il tutoraggio, il supporto alla coltivazione e ovviamente un nome”. Che ho trovato di lì a poco: Grow the Planet.
Così ho riorganizzato le idee, ho prodotto un “piccolo” documento di presentazione (60 pagine…) e ho provato a bussare alla porta del primo (e che io sappia unico) incubatore digitale d’Italia, H-Farm, per vedere che effetto faceva la mia idea. Ottimo direi, almeno a giudicare dall’entusiasmo con cui l’hanno accolta, decidendo infine di finanziare il progetto. Non sono stati però gli unici a manifestare interesse verso Grow the Planet: lo scorso luglio abbiamo provato, a dire la verità senza troppe aspettative, a partecipare dal 12 al 14 settembre 2011 al Disrupt di San Francisco, l’evento più importante del mondo dedicato alle startup e organizzato da TechCrunch, il famoso blog statunitense che si occupa di tecnologia e informatica. A fine agosto è arrivata una telefonata: “la vostra idea ci piace molto, ci vediamo tra 12 giorni a San Francisco”. Potete immaginare la reazione: ho passato una notte a zompare per l’entusiasmo da una parte all’altra della casa per poi piombare subito dopo nel panico. Perché? perché Grow the Planet era ancora agli inizi dello sviluppo e non sapevamo cosa presentare. Ci siamo però rimboccati le maniche e lavorando 25 ore al giorno siamo riusciti a presentare una versione demo che ha suscitato comunque ottime impressioni.
Da allora a oggi siamo stati a lavorare intensamente al progetto per trasformarlo dalla versione demo a una più matura sviluppando tutte le funzionalità che mi sono immaginato fin dall’inizio e ora, in perfetto tempismo con la buona stagione alle porte, siamo pronti per partire ufficialmente.
Ma cos’è Grow the Planet più nel dettaglio?
Attraverso le dinamiche tipiche dei social network, unite a innovativi strumenti di apprendimento, gestione e scambio, Grow the Planet rende la coltivazione degli ortaggi un’esperienza facile, divertente, social e alla portata di tutti.
Le principali caratteristiche sono:
- uno spazio sociale e “local” nel quale condividere conoscenze ed esperienze ma anche domande,richieste e discussioni;
- una sezione dedicata all’apprendimento dove conoscere tutti i consigli e i segreti per ottenere il meglio dalle proprie coltivazioni;
- una serie di potenti strumenti che permette di progettare e disegnare il proprio orto per seguire ogni fase della coltivazione;
- un diario di coltivazione che, grazie all’algoritmo climatico alla base del sistema, consiglia quando e cosa coltivare in base alla posizione geografica e al suo clima guidando gli utenti passo dopo passo dalla semina alla raccolta;
- supporto alla coltivazione in vaso per aiutare i molti utenti che non rinunciano a coltivare i propri ortaggi nei limitati spazi delle città;
- un’area dedicata allo scambio e alla condivisione di semi, piante e ortaggi, grazie alla quale la più antica forma di commercio inventata dall’uomo, il baratto, rivive in chiave 2.0;
Pur essendo alle prime armi dunque, Grow the Planet è pronto a partire offrendo ai propri utenti i primi ortaggi (e relative varietà), con i quali iniziare il proprio orto (ma già nei prossimi giorni se ne aggiungeranno altri, fino a coprire l’offerta completa) e uno spazio dove imparare, confrontarsi e fare esperienza, in una piattaforma che crescerà anche grazie al contributo di voi appassionati, un contributo fatto di consigli, suggerimenti, spunti, aiuti, indicazioni, proposte e soprattutto partecipazione attiva, perché è solo con una comunità viva e numerosa che il sito raggiungerà il suo vero obiettivo, quello cioè di una nuova consapevolezza ambientale e alimentare che passa attraverso prodotti genuini (cresciuti in proprio e senza veleni), di qualità (avete mai mangiato un ortaggio appena colto?) e a km 0 (coltivato nel proprio orto, più vicino di così…). Insomma vogliamo crescere e vogliamo farlo insieme a voi. Siete pronti?
Grow the planet . It’s time to grow up and make a better world.