Salve a tutti, oggi vi parlo di una pianta a me particolarmente cara, il Plumbago auriculata (conosciuta anche con il sinonimo P. capensis), detta anche “gelsomino azzurro”, anche se con il gelsomino non ha niente da spartire.
È una pianta perenne, sarmentosa, appartenente alla famiglia delle Plumbaginaceae, originaria del Sudafrica, di coltivazione pittosto facile. Le specie appartenenti al genere Plumbago sono circa una decina; ve ne sono anche con fioritura di colore rosso, P. rosea, piuttosto difficile da trovare in commercio e la P. zeylanica, con fiori bianchi. La P. auriculata è decisamente la specie maggiormente coltivata in Italia e in Europa. I fusti legnosi sono semirampicanti con foglie lisce color verde chiaro, le infiorescenze si formano all’apice dei rami ed hanno forma a ombrella con fiori di colore azzurro.
Pur essendo una pianta piuttosto facile da coltivare, bisogna comunque considerare che detesta le basse temperature e non sopravvive al gelo; per questa ragione può essere coltivata in piena terra solo nelle regioni a clima mite, nelle quali può raggiungere un’altezza di circa tre/quattro metri. In alternativa può essere coltivata a cespuglio in vasi piuttosto capienti e riparata nel periodo invernale in serra o in ambienti non riscaldati ma luminosi, come i vani scala, in modo da garantile una temperatura non inferire ai 5°C. Se coltivata in piena terra deve esserle assicurato un sostegno, come un muro o una rete, assecondando il suo portamento naturale.
La fioritura, abbondante sia in terra che in vaso, dura per tutto il periodo estivo fino all’autunno; ha bisogno di frequenti concimazioni da fornire dalla primavera fino a fine fioritura. L’esposizione deve essere a pieno sole anche se fiorisce piuttosto bene anche se tenuta a mezz’ombra. In estate va anaffiata abbondantemente aspettando però che il terreno si asciughi completamente fra un’innaffiatura e l’altra; mi raccomando, se coltivata in vaso togliere l’acqua in eccesso dal sottovaso.
La P. auriculata si adatta a quasiasi tipo di terreno purchè ben drenato. Altro importantissimo accorgimento è una robusta potatura a fine fioritura (autunno inoltrato), per ottenere una pianta folta e una fioritura abbondante l’estate successiva.
Può essere moltiplicata in autunno per talea, oppure per divisione del ceppo.
Foto di kaiyanwong223
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