Bah. Forse siamo ancora in tempo per vedere avverarsi la previsione dei vecchi saggi che sostengono che possa tornare una coda di freddo (l’ultima luna piena, dicono, c’è stata a marzo ma in realtà era quella di febbraio e la prossima, che coincide con la Pasqua, potrebbe essere foriera di un abbassamento di temperature…), ma una cosa è certa: dati alla mano questo inizio di aprile è stato in buona parte del Paese il più caldo dal 1878 a questa parte. Nel nostro piccolo e a livello locale, in modo totalmente empirico questo è vero, ognuno di noi ha potuto testare in prima persona questo record affrettando un cambio dell’armadio (che di solito avviene almeno un mese più tardi…) e accorciando le maniche per adattarsi a queste temperature anomale, più simili a quelle di giugno che a quelle di aprile.
Se tanto mi dà tanto il 2011 si prefigura come un altro anno rovente e per essere lungimiranti e non farsi sorprendere è bene adattare il proprio giardino ai tempi che corrono adottando piante che resistono bene a (sempre più) lunghi periodi di siccità come per esempio il Convolvulus cneorum più noto con il nome di Vilucchio turco.
Appartenente alla famiglia delle Convolvulaceae, il genere Convolvulus comprende più di 200 specie di cui la specie in questione, il C. cneorum, è sicuramente una delle più note. Diffuso in tutta l’area del Mediterraneo (in Italia è presente lungo le coste di Toscana e Sicilia), il Vilucchio turco è una delle poche specie del genere a crescere come un arbusto e non come una rampicante. Conosciuto anche con il nome di Convolvolo grigio è una pianta rustica (resiste fino a -10° C) che si adatta bene alla coltivazione in vaso ma che, se lasciata libera di crescere in piena terra, sviluppa un rigoglioso cespuglio largo oltre il metro e alto altrettanto. Presenta foglie di colore grigio-verde ricoperte di peli fini che conferiscono alla pianta un elegante aspetto argenteo; i fiori, a forma di campanella, sono bianchi con il centro giallo sono larghi fino a 4 cm e spuntano nel periodo primaverile, per lo più da aprile a maggio.
Sia che lo si coltivi in vaso, sia che lo si faccia in terra, il Vilucchio turco va esposto in pieno sole ma ancora più importante è assicurargli un terreno ben drenato perché se c’è una cosa che non tollera sono i ristagni d’acqua nonché gli eccessi di umidità. Va concimato somministrando piccoli dosi perché un eccesso di sostanze nutritive lo spingono a una crescita disordinata, per ovviare alla quale saranno necessarie potature moderate, da non effettuare però prima della fioritura visto che i fiori vengono prodotti sui rami sviluppati nella precedente stagione. Si moltiplica molto facilmente mediante talee erbacee o semilegnose da effettuare durante la primavera.
Come già detto il Vilucchio turco resiste egregiamente a periodi di siccità anche prolungati e per questa sua caratteristica va annaffiato raramente e solo quando la pianta manifesta gli inequivocabili sintomi di carenza idrica.