L’Eleuterococco (Eleutherococcus senticosus) è un arbusto spinoso appartenente alla famiglia delle Araliacee. Alto approssimativamente da uno a tre metri, è originario dell’Asia nord orientale (Siberia, e in alcune regioni del nord di Corea, Giappone e Cina) dove è molto diffuso allo stato selvatico dove vegeta nel sottobosco. I fiori sono piccoli, di colore giallastro (femminili) o violetti (maschili), le foglie sono palmate, ellittiche con margine seghettato, mentre il frutto è una drupa nera, simile a quella dell’edera, che contiene 5 semi. Il rizoma è di colore bruno chiaro con radici cilindriche più scure. Le parti utilizzate in fitoterapia sono le radici e i rizomi, i costituenti principali sono gli eleuterosidi (ai quali erroneamente venivano attribuite tutte le proprietà della pianta), cumarine, olio essenziale, polifenoli, fitosteroli, in particolare polisaccaridi, presenti in quantità tripla rispetto agli eleuterosidi. Nelle foglie abbondano invece saponine triterpeniche.
La principale proprietà terapeutica è quella adattogena (aumenta in modo aspecifico la resistenza, la capacità e le difese dell’organismo e normalizza situazioni patogene), quindi tonica e rivitalizzante, infatti agisce sul sistema immunitario grazie alla sua abilità di rinvigorire e rafforzare tutti i sistemi e gli organi. Numerosi studi hanno dimostrato l’aumento di linfociti T e B, una raddoppiata attività delle cellule “natural killer” e un aumento di interferone. Utile sostegno nelle malattie di lungo periodo, nelle debolezze respiratorie, nella debolezza della funzione cerebrale, per l’assorbimento di zucchero e per tutte le malattie da deficienza. Anche se tradizionalmente è ritenuta la pianta dello sportivo (uno studio condotto su atleti in Giappone ha dimostrato un aumento dell’intensità dello sforzo massimale del 23%, un incremento della resistenza allo sforzo massimale del 16,3% e un aumento del consumo di ossigeno del 12%), la maggior parte degli studi di carattere farmacologico e clinico, in particolare negli ultimi anni, ha invece confermato ed evidenziato un’importante attività immunostimolante a carico dell’Eleuterococco. Le attuali indicazioni principali all’uso di questa pianta riguardano le astenie e le convalescenze da malattie infettive e tumorali e anche come coadiuvante di altre terapie. Sono possibili anche terapie prolungate nel tempo.
In letteratura sono riportati scarsi effetti collaterali: insonnia, irritabilità, palpitazioni e cefalea, peraltro tutti disturbi di incerta origine. Controindicazioni per insonnia, ipertensione e ipersensibilità accertata verso uno o più componenti.
Sno state registrate interazioni con i barbiturici e il dosaggio di questi farmaci può necessitare di essere modificato in seguito all’assunzione di Eleuterococco.
Comunque attenzione ad usare prodotti erboristici, e in ogni caso è sempre bene avvisare il proprio medico curante.
Foto di Tony Rodd
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Sergi Anna